fonte: Ministero del lavoro
Nell’ambito della vigilanza “110 in sicurezza 2023“, promossa e coordinata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, si è svolta un’operazione straordinaria di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e di contrasto al sommerso nel settore dell’edilizia, che ha interessato tutto il territorio nazionale, con la sola esclusione delle province di Trento e Bolzano e della regione Sicilia in funzione della loro autonomia speciale.
La giornata di vigilanza straordinaria ha visto la partecipazione di ispettori del lavoro (541 ordinari e 177 tecnici) e dei carabinieri dei Nuclei Ispettorato Lavoro, supportati da militari dei Comandi provinciali dell’Arma dei Carabinieri per un totale di 634 militari impiegati (di cui 350 del Comando per la tutela del lavoro). Alle operazioni hanno preso parte anche personale ispettivo di ASL, INAIL e INPS.
Oltre l’80% dei 334 cantieri ispezionati sono risultati irregolari con un sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. già convalidato; sono stati adottati 166 provvedimenti di sospensione delle attività d’impresa, di cui 110 per gravi violazioni in materia di sicurezza e 56 per lavoro nero.
La verifica ha interessato n. 723 aziende e n. 1795 posizioni lavorative.
L’intervento di vigilanza straordinario, concertato dal Direttore Generale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Paolo Pennesi, con il Comandante Carabinieri Tutela Lavoro, Generale Antonio Bandiera, è stato coordinato dalla Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Gli accertamenti:
- 433 aziende irregolari
- 349 posizioni lavorative irregolari
- 116 lavoratori c.d. “in nero”, tra cui 29 lavoratori extra-UE, tra i quali 17 senza permesso di soggiorno
- 568 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza
- 166 sospensioni dell’attività d’impresa
- 289 persone deferite alla AG in stato libertà per violazioni al D. Lgs. n. 81/08.
In materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sono state contestate violazioni riconducibili principalmente al rischio di caduta dall’alto, irregolarità dei ponteggi, rischio elettrico, all’omessa fornitura e utilizzo dei DPI (dispositivi di protezione individuale), alla organizzazione e viabilità inadeguata dei cantieri oltre che alla mancata protezione da investimento per caduta di materiali dall’alto.
Numerose le omissioni riguardanti la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la formazione e informazione dei lavoratori, la redazione del DVR (documento valutazione rischi), del POS (piano operativo di sicurezza) e del Pi.M.U.S (piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi).
L’attività ispettiva ha evidenziato una rilevante la presenza di lavoratori a nero nei cantieri edili (116), con residuali ipotesi di indebita percezione del reddito di cittadinanza; accertate, altresì, casi di somministrazione illecita e distacchi non genuini, utilizzo di prestazioni lavorative da parte di pseudo artigiani, violazione in materia di orario di lavoro, omessa registrazione di ore di lavoro e omissione contributiva e mancata iscrizione alla Cassa Edile (94 aziende non iscritte).
L’importo delle sanzioni amministrative e ammende già comminate è pari a euro 3.038.828.
L’operazione in linea di continuità con analoga iniziativa dello scorso anno ha voluto mantenere alto il livello di attenzione sul significativo problema del rischio di infortuni dei lavoratori nei cantieri edili.
Nei prossimi giorni si procederà a rendere noti, tramite pubblicazione sul sito dell’Ispettorato (www.ispettorato.gov.it), gli aggiornamenti dei primi risultati sopra riportati.