Occhiali connessi: nuovi rischi per i lavoratori?

occhiali connessi foto di Eddie Kapp Unsplash

Per superare la genericità delle informazioni e dare concretezza al tema (in questo momento centrale) della digitalizzazione del lavoro – ovvero  dell’introduzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) in ambito lavorativo – ci riproponiamo di esaminare di volta in volta specifiche innovazioni (già in uso o presumibilmente di prossimo utilizzo), le loro applicazioni, l’impatto che queste hanno sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

Gli occhiali connessi è il prodotto che analizzeremo in questo articolo, partendo da riflessioni proposte dall’Inrs [1], in un articolo pubblicato sulla rivista on line dell’Istituto Hygiène & securité du travail [2]: il  testo che segue ne è una libera traduzione.

Questo tipo di occhiali consente di visualizzare informazioni nel campo visivo dell’utente, oltre a svolgere funzioni più tipiche della vita non lavorativa come  registrare foto e video condivisibili sui social, sono poi dotati di  auricolari per effettuare chiamate o ascoltare musica.

La realtà aumentata

Le funzioni svolte dagli occhiali connessi vanno viste nell’ambito delle prestazioni della tecnologia della Realtà aumentata che è  una delle tecnologie chiave dell’industria 4.0. e che consente di fornire all’utente  in relazione al suo ambiente (realtà) informazioni aggiuntive (aumentata) attraverso l’utilizzo di tecnologie specifiche. AR punta ad arricchire la percezione dell’operatore  e la sua conoscenza dell’ambiente reale con l’aiuto di  informazioni digitali.

La trasmissione in tempo reale di informazioni necessarie alla attuazione dei compiti permette il miglioramento della produttività, mentre rafforza la polivalenza degli operatori risolvendo il problema  dei limiti delle competenze di ciascun addetto. L’utilizzo di queste tecnologie permette oggi di parlare  non solo di realtà aumentata ma di “operatore aumentato”.

A differenza della realtà virtuale  che porta l’utente  in un mondo completamene immaginario,  la realtà aumentata  aggiunge alla percezione del mondo reale dell’utente  informazioni ambientali che possono assumere  diverse forme: testi, suoni, immagini, ecc. La maggior parte  delle interfaccia sviluppate attualmente riguardano il campo visivo e possiamo  raccoglierle nell’ambito di  tre diverse tipologie:

  • sistemi indossati sul capo (caschi o occhiali) che consentono la visualizzazione di dati su uno schermo in miniatura situato nel campo visivo dell’utente
  • sistemi portabili a mano (tablet, telefoni cellulari) che offrono una finestra  aggiuntiva rispetto all’ambiente reale
  • sistemi di proiezione diretta delle informazioni sugli oggetti fisici di interesse  che quindi fungono da schermo.
Gli occhiali connessi

Gli occhiali connessi fanno parte della prima tipologia di strumenti di AR e vengono indicati come occhiali intelligenti,  ed anche come

computer indossabili, dotati di una connessione internet. Questi occhiali  si indossano come comuni occhiali o si montano su occhiali ordinari per visualizzare  informazioni nel campo visivo dell’utilizzatore [3].

I recenti sviluppi della tecnologia ha indotto ad utilizzare gli occhiali connessi  anche in ambito industriale. Il mercato si è aperto a questa innovazione in primo luogo per l’interesse manifestato nei suoi confronti dal mondo dei videogiochi, poi per la flessibilità dell’offerta che si è impegnata sempre di più  a soddisfare le esigenze dell’utente professionista.

Le diverse tecnologie

Gli occhiali connessi  sono tutti dotati di dispositivi di visualizzazione che permettono di aggiungere  informazioni nel campo visivo  dell’utente. Il più delle volte  è uno schermo in miniatura posizionato davanti agli occhi che può essere trasparente  e retrattile. Nel caso di alcuni sistemi binoculari la visualizzazione delle informazioni virtuali è talvolta direttamente integrata  nelle lenti. Le informazioni possono quindi inserirsi  nello spazio reale sotto forma di ologrammi tridimensionali: in questo caso si parla di realtà mista.

Questo tipo di occhiali ha di solito una telecamera che permette di filmare la scena dal punto di vista dell’utente e un dispositivo audio (microfono, altoparlante). Gli occhiali connessi sono dei veri computer in miniatura, collegati a internet e dotati di un’unità di controllo (processore, memoria,  sistemi di connessione, ecc.), di una batteria, così come di  un’interfaccia  di dialogo (bottoni, schermi touch, sensori per il riconoscimento di gesti, ecc.). Diversi sistemi elettronici come Gps, accelerometri [4], dispositivi eye tracker [5], ecc.  possono fornire  anche funzioni aggiuntive.

Gli ultimi sviluppi delle ricerca  si sono recentemente  focalizzati sui processi di  miniaturizzazione, sull’ergonomia del prodotto (riduzione peso, comfort ottico, ecc.), sul miglioramento dell’autonomia delle batterie o si sono indirizzati a sviluppare  funzioni specifiche richieste dalle singole aziende .

Casi di uso e aree di utilizzo

Per quanto riguarda l’uso di occhiali connessi, possiamo identificare tre macro aree:

  • assistenza da remoto, il portatore di occhiali connessi  condivide/scambia la sua visione grazie alla fotocamera  con una persona lontana, questo ad esempio può essere il caso di un manutentore  che interviene su una macchina e che può comunicare  con un esperto in ufficio condividendo il punto di osservazione
  • visualizzazione, informazioni aggiuntive sono fornite all’utente dagli occhiali connessi nel suo campo visivo ad esempio per segnalare un’anomalia  o per visualizzare dei dati in tempo reale forniti da dei sensori
  • orientamento, gli occhiali connessi svolgono il loro compito in modo autonomo. Il sistema fornisce informazioni visive per guidare il soggetto passo passo  nello svolgimento di un’attività complessa  (procedura, istruzioni di montaggio, lista di controllo, ecc.).

Questi diversi casi d’uso degli occhiali connessi appartengono a diverse aree professionali quali:  logistica,  medicina, manutenzione, produzione, controllo qualità, progettazione. Il settore della logistica sembra essere quello maggiormente interessato attualmente all’uso degli occhiali connessi, al secondo posto troviamo le attività di manutenzione. Inoltre la particolare situazione sanitaria ha favorito dal 2020 il lavoro a distanza e sembra che questo  abbia portato  ad un aumento  rilevante dell’utilizzo degli occhiali connessi in contesti di lavoro.

Prevenzione dei rischi professionali

Considerando lo sviluppo  della ricerca relativamente a questa tecnologia e al suo diffondersi nell’industria e nei servizi, il tema dei rischi professionali legati  al suo utilizzo  si pone ed è quanto mai attuale, sia per la prevenzione dei rischi connessi alle attività interessate, sia  per le opportunità di prevenzione che essa offre.

I tre casi sopra citati (assistenza da remoto,  visualizzazione e guida) sono tutte e tre  situazioni lavorative potenzialmente interessate alla prevenzione dei rischi professionali considerando che l’utilizzo degli occhiali può contribuire a:

  • ridurre  il rischio di incidenti legati  ad errori nello svolgimento di procedure complesse, grazie all’aiuto contestualmente fornito all’operatore mediante le informazioni  che gli vengono trasmesse tramite gli occhiali
  • facilitare la formazione riproducendo una situazione  in ambiente virtuale,  il più possibile simile alle condizioni reali ma in condizioni di sicurezza
  • ridurre gli incidenti legati ai viaggi, in quanto esperti e professionisti possono restare nei loro siti utilizzando il lavoro a distanza.

Tuttavia l’uso degli occhiali connessi solleva interrogativi  sugli effetti a breve medio lungo termine  per la salute  e la sicurezza degli utenti.

Effetti sulla salute

Molte domande rimangono  senza risposta  per quanto riguarda gli effetti  conseguenti all’uso degli occhiali connessi, frequente o continuo,  durante una giornata lavorativa. Il loro utilizzo può determinare,  ad esempio, affaticamento visivo, disturbi della percezione (cyber cinetosi [6]),  stress  o affaticamento mentale causato da un  aumento del carico cognitivo e dall’intensificazione del lavoro (ritmi).

Dal punto di vista psicosociale  potrebbero esservi anche effetti deleteri legati a una situazione di isolamento sociale e  perdita di autonomia, quando l’utente deve obbedire  continuamente  alle istruzioni inviate  tramite gli occhiali. Questi nuovi dispositivi, spesso connessi  tramite WiFi, Bluetooth o 4G, sono posizionati vicino al cervello: sorgono quindi  domande  sui rischi associati alle radiazioni elettromagnetiche. Anche se una recente ricerca dell’Anses [7] non ha messo in rilievo tale nesso causale.

Tra questa esposizione  e i possibili effetti sulla salute, la questione resta comunque aperta, anche se ad oggi si hanno poche informazioni sugli effetti degli occhiali sulla salute e il rischio di incidenti .

A nostra conoscenza  solo il BAuA [8] tedesco  ha emesso un parere  e delle prime raccomandazioni specifiche  per la progettazione e l’utilizzo  di occhiali connessi. Tuttavia le aziende interessate a questa  tecnologia si interrogano  sui possibili effetti sulla salute e adottano il principio di precauzione, riducendo il tempo di utilizzo o rinunciando a usare i nuovi occhiali.

Rischio di incidenti

Nelle loro attività i dipendenti sono talvolta portati a spostarsi a piedi continuando a utilizzare  gli occhiali,  questo provoca un cambiamento nella  percezione dell’ambiente e si pone così il problema di rischi di incidenti (urti, collisioni, cadute):

  • gli utenti possono ricevere informazioni tramite gli occhiali, è questo il caso della logistica e delle attività di manutenzione durante interventi su impianti dei grandi dimensioni, rischiando  di concentrare la loro attenzione sulle informazioni ricevute dagli occhiali a scapito della rilevazione  di eventi che si verificano nell’ambiente circostante, si parla poi di un “effetto tunnel” . Uno studio dell’IFA Germania (Institut fur Auslandsbeziehungen) [9]  ha evidenziato un aumento del tempo di reazione di fronte ad un evento esterno durante l’utilizzo di occhiali in un simulatore di guida di carrelli elevatori
  • mentre  alcune tecnologie richiedono  di aggiungere agli occhiali  ulteriori elementi opachi, davanti o di lato, per integrare  schermi, camere, elementi che possono ridurre  il campo visivo dell’utilizzatore.

Infine l’uso  degli occhiali in ambiente lavorativo solleva la questione  delle loro compatibilità con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (Dpi,) come occhiali protettivi e  caschi.

Attività di ricerca dell’INRS

Attualmente l’Inrs sta studiando i rischi di incidenti legati  all’uso di occhiali connessi durante gli spostamenti a piedi. Lo studio considera sia l’effetto tunnel sia la restrizione del campo visivo.

Lo studio esplora  anche gli effetti  sulla salute fisica e psichica dell’utilizzatore, valutando la loro percezione (stress) e la loro accettazione degli occhiali connessi.

I risultati di questo lavoro  dovrebbero consentire  di poter dare consigli agli utenti e agli specialisti della prevenzione nell’uso di questa nuova tecnologia sul posto di lavoro: raccomandazioni che possono anche essere  rivolte a progettisti e programmatori degli occhiali connessi in modo da ottimizzare la loro performance  in una prospettiva di salute e sicurezza  degli utenti.

E i DPI?

La maggior parte degli occhiali sul mercato non sono anche dispositivi di protezione individuale.

Per soddisfare le esigenze dei datori di lavoro di associare  connettività e sicurezza alcuni  produttori stanno sperimentando dei supporti da applicare a occhiali  o caschi di protezione standard: tuttavia se questa attrezzatura rimovibile non compare  nel manuale di istruzione dei Dpi si sconsiglia il datore di lavoro di adottarli i perché è suo obbligo mantenere i Dpi  conformi alle norme.

Occhiali di protezione e  dispositivo per la realtà aumentata (occhiali connessi) devono  nell’insieme soddisfare i requisiti  di protezione, efficienza e confort,  ergonomia, innocuità, resistenza e  i requisiti di cui al Regolamento (UE) 2016/425 relativo ai Dpi.


NOTE

[1] Istituto francese di ricerca in materia di salute e sicurezza sul lavoro: https://www.inrs.fr/
[2] Hygiène & securité du travail – n.264 septembre 2021
[3] Rauschnabel P.A., Brem A., Ivens B.S., Who will buy smart glasses?… in Computers in Human Behavior, 2015, 49.
[4] L’accelerometro è un sensore di vibrazione che misura e converte le accelerazioni in un segnale elettrico, generalmente in una tensione.
[5] L’eye tracker è un dispositivo che permette di rilevare i movimenti oculari.
[6] La cinetosi digitale è un disturbo legato all’eccessivo utilizzo di tablet, smartphone e console di gioco. I suoi sintomi sono nausea, vertigine, mal di testa, senso di confusione.
[7] Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (Anses), creata nel luglio 2010
[8] Bundesanstalt fur Arbeitsschutz un Arbeitsmedizin, l’Istituto federale tedesco per la sicurezza e la salute sul lavoro.
[9] Istituto Tedesco  per le relazioni culturali internazionali.

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