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La contrattazione su sicurezza e welfare

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Abbiamo più volte ricordato le iniziative  dell’Associazione di promozione sociale Girolevitespezzate  che, per la seconda volta, il 28 aprile scorso, in occasione della  giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro, ha realizzato una singolare manifestazione in bicicletta che ha percorso molte città italiane per “ricordare le ancora troppe numerose morti sul lavoro”.

L’Associazione è nata nel 2019 con il cicloviaggio di Domenico Nese, che ha percorso  oltre 1000 Km attraversando tutto il Paese. Iniziativa che nell’anno in corso è stata rilanciata su un ambito più ampio coinvolgendo gruppi di cittadini di ogni età e con enti e associazioni [1] che hanno dato il loro patrocinio al Girolevitespezzateday.

Ma  Girolevitespezzate  non si occupa solo di promuovere iniziative di sensibilizzazione con una visibilità annuale, l’Associazione promuove costantemente, mediante il proprio sito [2],  attività  di formazione e per lo sviluppo delle conoscenze, informazione sulle tematiche di interesse, con attenzione  non solo alle azioni istituzionali nazionali e comunitarie ma anche alle specificità dei rischi e dei settori, ai cambiamenti del mondo del lavoro e, in particolare,  alle iniziative sindacali e dei Rappresentanti della sicurezza.

Nel vasto archivio dei materiali, rintracciabili nel sito, abbiamo individuato un interessante recente dossier, dedicato proprio al ruolo delle parti sociali e alle  relazioni con le istituzioni, dal titolo Storia della contrattazione su sicurezza e welfare [3].

L’autore sottolinea in Premessa  come

L’epoca in cui viviamo si caratterizza per un continuo, costante e radicale cambiamento delle dinamiche sociali, economiche e migratorie, tutti  fattori che incidono pesantemente, rapidamente e profondamente sui sistemi sociali globali e soprattutto sul mondo del lavoro e, di conseguenza, sugli aspetti  relativi a prevenzione e protezione di salute e sicurezza correlati.

Il ruolo del Rls in questo  contesto lavorativo  in continua evoluzione è di fondamentale importanza proprio per il suo radicamento aziendale. Ruolo che gli Rls hanno dimostrato di saper esercitare se in possesso delle adeguate competenze  che, nell’esercizio quotidiano, sono anche in grado di potenziare:

in particolare nell’analisi dei Documenti di Valutazione dei Rischi (Dvr), nello studio dei rischi emergenti e nelle relazioni con gli altri soggetti della prevenzione, al fine di suggerire, sviluppare – e collaborare per realizzare – le soluzioni su casi e problemi che rappresentano le situazioni concrete che il Rls quotidianamente deve affrontare sul posto di lavoro.

1. La contrattazione

Nel ricostruire il quadro delle  azioni sindacali/contrattuali il dossier illustra i due documenti più significativi dello scorso decennio (2014, 2018) in cui le Organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil hanno individuato, con riferimento a salute e sicurezza sul lavoro, le tematiche principali da affrontare sia nel confronto istituzionale ma soprattutto nelle relazioni industriali e nella contrattazione.

Documenti Sindacali per la contrattazione

Anno 2014

A seguito della Conferenza Nazionale Rls, tenuta alla Convention “Ambiente e Sicurezza” presso la Fiera di Bologna, in data 23 ottobre 2014 veniva pubblicato un comunicato unitario Cgil-Cisl e Uil intitolato: “Proposte per la Contrattazione in tema di Salute e Sicurezza sul Lavoro” in cui si davano interessanti indicazioni, spunti e suggerimenti per la contrattazione.

Temi

• Organizzazione del Lavoro
•  Rappresentanza
•  Tipologie Contrattuali
•  Età, Differenze di Genere, Migranti, Disabilità
•  Costrittività  Organizzative
•  Informazione, Formazione, Addestramento
•  Stress Lavoro-Correlato
•  Politiche Attive
•  Ambiente

Anno 2018

A seguito dell’Assemblea Nazione Unitaria Rls-Rlst-Rlss, tenuta a Marghera (Venezia) il 19 gennaio 2018 presso VEGA, il Parco Scientifico Tecnologico di Venezia, si è prodotto un documento unitario Cgil Cisl Uil intitolato: “Un’azione di prevenzione efficace, partecipata e diffusa”, obiettivi e priorità di un percorso per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Temi

• Strategia Nazionale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro
• Rapporti con le Istituzioni (Regioni, Inail, Asl, Servizi di prevenzione e vigilanza)
• Contrattazione
• Rappresentanza
• Pariteticità
• Patronato

Di interesse, in merito, il Paragrafo 3 del Documento del 2018, in cui si fa esplicito riferimento alla contrattazione come strumento per garantire migliori condizioni di lavoro.

Contrattazione: Alcune priorità d’azione

Occorre che si intervenga:
• programmando ed attuando azioni concrete e modelli contrattuali innovativi ed inclusivi a livello territoriale, di gruppo, di sito, di filiera e aziendale che aumentino la cogenza delle norme e ne migliorino l’applicazione, favorendo un clima di costante miglioramento delle condizioni di lavoro e, ove esistano, il miglioramento di Sgsl ed eventuali linee guida settoriali o territoriali
• elaborando una traccia unitaria, condivisa con le Categorie, relativa ai temi della contrattazione, ad ogni livello, su salute, sicurezza e ambiente, dovendo considerare le nuove sfide e le opportunità di oggi, come i cambiamenti nel modello produttivo, le modalità di effettuazione del lavoro, la crescente digitalizzazione dei processi, riconducibili al modello “Industria 4.0”
• elaborando una unica modalità condivisa di elezione/designazione per i Rls;
• discutendo sulle parti specifiche dell’azienda riportate nel Dvr evitando la standardizzazione del documento
• contrattando la disponibilità completa del Dvr anche all’esterno dell’azienda (possibilità per l’RLS di avvalersi di esperti esterni)
• contrattando un piano unico di sito e prevedere la nomina di un unico Rls del sito produttivo riconosciuto
• contrattando negli accordi aziendali sistemi innovativi di rilevazione dei mancati infortuni
• contrattando la presenza delle parti sociali nella costruzione dell’appalto
• stabilendo a livello di contrattazione processi di staffetta generazionale ben  strutturati
• prevedendo una riunione almeno una volta l’anno con i lavoratori sui temi di Ssl
• pianificando formazione aggiuntiva e specifica per Rls e Rspp
• utilizzando le nuove tecnologie per le lavorazioni particolarmente nocive e pericolose;
• identificando i settori dove principalmente ci sono filiere in appalto e lavoratori in somministrazione, autonomi ecc.

2. Il welfare

La seconda parte del dossier è dedicata ad un interessante esame dell’evoluzione dei sistemi di Welfare e del rapporto tra tali sistemi  le condizioni di lavoro e il benessere lavorativo.

Nascita e sviluppo del Welfare state in Italia e in Europa sono  sinteticamente presentati  nel documento, sottolineando come il termine “Stato del benessere” è stato

utilizzato a partire dalla seconda guerra mondiale per designare un sistema socio-politico-economico in cui la promozione della sicurezza e del benessere sociale ed economico dei cittadini è assunta dallo Stato, nelle sue articolazioni istituzionali e territoriali, come propria prerogativa e responsabilità. Il Welfare State si contraddistingue per una rilevante presenza pubblica in importanti settori quali la previdenza e l’assistenza sociale, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e l’edilizia popolare.

Ma accanto al Welfare pubblico l’autore del dossier si sofferma ad analizzare quelle forme di Welfare che impegnano maggiormente le parti sociali e che danno loro la possibilità di assumere un’interessante iniziativa in merito. Si parla quindi di:

  • Welfare sussidiario
  • Welfare familiare
  • Welfare aziendale

Il Welfare sussidiario affianca il Welfare pubblico comprendendo:

  • il welfare finanziato da risorse private  (da una molteplicità di attori privati del mondo profit e del non profit o dell’associazionismo quali aziende, sindacati, associazioni datoriali, enti bilaterali, imprese sociali, assicurazioni, fondazioni bancarie, terzo settore e volontariato)
  • ma anche il welfare pubblico locale, definito come welfare erogato degli enti locali (sussidiarietà verticale).

Il Welfare familiare riguarda le politiche per la famiglia ed è prevalentemente gestito dal pubblico  ma  sottolinea l’autore,

in uno Stato dove dovrebbe esistere eguaglianza ed equilibrio di diritto/dovere tra i vari cittadini che lo compongono, il tema delle politiche familiari va considerato non in funzione delle mere politiche assistenziali (non sono cioè dirette solamente a sanare situazioni di bisogno delle famiglie disagiate) che sembrano caratterizzare l’Italia ma, al contrario, come politiche promozionali del benessere della famiglia e di tutti i suoi componenti.

Le politiche di promozione del benessere famigliare tuttavia possono fuoriuscire dall’unico ambito pubblico e – seppur in forma meno organica  e lasciata all’iniziativa delle parti – includere anche le iniziative aziendali, di gruppo, di settore che nascono dalla contrattazione. Per Welfare aziendale si intende infatti

quell’insieme di iniziative con le quali le aziende si fanno carico dei bisogni dei propri dipendenti e dei loro famigliari, concedendo, benefit e agevolazioni sotto forma di beni e servizi.

Sostegno alle politiche di Welfare aziendale

Legge di stabilità 2016 ha previsto  incentivi per sviluppare una politica di welfare aziendale a sostegno del lavoratore e della sua famiglia.

Al fine di promuovere il sistema del welfare aziendale, la legge di stabilità 2016 ha stabilito  che il premio di risultato, inteso come somme erogate in esecuzione di contratti collettivi territoriali o aziendali (art. 51 del D.Lgs. 81/2015), possa essere convertito in beni e/o servizi (ricorrendo determinate  condizioni).

Legge di stabilità 2017 ha previsto agevolazioni fiscali per le componenti delle retribuzioni legate ad incrementi di produttività – ovvero le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa – e l’erogazione di benefits da parte delle aziende in senso ampio.

Il sistema del Welfare aziendale ricomprende diverse aree e molteplici servizi, la tabella che segue ne indica alcuni, a titolo esemplificativo, che vanno considerati come aree e tematiche  di rifermento per la contrattazione aziendale, di gruppo, territoriale. Contrattazione che, in quanto promotrice di benessere per i lavoratori e le loro famiglie, rientra perfettamente nel quadro della contrattazione in materia di salute e sicurezza.

Aree
Servizi (Senza limiti di spesa)
Scuola e istruzione • Scuole di ogni ordine -Sl
• Mensa scolastica- Sl
• Pre-dopo scuola- Sl
• Centri estivi/invernali – Sl
• Testi scolastici – Sl
• Borse di studio – Sl
Assistenza familiare • Spese sost. per l’assistenza di familiari anziani o non autosufficienti – Sl
Mutui e finanziamenti • Interessi su mutui per costruzione, acquisto e  ristrutturazione prima e seconda casa – SL
Cassa sanitaria e fondi previdenziali e altri servizi • Pacchetti sanitari integrativi – limite 3.615,20 euro annui per dipendente
• Versamenti a fondi pensione integrativi – limite di 5.164,57 euro annui per dipendente
• Buoni pasto – limite 5,29 euro / giorno
• Trasporto collettivo – Sl
• Convenzioni – Sl
• Fringe benefits – limite 258,23 euro / anno
Sociale, ricreativa, culturale, educativa • Corsi, abbonamenti (palestra, teatro, ecc.) – Sl
• Viaggi, culto – Sl

Il welfare aziendale sembra rappresentare, quindi, un interessante caso di strategia ‘W&W o win-win’ che porta vantaggi sia al datore di lavoro che ai dipendenti, e una efficace evoluzione del semplice premio di produttività in denaro. Se da un lato, infatti, il lavoratore riceve un servizio utile a condizioni vantaggiose anche dal punto di vista della tassazione, dall’altro l’azienda può sfruttare le agevolazioni fiscali promosse dallo Stato. Usufruire di questi benefits, inoltre, non avrà alcun impatto economico sulla futura pensione del lavoratore.


NOTE

[1] Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’INAIL, di Anmil Nazionale, Fondazione Aifos e di Fiab,
[2] https://www.girolevitespezzate.it/
[3] A cura di Paolo Baroncini.

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