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Quasi tre milioni di lavoratori muoiono ogni anno a causa di infortuni sul lavoro e malattie professionali

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fonte: ILO


L’OIL stima inoltre che 395 milioni di lavoratori in tutto il mondo abbiano subito infortuni sul lavoro non mortali.

Secondo le nuove stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), quasi tre milioni di lavoratori muoiono ogni anno a causa di infortuni sul lavoro e malattie professionali. Questa cifra sottolinea le sfide persistenti in materia di salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori a livello mondiale.
La maggior parte di questi decessi legati al lavoro — 2,6 milioni di vittime — è dovuta a malattie professionali. Secondo l’analisi, gli infortuni sul lavoro rappresentano ulteriori 330.000 decessi. Le malattie circolatorie, le neoplasie maligne e le malattie respiratorie figurano tra le prime tre cause di morte correlata al lavoro. Insieme, queste tre categorie rappresentano oltre i tre quarti della mortalità correlata al lavoro.

I nuovi dati, contenuti nel rapporto OIL A call for safer and healthier working environments  (Un appello per ambienti di lavoro più sicuri e salubri), saranno presentati al 23° Congresso mondiale sulla salute e sicurezza sul lavoro, una delle più grandi conferenze internazionali su questo tema, che si svolgerà a Sydney, in Australia, dal 27 al 30 novembre.

Il rapporto sottolinea che gli uomini che muoiono per infortuni sul lavoro sono più numerosi (51,4 ogni 100.000 adulti in età lavorativa) rispetto alle donne (17,2 ogni 100.000). La regione dell’Asia e del Pacifico presenta la più alta mortalità correlata al lavoro (63 per cento del totale mondiale) a causa delle dimensioni della forza lavoro della regione.

L’agricoltura, l’edilizia, la silvicoltura, la pesca e l’industria manifatturiera sono i settori più pericolosi, con 200.000 infortuni mortali all’anno, ovvero il 63 per cento di tutti gli infortuni mortali sul lavoro. In particolare, secondo il rapporto, a livello mondiale, un infortunio mortale sul lavoro su tre si verifica tra i lavoratori agricoli.
Oltre alla tragedia globale dei decessi collegati al lavoro, l’OIL stima che 395 milioni di lavoratori in tutto il mondo abbiano subito infortuni sul lavoro non mortali, danneggiando la salute dei lavoratori e causando assenze dal lavoro.

Per potenziare gli sforzi globali volti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre, il Consiglio d’amministrazione dell’OIL ha adottato la nuova Strategia globale sulla salute e sicurezza sul lavoro per il periodo 2024-2030. L’obiettivo è quello di promuovere, rispettare e realizzare progressivamente il diritto fondamentale a un ambiente di lavoro sicuro e salubre in tutto il mondo, in linea con l’impegno dell’OIL nei confronti della giustizia sociale e della promozione del lavoro dignitoso.

La strategia incoraggia i membri dell’OIL ad agire su tre pilastri:

  • In primo luogo, migliorare i quadri nazionali di salute e sicurezza sul lavoro attraverso il rafforzamento della governance, la promozione di dati affidabili e lo sviluppo delle competenze.
  • In secondo luogo, rafforzare il coordinamento, i partenariati e gli investimenti nella salute e sicurezza sul lavoro a livello nazionale e mondiale.
  • In terzo luogo, migliorare i sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, adattandoli ai pericoli, rischi, settori e occupazioni specifici, e tenendo conto di come le condizioni di lavoro possono influenzare la salute fisica e mentale dei lavoratori.

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