Fonte: Inail
La Relazione annuale Inail presentata a Montecitorio dal presidente Massimo De Felice: gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati poco meno di 417mila, di cui circa il 19% con mezzo di trasporto o in itinere. La mano robotica “Hannes” tra i risultati più significativi ottenuti sul fronte della ricerca. Positivo il risultato economico-finanziario dell’Istituto.
“Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel corso del 2017 sono state poco più di 641mila. Il dato è sostanzialmente in linea con quello rilevato nel 2016, mentre prendendo come riferimento il 2012 la flessione è pari a circa il 14%. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati poco meno di 417mila, di cui circa il 19% è avvenuto fuori dell’azienda, cioè ‘con mezzo di trasporto’ o ‘in itinere’. Il dato ‘fuori azienda’ è rilevante per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione”. Lo ha detto il 27 giugno scorso a Roma, nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, illustrando – alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e del vicepresidente della Camera dei deputati, Ettore Rosato – la Relazione annuale 2017 dell’Istituto, che riassume l’andamento del fenomeno infortunistico e tecnopatico, i dati di bilancio e i risultati più rilevanti conseguiti sul fronte degli investimenti, della ricerca e delle politiche in materia di cura, riabilitazione e reinserimento.
Il 58% dei casi mortali è avvenuto fuori dell’azienda. Delle 1.112 denunce di infortunio con esito mortale (erano 1.142 nel 2016 e 1.370 nel 2012) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono stati 617 (di cui 360, pari al 58%, “fuori dell’azienda”). “Anche se i 34 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti sul lavoro – ha precisato De Felice – si avrebbe una diminuzione del 2,8% rispetto al 2016 e di circa il 25% rispetto al 2012”. Gli infortuni hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità con costo a carico dell’Inail. In media 85 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione e circa 21 giorni in assenza di menomazione.
Gli open data dei primi cinque mesi del 2018. Dai nuovi open data mensili appena pubblicati emerge che nei primi cinque mesi del 2018 i casi mortali denunciati all’Istituto sono stati 389, 14 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. L’aumento riguarda solo i casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (passati da 104 a 118), mentre per quelli occorsi “in occasione di lavoro” le denunce sono state 271 in entrambi i periodi.
Circa 58mila le malattie professionali denunciate. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2017 sono state circa 58mila, 2.200 in meno rispetto al 2016 ma in aumento di un quarto rispetto al 2012. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”. Il 65% delle denunce riguarda patologie del sistema osteomuscolare. “Le denunce – ha spiegato il presidente – riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43mila, il 37% dei quali per causa professionale riconosciuta”. Sono stati poco meno di 1.400 i lavoratori con malattia asbesto-correlata. I lavoratori deceduti nel 2017 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.206, il 37% in meno rispetto al 2012, di cui 335 per silicosi/asbestosi (l’86% con età al decesso maggiore di 74 anni, il 75% con età maggiore di 79 anni). Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, nei primi cinque mesi del 2018 le denunce di malattia professionale sono tornate ad aumentare, anche se a un ritmo più lento rispetto alle quattro rilevazioni mensili precedenti. Allo scorso 31 maggio, infatti, l’incremento si è attestato al +3,1%, pari a 818 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (da 26.195 a 27.013).
Posizioni assicurative e rendite. Nel 2017 sono state censite dall’Inail circa tre milioni e 750mila posizioni assicurative territoriali, con una riduzione minima rispetto al 2016 (-0,22%). Allo scorso 31 dicembre erano in essere 726mila rendite, per inabilità permanente e ai superstiti (-2,56% rispetto al 2016). Le rendite per inabilità di nuova costituzione sono state circa 16.500.
“La sicurezza sul lavoro tema di civiltà”. Prima di illustrare i dettagli delle iniziative promosse dall’Inail sul versante della prevenzione, De Felice ha citato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel suo discorso per la celebrazione del primo maggio aveva richiamato l’attenzione sulla “sequenza, purtroppo continua, degli incidenti mortali”, ribadendo che “la sicurezza sul lavoro è un tema di civiltà”, e che la prevenzione “richiama la responsabilità di tutte le parti” coinvolte nei cicli produttivi. Per il presidente dell’Istituto, “la prevenzione contro i rischi – già impegnativa nei processi di lavoro tradizionali – diventa problema più arduo nel controllo delle nuove forme di lavoro come il crowdworking, il ‘lavoro su piattaforma’ e lo smart working”. Di qui “l’esigenza di regolamenti per ben definire la tutela assicurativa: dovendo individuare, in particolare, il confine tra lavoro subordinato, collaborazione coordinata e continuativa etero-organizzata e lavoro autonomo”.
L’attività di controllo del rapporto assicurativo. L’Inail svolge un’azione di controllo “amministrativo” della congruità nella corresponsione dei premi di assicurazione. L’89,43% delle 16.648 aziende controllate nel corso del 2017 (il 67,49% del terziario e il 28,21% dell’industria) sono risultate irregolari: sono stati regolarizzati 49.772 lavoratori, di cui 45.802 irregolari e 3.970 “in nero”. I risultati confermano la qualità della procedura informatica di “business intelligence” che ha sostenuto l’attività ispettiva e il grande lavoro svolto dai 299 ispettori.
Con lo “sconto per prevenzione” premi ridotti di 198 milioni a 27mila imprese virtuose. Anche nel 2017 è proseguito l’impegno delle imprese nell’attività di mitigazione dei rischi negli ambienti di lavoro: le istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione, documentate con interventi effettuati nel corso del 2016, sono state circa 27mila, con una riduzione dei premi versati pari a circa 198 milioni di euro. A ottobre 2017 è stata disposta la riduzione del 7,22% dell’importo del premio (dovuto per il 2017) per le imprese artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2015-2016, a cui sono stati destinati 27 milioni di euro. Le posizioni assicurative risultate rispondenti ai requisiti sono state circa 317mila e lo sconto ha interessato oltre 294mila ditte. Altre riduzioni del premio hanno riguardato il settore edile, la pesca e la navigazione.
Dall’ottava edizione del bando Isi incentivi per 249 milioni di euro. Con il bando Isi 2017, che ha messo a disposizione più di 249 milioni di euro di incentivi a fondo perduto, è proseguito il piano per co-finanziare, fino al 65% del costo complessivo, progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L’ottava edizione dell’iniziativa ha portato a circa 1,8 miliardi di euro l’importo complessivo stanziato dall’Inail a partire dal 2010. L’attenzione del bando Isi verso le imprese di piccole dimensioni, dove si rilevano più infortuni, è stata proficua. Dai dati statistici, infatti, emerge che la quota dei progetti “ammessi e regolari” presentati da imprese fino a 15 dipendenti è passata dal 61% del 2010 al 74% del 2016.
“Necessario potenziare le basi informative”. Per valutare gli effetti delle politiche di prevenzione e incrementarne l’efficacia, De Felice ha ribadito “la necessità di potenziare le basi informative. C’è bisogno, lo ripetiamo dal 2012, di informazioni sulle mansioni e sul tempo di esposizione al rischio dei lavoratori, per poter calcolare e utilizzare un indice di sinistrosità. Sono informazioni che la pubblica amministrazione ha a disposizione, e che potrebbero essere coordinate in un ambiente informatico unico e agile”. Una prima sperimentazione in questo senso è stata avviata con il trasferimento degli open data dell’Istituto sul Data & Analytics Framework realizzato nell’ambito del Piano triennale per l’Informatica nella pubblica amministrazione 2017-2019. In attesa dell’indice di sinistrosità, il numero degli infortuni per il presidente dell’Inail “dovrebbe entrare nel giudizio di qualità che daremo sui prodotti del lavoro, tra gli indici qualificanti del nostro sistema produttivo”. L’auspicio è di “poter definire uno standard pubblico per assegnare alle imprese che lo vogliano un ‘rating di sicurezza’. Ci sono esperienze in proposito da prendere a esempio e sviluppare”.
In un anno più di 7,5 milioni di prestazioni sanitarie. Nel 2017 sono state effettuate più di 7,5 milioni di prestazioni sanitarie. Le prestazioni per “prime cure” effettuate presso i 131 ambulatori dell’Inail sono state circa 700mila, di cui il 94% richieste a seguito di infortuni. Sono state fornite a 3.673 pazienti circa 127mila prestazioni riabilitative e 9.067 visite fisiatriche negli 11 centri di fisiochinesiterapia attivi in cinque regioni. Il Centro Protesi di Vigorso di Budrio ha registrato l’afflusso di circa 13mila assistiti. Nel frattempo è proseguito lo sviluppo della sua rete di assistenza territoriale: a luglio 2017 è stata autorizzata l’istituzione del punto di assistenza di Palermo. La nuova struttura – come quelle già attive a Milano, Roma, Bari, Napoli, Venezia Terraferma e quella in corso di attivazione a Torino – opererà in stretta sinergia con il Centro Protesi, provvedendo alla fornitura, riparazione e personalizzazione delle diverse tipologie di ausili.
Le attività del “Piano della ricerca 2016-2018”. Nel 2017 sono proseguite le attività programmate con il “Piano della ricerca 2016-2018”, anche in collaborazione con partner strategici del mondo scientifico e universitario. Gli studi e le realizzazioni a tutela della sicurezza nei processi di lavoro comprendono un sistema per guida visuale intelligente per il controllo della movimentazione di carichi, un simulatore per l’addestramento in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, un sistema per l’intervento in emergenza all’interno di ambienti congestionati da fumo e un sistema indossabile per la sicurezza delle lavorazioni meccaniche in un grande stabilimento che produce componenti per autovetture. Altri progetti di ricerca sono avviati sui temi dell’invecchiamento attivo della popolazione lavorativa, sul robot teleoperativo, sulle nanotecnologie e il rischio biologico, sullo stress termico, sul controllo delle vibrazioni, sul “rischio elettrico”, sulla protezione dalle cadute dall’alto e sui rischi nell’utilizzo di macchine agricole, forestali e da giardinaggio.
La rete di collaborazioni con IIT, Campus Bio-Medico di Roma e Sant’Anna di Pisa. Anche il Centro Protesi di Vigorso di Budrio continua a essere al centro di una rete di collaborazioni di eccellenza con l’Istituto italiano di tecnologia, con l’Istituto di Bio-Robotica della Scuola Sant’Anna di Pisa e con l’Università Campus Bio-Medico di Roma. È un’attività che sta realizzando progetti di avanguardia sulla frontiera della tecnologia, come la protesi di mano poliarticolata e polifunzionale di derivazione robotica “Hannes”, presentata lo scorso 10 maggio. In dicembre, invece, era stato presentato il prototipo del “verticalizzatore” Rise (Robotic innovation for standing and enabling), un dispositivo progettato per migliorare l’autonomia delle persone con gravi disabilità motorie degli arti inferiori, frutto della collaborazione tra il Centro di riabilitazione motoria Inail di Volterra e l’Istituto di Bio-Robotica della Scuola Sant’Anna.