fonte: Inail
Al centro dell’analisi della Consulenza statistico attuariale dell’Istituto tre settori che nel 2019 occupavano poco più di due milioni e mezzo di persone, contraddistinti da un’alta produttività e da un profilo di istruzione medio-alto del proprio personale.
Il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, è dedicato al terziario avanzato, un settore contraddistinto da un’alta produttività e da un profilo di istruzione medio-alto del personale che vi lavora. Ne fanno parte le attività bancarie, assicurative, finanziarie e previdenziali, le attività di gestione e compravendita di immobili, e le attività professionali, tecniche e di ricerca scientifica che nel 2019, stando ai dati Istat, occupavano complessivamente poco più di 2,5 milioni di addetti, quasi equamente divisi tra dipendenti e autonomi (1,27 milioni i primi e 1,25 milioni i secondi).
Nell’anno della pandemia il numero complessivo degli addetti è sceso dello 0,7%. La parte del leone la fa il settore che comprende il folto gruppo delle libere professioni tecniche, legali, veterinarie e contabili (poco più di un milione di addetti) e un altrettanto cospicuo gruppo di lavoratori dipendenti (due terzi di milione), per un totale che sfiora gli 1,7 milioni. Il settore delle attività bancarie, assicurative, finanziarie e previdenziali è il secondo per dimensioni, con oltre 635mila addetti in gran parte dipendenti (521mila), mentre quello delle attività immobiliari è il più piccolo, con soli 187mila addetti divisi tra circa 80mila dipendenti e 107mila indipendenti, ma è anche quello che produce più della metà del valore aggiunto del raggruppamento. Nel complesso i tre comparti nel 2020 hanno visto crescere leggermente il numero dei dipendenti (+0,3%), ma diminuire quello dei lavoratori indipendenti (-1,7%), con il risultato che il numero degli addetti è sceso dello 0,7% appena sotto la soglia dei due milioni e mezzo, pari esattamente al 10% del totale degli occupati.
Banche e assicurazioni. Dall’analisi del trend infortunistico emerge che, nonostante il basso profilo di rischio, sono tra i quattro e i cinquemila l’anno gli infortuni denunciati all’Inail nel settore delle attività finanziarie e assicurative. Questo valore è in calo costante nell’ultimo quinquennio e si è dimezzato nel 2020 (2.850 casi), in seguito alla pandemia da Coronavirus e al conseguente ricorso al lavoro agile, con forte riduzione degli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro, il cui impatto negli anni precedenti è stato preponderante rispetto agli infortuni occorsi in occasione di lavoro. Fino al 2019, infatti, circa il 65% degli infortuni denunciati da bancari e assicurativi è avvenuto nel tragitto casa-lavoro-casa, mentre nell’intera gestione Industria e servizi la stessa quota si ferma al 18%. Nel complesso, il settore incide sulla gestione Industria e servizi per circa il 4% dei lavoratori assicurati, l’1% degli infortuni denunciati (prevalentemente in itinere) e appena lo 0,2% delle malattie professionali.
Il comparto immobiliare. Nel quinquennio 2016-2020, il comparto immobiliare, che comprende la compravendita di beni immobili effettuata su beni propri, l’affitto e la gestione di immobili di proprietà o in leasing e le attività immobiliari per conto terzi, presenta invece oltre 14.500 denunce di infortunio, mediamente tremila all’anno nel periodo 2016-2019 e oltre duemila l’anno scorso. Il calo del 20% del 2020 rispetto al 2019, sottolinea Dati Inail, è evidentemente influenzato dall’emergenza Covid-19. Alla pandemia è legata anche la diminuzione della percentuale degli infortuni in itinere rilevata nel 2020, come conseguenza dei vari lockdown e dello smart working. Da notare, in particolare, come la percentuale degli infortuni in itinere in cui è coinvolto un mezzo di trasporto risulti essere più alta di ben cinque punti percentuali rispetto al 2019 (78% contro 73%).
Attività professionali scientifiche e tecniche. Nel settore delle attività professionali scientifiche e tecniche, in cui rientrano per esempio studi legali e di contabilità, di architettura e ingegneria, servizi veterinari, di consulenza aziendale, ricerche di mercato e pubblicità, design, traduzione e interpretariato, l’anno scorso le denunce di infortunio sul lavoro sono state 7.918, in calo del 21,8% rispetto al 2019 e del 20,1% rispetto al 2016. Sempre nel 2020 i decessi di origine professionale sono stati 33, il numero più elevato del quinquennio 2016-2020, che ne conteggia in media poco più di 20 all’anno, con un minimo di 12 casi registrato nel 2017. Poco più del 47% degli infortuni si concentra nelle attività di direzione aziendale e consulenza gestionale, il 18% nelle altre attività professionali, scientifiche e tecniche, le uniche peraltro ad aver registrato un incremento di casi nell’ultimo anno (+18,5%), il 13% negli studi di architettura, ingegneria e di collaudo e analisi di prodotto. Gli stessi settori sono i più coinvolti anche prendendo in considerazione i soli casi mortali.
L’adeguamento dei premi all’evoluzione del mondo del lavoro. Dati Inail si sofferma anche sull’opportunità di caratterizzare meglio il rischio assicurato dall’Istituto in questa peculiare tipologia di attività. Il lavoro, infatti, continua a evolversi con grande rapidità ed è indispensabile che le tariffe dei premi siano adeguate a questa evoluzione, pena uno scollamento tra il mondo produttivo e gli strumenti utilizzati dall’Inail. Nel caso del terziario avanzato, in particolare, sia dal punto di vista tecnico che statistico attuariale può essere utile ipotizzare una migliore tipizzazione delle attività assicurate che tenga conto dell’effettiva esposizione al rischio, distinguendo per esempio le attività di un progettista, un disegnatore e un analista, che sono svolte sempre più di frequente attraverso l’utilizzo esclusivo di software, da quelle di chi opera in strutture, come una banca o uno sportello informatizzato, che nascono per erogare servizi e che possono essere aperte al pubblico.
DOCUMENTI
Novembre 2021
Argomenti
Nel terziario avanzato la massima produttività – Banche e assicurazioni, numeri contenuti per infortuni e malattie – Attività immobiliari: eventi lesivi nella gestione e compravendita di beni immobili – Attività professionali, scientifiche e tecniche: infortuni e malattie di un settore a elevata specializzazione – Come assicurare in prospettiva le attività professionali, scientifiche e tecniche
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