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Ambienti esterni: prevenzione dello stress termico

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L’esposizione a condizioni climatiche particolarmente critiche diviene, con il sopraggiungere dell’estate e del caldo, un problema per gli addetti di numerosi settori tra cui i lavoratori agricoli e edili. A livello mondiale si valuta che il 30% della popolazione sia esposta a stress termico dovuto al caldo  per almeno 20 giorni all’anno.

Il Cnr e l’Inail, nell’ambito dei bandi per le ricerche in collaborazione (BRIC 2019), hanno realizzato il  progetto WORKLIMATE, con il coinvolgimento di altri enti di ricerca [1]. Obiettivo del progetto:

Individuare strategie di intervento per ridurre il rischio da caldo per il settore occupazionale.

Attività di  progetto in sintesi
  • Approfondire attraverso la Banca dati degli infortuni dell’INAIL, le conoscenze sull’effetto delle condizioni microclimatiche (in particolare dello stress da caldo) sui lavoratori
  • Organizzazione di alcuni casi-studio in aziende selezionate in zone del centro Italia, per studiare l’effetto del caldo sui lavoratori sul campo
  • Indagine nazionale  per indagare la percezione e la conoscenza degli effetti del caldo negli ambienti di lavoro
  • Indagine nazionale  per indagare l’impatto dello stress da caldo sui lavoratori impegnati in ambito sanitario associato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI) durante la pandemia COVID-19.

Importante risultato delle attività svolte nell’ambito del progetto è la messa a disposizione  sul Portale agenti fisici [2] di una nuova Piattaforma sperimentale [3] di interesse sia per i datori di lavoro che per i lavoratori e per le figure aziendali della prevenzione.

Il sito consente la consultazione di mappe nazionali di previsione del rischio caldo per diversi profili di lavoratori outdoor, sviluppate sulla base della previsione del Wet Bulb Globe Temperature (WBGT) [4] ottenuta dai dati metereologici.
Le mappe mostrano la previsione del rischio caldo fino a tre giorni, per quattro momenti della giornata corrispondenti alle ore 8, 12, 16 e 20.
Le previsioni sono personalizzate sulla base delle caratteristiche individuali del lavoratore, dell’ambiente di lavoro (lavoro esposto al sole o in zone d’ombra), del vestiario indossato (con particolare riferimento ai DPI) e della tipologia di lavoro svolto.

Va ricordato che i danni da stress termico possono riguardare sia la salute che la sicurezza degli addetti: note le patologie da calore ma anche gli eventi infortunistici  si possono verificare, a seguito dell’esposizione del lavoratore a stress termico:

le elevate temperature possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore e quindi aumentare il rischio di infortuni. In particolare durante le ondate di calore i tipi di infortunio e le modalità di infortunio più frequenti sono incidenti di trasporto, scivolamenti e cadute, contatto con oggetti o attrezzature, ferite, lacerazioni e amputazioni [5].

Patologie da calore
  • Crampi da calore
  • Eritema da calore
  • Edema da calore
  • Sincope da calore
  • Esaurimento da calore
  • Colpo di calore
  • Colpo di sole

Fonte: Portale Reti Rls-  Per la promozione della salute nel settore dell’Agricoltura

Lavori in ambienti outdoor:  professioni a rischio
  • Agricoltori
  • Forestali
  • Addetti alla manutenzione aree verdi
  • Lavoratori in cave e miniere a cielo aperto
  • Lavoratori dell’edilizia (cantieri a cielo aperto)
  • Addetti alla manutenzione stradale
  • Addetti automezzi movimentazione terra
  • Addetti linee ferroviarie
  • Addetti linee elettriche ed idrauliche esterne
  • Lavoratori della pesca
  • Addetti di stabilimenti balneari
  • Addetti a piattaforme marine
  • Addetti ad attività subacquee
  • Operatori ecologici
  • Portalettere
  • Venditori ambulanti
  • Addetti di operazioni di carico e scarico all’aperto
  • Addetti alla sicurezza con attività prevalentemente all’aperto (pattugliamento, gestione del traffico)
  • Militari, Vigili del fuoco

Fonte: Portale Reti Rls-  Per la promozione della salute nel settore dell’Agricoltura

Fattori correlati con il luogo di lavoro che aumentano il rischio di eventi avversi
  • Lavoro con esposizione diretta al sole
  • Scarso consumo di liquidi/impossibilità di procurarsi da bere
  • Lavoro fisico pesante
  • Ritmo di lavoro intenso
  • Pause di recupero insufficienti
  • Abbigliamento protettivo pesante o equipaggiamento ingombrante

Fonte: Portale Reti Rls –  Per la promozione della salute nel settore dell’Agricoltura


NOTE

[1]  Azienda usl Toscana Centro, Azienda usl Toscana sud est, consorzio Lamma, D/ EP/ Lazio
[2] https://www.portaleagentifisici.it/
[3] https://www.worklimate.it/scelta-mappa/
[4] WBGT, acronimo di Wet Bulb Globe Temperature, è un indice con il quale si può valutare il rischio connesso con lo stress termico dei lavoratori, nel caso di microclima severo, caldo.
[5] Da: Portale Reti Rls in agricoltura, https://reterls.it/rischio-calore.php

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