Repertorio Salute

11° Rapporto Malprof: prevenire i rischi e promuovere la salute

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Saper individuare le tendenze di crescita di determinate patologie, contratte in ambito lavorativo o di cui quest’ultimo rappresenta una concausa, è il punto di partenza per poter operare in modo preventivo nei confronti delle tecnopatie. Se tale tendenza si declina poi territorialmente, per settori e professioni, informazioni ulteriori permettono una pianificazione mirata delle azioni previste nei Piani regionali e provinciali di prevenzione, e quindi degli interventi dei Servizi delle Asl per le azioni di vigilanza/supporto nei confronti delle imprese del proprio territorio.

Il tema dei riconoscimenti delle malattie professionali, da decenni oggetto di confronto e scontro, non solo nel nostro Paese, tra enti assicurativi sindacati e patronati, è centrale non solo da un punto di vista di giustizia sociale ma, come hanno nel corso degli anni evidenziato molti ricercatori e operatori della prevenzione, soprattutto da un punto di vista di conoscenza reale del fenomeno.

Il sistema Malprof registra tutte le patologie segnalate ai Servizi di prevenzione delle Asl come correlate al lavoro ai fini dell’attribuzione del possibile nesso di causa con le esposizioni professionali, ma pone attenzione anche all’emersione delle cosiddette malattie professionali ‘perdute’. [1]

Val quindi la pena di proporre alla riflessione, come primo aspetto, il dato presentato dall’Undicesimo Rapporto INAIL –Regioni sulle malattie professionali – Malprof 2019- 2020 relativamente al rapporto tra segnalazioni e riconoscimento di un nesso positivo.

Distribuzione per classe di malattia delle segnalazioni valutabili
e dei casi con nesso causale positivo
 Classe di malattia Segnalazioni valutabili Casi con nesso causale positivo Rapporto tra positivi e totale segnalazioni valutabili
N. % N. %
Malattie muscoloscheletriche (escluse m. rachide e s. tunnel carpale  9.783 34,8 9.327, 35,8 95,3
Malattie del rachide 7.241 1 25,8 6.885, 26,4 95
Sordità da rumore 2.714 9,7 2.586 9,9 95,3
Sindrome tunnel carpale 2.621 9,3 2.527 9,7 96,4
Covid-19 ed altre malattie infettive (esclusa tubercolosi)  1.761 6,3 1.475 5,7 83,8
Tumori maligni pleura e peritoneo 934 3,3 785 3,0 84,0
Asbestosi 567 2,0 547 2,1 96,5
Tumori maligni apparato respiratorio 487 1,7 393 1,5 80,7
Malattie psichiche 395 1,4 197 0,8 49,9
Malattie della pelle 309 1,1 266 1,0 86,1
….
Totale 28.101 100,0 26.046 100,0 92,7

Fonte: Undicesimo Rapporto Tabella 2a Italia 2019-2020.


Riportiamo della Tabella solo le prime 10 malattie professionali registrate come le più frequenti dal Sistema di sorveglianza e colpisce quel dato, del 92,7%, che indica il “Rapporto tra positivi e totale segnalazioni valutabili” (registrato tramite il sistema Malprof): un dato ben lontano da quello dei riconoscimenti dal punto di vista assicurativo che fornisce l’Istituto. Senza entrare nel merito e polemizzare con le metodologie Inail (già lo fanno sindacati e patronati spesso con scarso successo), a noi non resta che considerare la grande positività e l’utilità del Sistema di sorveglianza Malprof che permette di registrare e conoscere le reali tendenze delle tecnopatie: unico elemento utile a fini preventivi per la tutela della salute di lavoratori e lavoratrici.

Alcuni degli elementi, segnalati dai ricercatori redattori del Rapporto, che emergono dalla lettura dei dati del Sistema di sorveglianza:

  • il maggior numero di segnalazioni acquisite, in rapporto agli occupati, proviene dalla Sardegna con 608 segnalazioni per centomila occupati, e della Toscana con 531 segnalazioni
  • la principale fonte delle segnalazioni è rappresentata dai patronati (43,0%), pur con notevoli differenze regionali
  • delle segnalazioni dei patronati circa il 90,0% riguarda casi che, a posteriori, sono stati giudicati come associati all’attività lavorativa (quindi positivi), analogamente per le segnalazioni dei Servizi Asl e dei medici specialisti; mentre per le segnalazioni provenienti dagli Istituti universitari e dagli ospedali la percentuale scende sotto all’80,0%
  • si consolida l’ascesa dei disturbi muscoloscheletrici ed emergono le malattie psichiche (1,4%), per le quali si registra tuttavia una bassa quota di riconoscimento quali patologie professionali: solo per il 50,0% di esse è stato valutato un nesso con l’anamnesi lavorativa, contro il 93,0% quale dato complessivo
  • la distribuzione per professioni aggregando le voci relative ai tecnici della salute, al personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari (costituito in massima parte dai portantini) ed alle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali raggiunge nel biennio 2019 – 2020 la percentuale del 6,0% sul totale e del 19,0% per le donne, mentre in precedenza nessuna di queste mansioni compariva ai primi posti
  • per quasi tutte le patologie, tra gli uomini i comparti più coinvolti sono quelli delle Costruzioni e dell’Agricoltura, a cui si affiancano la Fabbricazione di prodotti in metallo (fonditori, saldatori, ecc.) per la sordità, le malattie della pelle ed i tumori; in quest’ultimo caso si distinguono anche la Metallurgia e la Costruzione di navi, aeromobili e materiale rotabile
  • tra le donne, emergono l’Assistenza sanitaria e quella sociale residenziale per le malattie del rachide e, inoltre, le lavanderie, i parrucchieri e le pulitrici per le altre patologie muscoloscheletriche queste professioni prevalgono pure per le malattie della pelle, mentre per la sindrome del tunnel carpale prevale l’attività di ristorazione. Per i tumori di pleura e peritoneo e per l’asbestosi, tra le lavoratrici il settore più coinvolto è quello dell’Industria tessile. La Fabbricazione di vetro e ceramica predomina per la sordità; le addette ai servizi di segreteria e alla vendita spiccano per le malattie psichiche, che, invece, sono proporzionalmente molto meno presenti tra gli uomini. Per il Covid-19, indipendentemente dal genere, si segnalano le professioni sanitarie e l’assistenza sociale.

Diamo di seguito le prime cinque professioni interessate dai riconoscimenti positivi, da parte del Sistema di sorveglianza Malprof, delle patologie con nesso lavorativo.

Distribuzione per professione e sesso dei casi con nesso causale positivo
Professioni Femmine Maschi Totale
N. % N. % N. %
Artigiani e operai specializzati addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili 7 0,1 5.820 22,6 5.827 16,7
Agricoltori e operai agricoli specializzati 494 5,5 1.410 5,5 1.904 5,5
Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica e professioni assimilate 75 0,8 1.753 6,8 1.828 5,2
Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (esclusi gli addetti alle linee di montaggio industriale) 70 0,8 1.539 6,0 1.609 4,6
Tecnici della salute

Personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

 

Totale prof. sanitarie

875

494

 

361

9,7

5,5

 

4,0

 

19,2

259

65

 

40

1, 0

0,3

 

0,2

 

1,5

1.134

559

 

401

3,3

1,6

 

1,2

 

6,1

Fonte: Undicesimo Rapporto Tabella 4 Italia 2019-2020.


Ai fini della programmazione delle azioni di prevenzione dobbiamo tener presente che il Sistema di sorveglianza permette, oltre alla lettura dei dati relativi ai nessi positivi in ottica professionale e di comparto, una lettura regionale. Il Rapporto presenta quindi, per ogni regione o provincia autonoma della rete Malprof, una scheda sintetica delle segnalazioni 2019 – 2020 mediante grafici e tabelle. Informazioni, quelle legate al territorio, relativamente alle tendenze reali delle malattie con nesso lavorativo, che permettono congiuntamente alle informazioni sui settori e le professioni di procedere a una pianificazione ragionata delle attività di vigilanza e supporto previste dal Piano nazionale prevenzione.

Di seguito alcuni dati sintetici di carattere regionale, rinviamo alla lettura delle schede per un ulteriore approfondimento.

Le malattie con nesso positivo vedono l’asbestosi al primo posto in Basilicata (33,3%), al secondo in Campania (27,9%) e, Friuli Venezia Giulia (20,3%), al terzo in Liguria (7,6%).

Le malattie del rachide sono al primo posto in Friuli Venezia Giulia (30,4%), Lazio (41,5%), Liguria (38,8%), Puglia (41,8%), e comunque ai primi tre posti in diverse regioni, così come avviene per le restanti malattie muscoloscheletriche.

Tra i tumori, quelli maligni dell’apparato respiratorio pesano maggiormente in Basilicata (25%,) e Campania (5,7%), i tumori della pleura e del peritoneo figurano trai primi cinque posti in Basilicata (25%), Friuli Venezia Giulia (19%), Liguria (7%) e Lombardia (8,6%).


NOTE

[1] Undicesimo Rapporto Inail –Regioni sulle malattie professionali – Malprof 2019- 2020.

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