Repertorio Salute

La salute nei luoghi di lavoro: analisi e proposte verso nuove prospettive di cambiamento

La salute nei luoghi di lavoro Locandina SSL 21 Giugno

Pubblichiamo la premessa all’opuscolo: La salute nei luoghi di lavoro: analisi e proposte verso nuove prospettive di cambiamento, a cura dei Gruppi di lavoro del Circolo LASS-Rosario Bentivegna del Partito Democratico.

Il tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro va analizzato all’interno del più ampio dibattito che sta attraversando la società italiana sul cambiamento del modello economico-produttivo e più in generale sul suo futuro.
La salute lavorativa è, infatti, una delle componenti principali del più ampio tema della salute dei cittadini italiani, mentre la sicurezza sul lavoro “si trova alle fondamenta della sicurezza sociale, cioè del valore fondante di una società contemporanea”. [1]

Le politiche di prevenzione nei luoghi di lavoro, quindi, da una parte rispondono al necessario riconoscimento dei diritti fondamentali della persona previsti dalla Costituzione Italiana e dai Trattati europei e internazionali, dall’altra contribuiscono al raggiungimento dell’obbiettivo del miglioramento della salute, della sicurezza sociale e del benessere di
tutti i cittadini. Eppure, ancora oggi, non sono pochi i punti che evidenziano una forte criticità.
È giunto il momento, dopo decenni di richieste di nuove leggi, di maggiori sanzioni e di un aumento dei controlli, che pure hanno raggiunto risultati importanti, di mutare il paradigma [2] con cui si guarda a questi aspetti.
È ora che si guardi alla salute e alla sicurezza nelle imprese o negli enti non come aspetti secondari da tutelare rispetto al primario compito produttivo, ma come a elementi costituivi il lavoro da integrare nella cultura aziendale e nell’organizzazione di tutti i processi lavorativi [3].

Un lavoro, che sempre più richiederà innovazione e creatività e quindi l’impegno, non più meramente esecutivo, da parte dei lavoratori [4]. Impegno che per realizzarsi presuppone: libertà, partecipazione e benessere dei lavoratori e delle lavoratrici.
Oggi la società umana nelle sue diverse espressioni ha preso coscienza che qualsiasi modello sociale o economico deve essere compatibile con le risorse naturali e umane del pianeta.

Al modello lineare “produci-consuma-scarta” si va sostituendo il modello circolare “trasforma-ricicla-riutilizza”. Un modello di economia circolare.
Anche la salute, e lo hanno ben dimostrato gli anni della Pandemia da Sars CoV2, non può essere più intesa più come risorsa dei soli esseri umani, o peggio appannaggio di coloro che vivono nei Paesi più avanzati. Va intesa come “un bene che scorre, come una linfa vitale che connette tra loro gli uomini, gli animali, le piante, l’ambiente” [5].

In quanto esseri umani siamo totalmente dipendenti dalle altre forme di vita presenti sulla Terra, “l’ambiente non è fuori di noi, ma noi ci siamo immersi” [6], siamo dentro la sua evoluzione biologica e lo condizioniamo attraverso le nostre attività. Questo è il concetto di salute circolare.
A partire dal 1972, data della I° Conferenza dell’Onu sul futuro del Pianeta, ci si è resi conto che i modelli di produzione e di consumo utilizzano le risorse ambientali a ritmi incompatibili con la loro riproducibilità e al mantenimento della necessaria diversità biologica nel pianeta. Da quella data si è affermato il concetto di sviluppo sostenibile da cui è nata
l’Agenda 2030, Agenda Globale per lo sviluppo che si pone all’obiettivo 8 di: “Incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti”.

Mentre l’obiettivo 3 punta ad “assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età”.
Intanto l’Unione Europea ha emanato il “Pilastro Europeo dei Diritti Sociali” dove viene sottolineato che i lavoratori hanno diritto ad un elevato livello di salute e sicurezza sul lavoro. Per riorientare le politiche di prevenzione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro si dovrà tenere conto di questo quadro complessivo.
La salute, in particolare la salute dei lavoratori ha, quindi, a che fare contemporaneamente con più aspetti, tra questi c’è da aggiungere un diverso ruolo pubblico nel varare Piani Nazionali pubblici, nel promuovere l’andamento degli investimenti in salute, negli organici degli enti di controllo e vigilanza e nella formazione.

Su queste basi e attraverso questa pubblicazione il Circolo del Partito Democratico romano LASS (Lavoro Ambiente Salute Sicurezza) – Rosario Bentivegna, intende portare un contributo alle analisi e alle proposte che il
Partito Democratico non può non avere su un tema di tale rilevanza.

Daniele RanieriSegretario Circolo PD Lass-Bentivegna


NOTE

[1] Così si è pronunciato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 29 Aprile di quest’anno all’incontro in memoria di Lorenzo Parelli, il giovane diciottenne in apprendistato, morto schiacciato da una putrella d’acciaio di 150 chili.
[2] Secondo T. Kuhn il paradigma “non è semplicemente la teoria corrente, ma l’intera visione del mondo nel quale la teoria esiste e tutte le implicazioni che ne derivino”.
[3] Lo conferma la Commissione parlamentare sulle condizioni di lavoro che nella sua relazione intermedia del 20 Aprile del 2022 scrive: “È quindi al sistema organizzativo dell’impresa che bisogna guardare, sistema che non presta la dovuta attenzione a tutti gli obblighi della sicurezza e che scarica sui lavoratori, rectius sulla loro pelle, i deficit strutturali e organizzativi dell’ambiente di lavoro”.
[4] “Oggi tutte le aziende devono rinnovarsi con continuità. L’innovazione non è più qualcosa da affrontare ogni tanto, quando il mercato comincia a tirare meno. L’innovazione deve essere parte integrante del “sistema azienda”, come lo è la politica degli acquisti o l’organizzazione di assistenza al cliente.” da Innovazione e creatività di A. Garofalo – School of Business della Luiss.
[5] Ilaria Capua, Salute Circolare – Egea 2019.
[6] Idem.

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