Settore dei trasporti: meno infortuni ma più eventi mortali

Dati inail Trasporti foto di Rodrigo Abreu Unsplash

Dati Inail pubblica, nel suo ultimo numero, un approfondimento sul settore dei trasporti e del magazzinaggio caratterizzato, in questo ultimo anno, da una diminuzione delle denunce di infortunio ma da un aumento significativo degli eventi mortali.

Il settore

Sicuramente si tratta di un settore complesso e molto diversificato al suo interno, sia dal punto di vista occupazionale e dei rapporti di lavoro, sia per le diverse attività che lo caratterizzano:

  • trasporto terrestre e mediante condotte;
  • marittimo e per vie d’acqua;
  • trasporto aereo, sia di merci sia di passeggeri;
  • attività di supporto ai trasporti, dalla gestione delle infrastrutture ferroviarie, strade, ponti e gallerie, dei parcheggi e delle autorimesse, dei centri di movimentazione merci ai servizi logistici relativi alla distribuzione delle stesse,  spedizionieri e agenzie di operazioni doganali;
  • servizi postali e attività di corriere.

Secondo i  dati Istat la distribuzione degli occupati (circa 1,2 milioni di addetti) è, nei diversi comparti, la seguente:

Occupati nel settore trasporti e magazzinaggio (Ateco 2007) per branca di attività economica – Anno 2019
Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 52%
Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti 33,6%
Servizi postali e attività di corriere 7,5%
Trasporti marittimi e per vie d’acqua 5,1%
Trasporto aereo 1,8%
Prevale tra le 120.000 mila imprese attive nel 2019 la dimensione micro-piccola: 105.006 sono le imprese con meno di dieci dipendenti, 12.012 quelle da 10 a 49, 2.132 quelle da 50 a 249, 400 quelle con 250 o più dipendenti.
I dati

Il settore presenta uno scenario che nel 2020 vede:

  • diminuire le denunce di infortunio sul lavoro, 29.254 eventi in netto calo rispetto al 2016, quando si contavano oltre 43mila casi (-32,1%), ma anche rispetto al 2019 (-25,8%).
  • ma nello stesso anno le vittime professionali sono state 165, in aumento dal 2016 di una trentina di casi (+23,1%) e di una cinquantina rispetto al 2019 (+41,0%).

Il comparto maggiormente interessato dagli eventi infortunistici è il trasporto terrestre con il 40% degli infortuni, cui seguono le attività di magazzinaggio con il 31%, mentre ¼ degli eventi si è verificato nei servizi postali e di corriere che è il comparto produttivo che ha subito la contrazione minore negli ultimi due anni. Per quanto riguarda gli infortuni mortali è ancora il trasporto terrestre a registrare il maggior numero di eventi (poco meno di 3/4 degli eventi), seguito dai servizi postali e attività di corriere (25 vittime nel 2020 rispetto ai 7/8 eventi in media degli anni 2016-2019), mentre si è avuto un calo nel solo comparto del magazzinaggio e nelle attività di supporto ai trasporti (-17,4%).

Nei trasporti e magazzinaggio la quota di infortuni in itinere (casa lavoro) rappresenta il 13% circa sia per il complesso delle denunce che per gli eventi mortali, mentre gli infortuni con coinvolgimento di un mezzo di trasporto, in occasione di lavoro e in itinere, costituiscono il 18% delle denunce e poco più di un terzo dei casi mortali.

È da evidenziare inoltre che l’unico comparto in cui il numero di denunce femminili è rilevante è quello dei servizi postali e di corriere, nel quale i casi occorsi a donne superano la metà (51%) mentre i deceduti sono quasi esclusivamente uomini: nell’ultimo anno 162 su 165.

Nazionalità:

  • poco più di otto infortunati su dieci sono italiani.

Età:

  • il 24,0% degli infortunati sono giovani sotto i 35 anni, il 38,9% hanno tra i 35 e i 49 anni, il 37,1% ha dai 50 anni in su
  • tra i deceduti troviamo i lavoratori più anziani, con tre su quattro over 50 e il 6,7% di età superiore ai 64 anni (“conseguenti all’allungamento della vita lavorativa, ma anche a una probabile perdita di concentrazione e affaticamento fisico con conseguenze letali”).

Categoria professionale:

  • la professione che conta il maggior numero di denunce è quella dei conducenti di veicoli (34% delle denunce e ben il 64% dei decessi);
  • seguono il personale addetto allo spostamento e consegna di merci (13% delle denunce e 8% dei decessi);
  • sono terzi, nel caso delle denunce gli impiegati addetti allo smistamento e recapito della posta (17%), mentre per i decessi il personale addetto alla segreteria e agli affari generali (8%).
Malattie professionali

Le malattie professionali che colpiscono più frequentemente i lavoratori del settore trasporti sono le discopatie connesse alle attività di movimentazione dei carichi, alle posture scorrette o comunque mantenute per lungo tempo, a incidenti stradali. Le malattie a carico della colonna vertebrale rappresentano il 48,3% del totale, seguite dai disturbi dei tessuti molli 26,8% , dai disturbi dei nervi il 7,2% e dalle artropatie con il 4,7%.

Tutela dei rider

Dati Inail analizza infine il fenomeno dei cosiddetti “rider”, lavoratori che operano al servizio di piattaforme digitali di “food delivery”, la cui attività si svolge prevalentemente, anzi costantemente, nel traffico e su mezzi di trasporto (ciclomotori, biciclette) tra i più a rischio. Nel nostro paese viene garantita a questi lavoratori la copertura assicurativa contro gli infortuni e le malattie professionali e la tutela della salute e sicurezza (art. 46 – septies della legge 128/2019), la cui responsabilità è in capo al committente che gestisce la piattaforma, anche digitale, che è tenuto al rispetto delle disposizioni del D.Lgs.81/08: ad esempio deve garantire le caratteristiche di sicurezza dei mezzi e dei Dpi utilizzati (giubbotti ad alta visibilità, occhiali, indumenti per il freddo, ecc.)

Facilmente intuibile la difficoltà di monitorare e controllare le condizioni di lavoro di questi addetti: monitoraggio e controllo affidato a un Osservatorio istituito nel 2019 presso il Ministero del lavoro e che quindi dovrebbe essere in grado entro breve di fornire indicazioni per migliorare le condizioni di lavoro in questo comparto che, come abbiamo visto, presenta condizioni di rischio elevate in frequenza e gravità .

Ancora una volta nell’esaminare un documento Inail ci troviamo ad osservare come la ricchezza dei dati forniti non permetta però di ricavare indicazioni operative da questo tipo di informazioni. Spesso, come in questo caso, l’esplorazione dei dati non è accompagnata da elementi di analisi di tipo qualitativo, ovvero descrizione delle modalità di accadimento, con relativa analisi dei fattori di rischio che hanno determinato gli eventi. Eppure basterebbe prendere in considerazione, nel caso del settore trasporti, alcuni dei 386 eventi mortali verificatisi negli anni 2002-2018, contenuti nella Banca dati Informo, descritti e analizzati secondo il modello Sbagliano si impara che, individuando i determinanti e i modulatori dell’evento, mette in luce la dinamica infortunistica e i fattori causali, ed è proprio la conoscenza di questi aspetti che permette di impostare corrette e utili campagne informative o mirati percorsi di formazione.

Diamo di seguito due esempi di eventi mortali accaduti nel settore trasporti dalla cui lettura già si può dedurre un elemento di conoscenza molto importante: in entrambi i casi l’infortunio non è accaduto per una solo fattore, ma due elementi hanno concorso a che questo si verificasse: un’informazione preziosa per operare efficacemente su più fronti al fine di prevenire gli infortuni.

Esempio 1 – Caso 8097

Modulatore –  Ambiente: pessime condizioni metereologiche (pioggia molto forte)
Determinante –  Attività dell’infortunato: l’infortunato non attendeva l’arrivo del personale dell’azienda agricola per effettuare lo scarico nel silos e tentava autonomamente di aprire la botola salendo in quota sulla scala del silos

Descrizione della dinamica e dei relativi fattori

Non disponendo di testimoni diretti dell’infortunio si ipotizza la seguente dinamica: l’infortunato si recava presso un’azienda agricola per consegnare farine di mais con il suo camion alle prime ore del mattino (prima delle 7.30). In quel momento era in corso una forte pioggia. Egli senza aspettare l’arrivo del personale dell’azienda agricola come aveva fatto altre volte, probabilmente per accelerare i tempi di consegna, ha cercato in autonomia di aprire la botola del silos tirando l’apposita corda; la corda si rompeva e per non perdere tempo saliva sul silos con l’intento di riannodare la corda. L’infortunato per compier questa operazione, nel tentativo di arrivare alla botola posta a circa 4-5 metri di altezza dove era presente l’attacco di apertura per la corda, saliva sulla scala. Date le pessime condizione metereologiche presenti (pioggia molto forte) scivolava e rovinava a terra. Si segnala che la gabbia di protezione della scala sul silos risulta deformata; è ipotizzabile che si sia verificato un contatto della stessa con il braccio brandeggiante dell’automezzo durante il posizionamento della coclea del camion, inoltre è ipotizzabile che durante la caduta l’infortunato abbia urtato violentemente contro la gabbia di protezione della scala. Normalmente tutte le operazioni di scarico all’interno del silos vengono condotte stando a terra: non vi è la necessità della salita in quota da parte dei trasportatori.

Esempio 2 – Caso 7314

Modulatore – Ambiente: assenza di protezioni verso il vuoto
Determinante – Attività dell’infortunato: il lavoratore nel verificare la tenuta delle staffe di blocco delle autovetture perde l’equilibrio

Descrizione della dinamica e dei relativi fattori

Il lavoratore era addetto alla verifica della tenuta delle staffe di blocco della autovetture poste su carro ferroviario. Avendo verificato che una staffa era mal posizionata è salito al piano di carico posto a 2.80 metri da terra. Ha posizionato la staffa e nel girarsi per tornare alla scaletta ha perso l’equilibrio cadendo a terra e procurandosi il trauma cranico che ne ha provocato la morte. Il camminamento sul carro era protetto unicamente da un semplice cavo metallico che corre a 56 centimetri dal piano di camminamento.

Infine, per chi voglia approfondire elementi relativi al profilo di rischio del settore trasporti, segnaliamo due documenti non recenti ma, nelle linee generali, ancora attuali e comunque disponibili:

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