Ci sono alcuni rischi specifici presenti nei luoghi di lavoro che debbono essere seguiti costantemente, in virtù del fatto che rappresentano forti pericoli per la salute dei lavoratori e sono suscettibili di continui modificazione a seguito del progresso tecnico.
Uno di questi riguarda il lavoro a contatto con polveri di legno.
Tale rischio è stato recentemente oggetto di normativa da parte della Regione Lombardia, la quale ha pubblicato un Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute con le polveri di legno a cura del Gruppo di lavoro regionale coordinato da Saretto Gianni, Bertani Gianfranco, Macchi Luigi.
Inoltre l’Inail ha provveduto a pubblicare due diversi documenti: il primo è un documento aggiornato dall’Inail nel 2017 e realizzato da Contarp Inail insieme a FederlegnoArredo, il secondo è un factsheet sempre dell’Inail del 2012 sull’esposizione dei lavoratori e il terzo è un documento del 2002 approvato dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Provincie autonome.
Questi i riferimenti:
- Inail, Segheria Sicura. Opuscolo informativo per Lavoratori delle aziende di prima lavorazione del legno
- Inail, Factsheet Esposizione lavorativa a polveri di legno
In particolare nel factsheet l’Inail ricorda che in relazione alle conclusioni della IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) l’Unione Europea nel 1999 ha stabilito “un valore limite di esposizione a polveri di legno duro pari a 5 mg/m3 ponderato sul periodo di otto ore lavorative”. E se a tale limite si sono conformati gli Stati membri dell’Unione Europea, in diversi paesi sono stati adottati limiti ancora più bassi (ad esempio in Germania e in Francia).