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Il benessere psicofisico in 6 episodi del Podcast di Make UK

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articolo di Yann Maurelli


Il 9 maggio di quest’anno Make Uk, Associazione che rappresenta il mondo della manifattura nel Regno Unito, ha lanciato in occasione della settimana per il benessere psico-fisico i nuovi 6 episodi del suo Podcast. In ognuno di questi nuovi episodi parlano esperti di benessere e alcuni rappresentanti di aziende in merito a come aiutano e supportano le persone che lavorano per loro.

Le interviste si concentrano sul lavoro quale contesto dove la stabilità di una persona può essere messa a rischio ma, allo stesso tempo, si evidenzia come il giusto ambiente di lavoro può aiutare a superare problematiche psicologiche pregresse.

Il Podcast indaga, insieme ai vari ospiti, la possibilità di usare il lavoro come terapia per coloro che sono affetti da disturbi della comunicazione e descrive alcune tecniche necessarie per creare un ambiente lavorativo salutare per i lavoratori.

Nel primo episodio ascoltiamo le opinioni della Ministra della salute, del lavoro e della disabilita Chloe Smith. La ministra riconosce che c’è stato un cambiamento degli atteggiamenti nei confronti della salute mentale e una maggiore disponibilità, sia da parte degli impiegati e dei lavoratori a parlare dei loro problemi, sia da parte dei datori di lavoro desiderosi di avere un dialogo con la propria forza lavoro. La Smith spiega in questo Podcast come tale cambiamento sia estremamente positivo, pensa inoltre che la salute mentale sul posto di lavoro stia ora ricevendo l’attenzione che merita.

L’assenteismo e il presenzialismo costano circa 50 miliardi di sterline all’anno alle imprese del Regno Unito e la ricerca ha dimostrato che affrontare i problemi di salute mentale e benessere può aiutare le aziende a sbloccare la produttività, mantenere il personale più a lungo e ridurre l’assenteismo. Dichiara anche che il governo continuerà a lavorare a stretto contatto con Hse su questo tema.

Nel secondo episodio il dottor Shaun Lundy, consulente per Make UK e Direttore della Strategy & Innovation della Tetra Consultancy (Società di consulenza che offre supporto alle aziende occidentali che operano in Asia) parla delle migliori pratiche e di cosa possono fare le aziende per migliorare le attività di supporto nei confronti dei loro lavoratori. Esamina le esperienze più significative realizzate dalle aziende che hanno fatto grandi passi avanti nel lavoro per l’assistenza ai propri dipendenti nell’ambito del benessere psico-fisico.

Il cambiamento culturale è la chiave per avere un risultato d’impatto, perché non è solo una questione di offrire supporto, ma il personale senior all’interno di un’azienda deve poter partecipare attivamente alle iniziative aziendali perché queste abbiano successo.

Nel terzo episodio a parlare è Laura McBrown della G&B Electronics (un’industria manifatturiera High-tech). Durante la pandemia, G&B Electronics ha riconosciuto l’importanza della disponibilità aziendale a prendersi cura di tutta la propria forza lavoro, sia di coloro che ancora lavoravano in loco, sia di coloro che lavoravano da casa. I manager hanno compreso rapidamente le diverse sfide che entrambi i gruppi di lavoratori dovevano affrontare e che ogni modo di lavorare presentava i propri stress specifici. La McBrown parla dell’importanza di un impegno regolare con i lavoratori e di come anche azioni apparentemente piccole possano avere un grande impatto. G&B Electronics sta ora vedendo un reale ritorno sull’investimento in questo ambito.

Il quarto episodio invece vede protagonista Rachel Newman, capo del personale e responsabile delle politiche aziendali di supporto sul tema della salute mentale della RNLI (La Royal National Lifeboat Institution è il più grande ente di beneficenza che salva vite in mare lungo le coste del Regno Unito, della Repubblica d’Irlanda, delle Isole del Canale e dell’Isola di Man, nonché su alcune vie navigabili interne). La Newman dichiara che la salute mentale è da tempo una priorità per RNLI. La salute fisica e mentale sono viste come attori alla pari all’interno dell’organizzazione: un team dedicato alla salute psichica sul lavoro si offre come guida e dà sostegno. RNLI offre un supporto reattivo ma anche preventivo che include un programma di pronto soccorso sugli aspetti della salute e mentale.

L’organizzazione ha infatti portato avanti il reclutamento di esperti nel settore, che possono fornire supporto ai volontari e allo staff spesso esposti a eventi che possono risultare traumatici.

L’organizzazione ha anche lavorato alla formazione dei propri soccorritori in modo che agiscano efficacemente in situazioni di emergenza in mare.

Il team di psicologi ed esperti è accessibile a tutti in tutta l’organizzazione.

La lotta allo stigma per quanto riguarda la salute mentale è ancora in corso ma ha raggiunto un buon punto: i volontari e lo staff in generale sono spesso pronti a parlare dei loro problemi in un contesto sicuro ed accogliente.

La Newman, rivolgendosi a tutti i lavoratori, dichiara:

Il tuo piano per il benessere e la salute mentale dovrebbe essere preso sul serio come qualsiasi altro aspetto della tua attività.

Alison Corner è stata intervistata nel quinto episodio: Direttrice delle risorse umane per Enginuity (compagnia che fornisce consulenza alle industrie per quanto riguarda la salute mentale sul luogo di lavoro). Nel Podcast si parla di come la consapevolezza e il supporto sulla salute mentale sono da tempo una priorità crescente per Enginuity, e la pandemia ha reso questa tematica più attuale . Racconta: “Abbiamo adattato il nostro supporto e aumentato l’offerta come risultato diretto della pandemia. Il presentismo una volta poteva essere stato visto come un non-problema, ma ora viene trattato come un vero problema che deve essere affrontato per assicurarsi che la forza lavoro rimanga felice, produttiva e in salute.”

Nel sesto e ultimo episodio a parlare è Andrew Ward, di Make UK, il quale rivela che 14 miliardi di sterline all’anno vengono persi nell’industria a causa di problemi di salute mentale che colpiscono la forza lavoro. Ward dichiara che oggi l’80% dei responsabili delle risorse umane afferma che il benessere psichico ha raggiunto posizioni molto rilevanti nella propria scala in termini di priorità aziendali.

Gli episodi, della durata di 10 minuti l’uno circa, risultano veloci ed immediati entrando a fondo nei vari aspetti della salute mentale. Nella loro semplicità questi brevi 6 episodi sono sintomo della necessità del mondo del lavoro di affrontare una questione per molto tempo lasciata ai margini del dibattito internazionale. Specialmente dopo la pandemia le questioni legate alla salute mentale sono diventate più urgenti spingendo il mondo del lavoro verso una riflessione, si spera storica, sulla questione salute mentale e luogo di lavoro. Le proposte degli intervistati spingono tutte verso un nuovo modo di affrontare la problematica offrendo soluzioni, non a pacchetto unico uguale per tutti (come invitare i dipendenti a fare una passeggiata fuori durante la pausa pranzo o mettere un vaso con una pianta in ogni ufficio), ma cercando di lavorare in relazione con il singolo individuo trovando delle soluzioni nel caso specifico. L’entusiasmo espresso nel primo episodio dalla ministra Smith dimostra proprio questa volontà di creare un mondo del lavoro dove le problematiche di salute mentale siano messe sullo stesso piano di quelle della salute fisica creando un ambiente dove l’individuo viene preso in considerazione per le sue difficoltà specifiche e non come parte di una massa informe di impiegati rappresentati solo da statistiche e grafici.

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