Il futuro presentato da questi progetti fa subito pensare alla possibile insorgenza di problematiche di livello “etico” nell’utilizzo di strumenti che possono controllare il lavoratore non solo per fini di benessere. La prima cosa che viene da pensare è quella del progetto Amazon, nel quale si parla di un ipotetico “braccialetto elettronico” che può trasmettere ordini ai magazzinieri e rendere più veloci le consegne.
C’è sicuramente da fare un distinguo – spiega Coscia – anche perché sul tema del braccialetto elettronico di Amazon è stata fatta parecchia disinformazione e, in ogni caso, non raccoglie dati fisiologici. Nel nostro caso, comunque, c’è un tema legato al fatto che vengono raccolti dati sensibili, ma questo si inquadra nello spiegare al lavoratore che vengono essenzialmente utilizzati per ridurre il livello di stress. Poi sta al lavoratore decidere se utilizzare questo supporto o meno. Ovviamente, garantendo requisiti di privacy e di security – conclude – non dovrebbero esserci problematiche nell’accettare questo supporto.