fonte: puntosicuro
Uno dei primi dati del Progetto INSula sulla percezione dei rischi ci indica che un lavoratore su quattro non ricorda o dice di non aver fatto la formazione. Parliamo dei dati e del progetto in un’intervista al rappresentante Inail Sergio Iavicoli.
Perché si affermi nel nostro paese una reale cultura della sicurezza è necessario che siano alti i livelli di consapevolezza dei rischi che i lavoratori affrontano nei luoghi di lavoro e delle misure possibili per ridurli. Migliorare la percezione del rischio – inteso come quel “processo di organizzazione e unificazione sensoriale che attiva un processo valutativo, con attribuzione di significato, a cui consegue un comportamento” – porta anche a ridurre la tendenza alla sua rappresentazione “fatalistica”: qualcosa che appare fuori dalla nostra capacità di controllo e di dominio.
Per conoscere la situazione della percezione del rischio è nato in Italia il progetto INSula, un’indagine nazionale di rilevazione della percezione del rischio per la salute e sicurezza in ambiente di lavoro da parte dei lavoratori e delle figure della prevenzione.
Il Progetto INSuLa si propone di realizzare la prima survey, la prima indagine sulla percezione del rischio e sul livello generale di consapevolezza rispetto all’applicazione del D.Lgs 81/2008 con il coinvolgimento di tutte le figure della prevenzione. Una grande indagine su un campione rappresentativo che intende contribuire alla creazione di un sistema di rilevazione permanente della percezione del rischio per la salute e sicurezza sul lavoro, che fornisca indicazione sulla qualità della vita lavorativa e permetta nel tempo di adeguare tale monitoraggio ai cambiamenti del mondo del lavoro ed ai bisogni dei principali attori coinvolti nel sistema di prevenzione.
In questi mesi i primi report, i primi risultati sono stati pubblicati e presentati in vari convegni. Ad esempio il 22 ottobre scorso ad Ambiente Lavoro di Bologna durante il seminario Inail Indagine nazionale di rilevazione della percezione del rischio per la salute e sicurezza in ambiente di lavoro da parte dei lavoratori e delle figure della prevenzione.
Per avere più informazioni sul progetto e comprendere anche l’impatto dei primi risultati pubblicati sul futuro della prevenzione, abbiamo intervistato il Dott. Sergio Iavicoli, responsabile del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro ed ambientale dell’Inail. Dipartimento che coordina l’indagine costituita da un progetto capofila (indagine principale) focalizzato su lavoratori e datori di lavoro e da altri focus progettuali specifici dedicati alle altre figure della prevenzione (medici competenti, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro).
Le domande e le risposte analizzano la nascita del progetto, i suoi obiettivi e l’importanza del rilevamento in Italia della percezione del rischio.
Il progetto diventerà un servizio di rilevazione permanente? Come è cambiata la percezione del rischio in Italia anche con riferimento ai dati già presenti relativi alle varie indagini europee?
Quali i dati più rilevanti riportati dai report? Dove è possibile trovarli e consultarli? Ci sono dati che possono cambiare le strategie relative alla prevenzione in Italia?
Cosa indicano i report relativi ai datori di lavoro e agli altri attori della sicurezza? Sono state rilevate problematiche di difficoltà o carenza di collaborazione tra le parti, magari dovute ad una diversa percezione dei problemi?
Queste alcune delle domande fatte al Responsabile del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Inail.
Come sempre diamo ai nostri lettori la possibilità di visualizzare integralmente l’intervista realizzata il 22 ottobre e/o di leggerne una parziale e breve trascrizione.
Invitiamo infine i nostri lettori a consultare i report del progetto già pubblicati.