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La relazione annuale dell’Inail (2018): focus sugli infortuni mortali

I dati presentati nella Relazione annuale del presidente dell’Inail e relativi all’anno 2018, non solo confermano un numero ancora straordinariamente elevato di infortuni mortali sul lavoro nel nostro Paese, ma indicano una crescita sia delle denunce che dei casi accertati, tendenza che sembra riproporsi, in forma accentuata, anche  nel 2019.

2018

Delle 1.218 denunce di infortunio mortale, in crescita del 6,1% rispetto al 2017, i casi accertati ‘sul lavoro’ sono invece 704, il 4,5% in più rispetto all’anno precedente, di cui 421, pari a circa il 60% del totale, avvenuti “fuori dell’azienda” (35 casi sono ancora in istruttoria).

2019

Come emerge dagli ultimi dati pubblicati nella sezione “Open data” del sito Inail, nei primi cinque mesi del 2019 i casi mortali denunciati sono stati 391, due in più rispetto allo stesso periodo del 2018.

Questi i numeri, che ancora segnano negativamente la vita sociale politica e lavorativa nel nostro Paese: proviamo  a guardare dentro questi dati per quello che è possibile, perché la scelta dell’Istituto resta comunque sempre quella di fornire elementi per una  valutazione prevalentemente quantitativa del fenomeno  e non qualitativa. I dati qualitativi  sono molto più utili ai fini delle azioni di prevenzione da prevedere sia  nella  programmazione  istituzionale  sia nelle iniziative realizzate  dalle Associazioni datoriale e dalle Organizzazioni sindacali. Dati di cui ovviamente l’Inail dispone.

Esaminando quanto disponibile è possibile fare alcune riflessioni di merito.

Confrontando i due dati generali relativi agli infortuni in itinere e in occasione dei lavoro va rilevato ancora un leggero aumento degli infortuni in itinere: gli infortuni in occasione di lavoro nel 2018 hanno rappresentato il 71,02% del totale, dato in diminuzione costante dal 2015, mentre  quelli in itinere rappresentano il 28,98% del totale, dato in costante aumento dal 2015 ad oggi. Inoltre se consideriamo tra gli infortuni in occasione di lavoro quelli accaduti con mezzo di trasporto si conferma,  anche in questo caso, una tendenza anche se moderata di crescita (vedi tabella seguente).

Niente di nuovo: è un dato in realtà noto da tempo che tuttavia continua a non godere di una adeguata attenzione in termini di azioni di prevenzione previste dai Piani nazionali e regionali, ad eccezione di interventi a carattere locale o aziendale.

tabbella relazione inail 2018

Per quanto riguarda i settori (vedi tabelle seguenti) osserviamo che gli infortuni mortali aumentano di nuovo, in questo ultimo anno, nelle Costruzioni (dopo una diminuzione significativa se si considerano gli anni dal 2014 al 2017 dovuta probabilmente in gran parte alla  altrettanto significativa  perdita di posti di lavoro dell’ultimo decennio [1]),  nel Trasporto e  magazzinaggio, nell’Industria alimentare, nella Metallurgia, nella Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature. Mentre l’agricoltura, che resta comunque uno dei settori a rischio, vede ridurre il numero degli infortuni mortali. Emergono inoltre, accanto ai settori tradizionali,  nuovi settori a rischio come il Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto  alle imprese e  l’Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria, Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione e Altre attività di servizi.

Restano settori con elevato numero di casi mortali, pur non collocandosi in un trend di crescita, la Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, la Fabbricazione di prodotti in metallo, il Commercio all’ingrosso e al dettaglio, Riparazione di autoveicoli e motocicli.

tabella riduzione infortuni relazione inail 2018

tabella aumento infortuni relazione inail 2018

L’esame dei dati fin qui condotto ci ha permesso di individuare i trend positivi e negativi dei settori produttivi con riferimento  agli infortuni mortali e, nel contempo, i settori maggiormente a rischio, vecchi e nuovi. Ma nulla possiamo dedurre dai dati, pubblicati nel Rapporto Inail 2018, su cause e fattori che hanno determinato gli infortuni.

Per  capire realmente cosa succede nei posti di lavoro, perché si muore o ci si fa molto male abbiamo bisogno di altre informazioni: in un prossimo articolo vedremo dove e come procurarci tali informazioni e come collegarle a questi  dati quantitativi che rischiano, presi di per sé, di non dare un reale contributo alle azioni di prevenzione.


NOTE

[1] Ricordiamo sempre che i dati dell’Inail mancano di una informazione fondamentale che è quella relativa alle ore lavorate, in base alle quali si può realmente capire se le condizioni di lavoro sono  davvero migliorate o se gli infortuni diminuiscono perché diminuiscono i posti di lavoro.

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