Repertorio Salute

Spisal: un punto di riferimento per lavoratori e aziende del territorio

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Lo Spisal [1] è un punto di riferimento per lavoratori e aziende nel territorio. Spisal della Ulss 9 Scaligera pubblica il Report delle proprie attività [2].

Il presente Rapporto delle attività di prevenzione negli ambienti di lavoro nasce dall’esigenza di rendere conto ai cittadini e alle Associazioni/Organizzazioni dei risultati quantitativi e qualitativi conseguiti nel 2023 e le attività programmate per il 2024.

Un elemento di qualità in questa pubblicazione della Ulss di Verona è indubbiamente l’aspetto della trasparenza rispetto all’operato di un servizio pubblico particolarmente critico, considerando che dalla sua efficienza possono dipendere la vita e il benessere di molte persone. Ma l’elemento della trasparenza non è l’unico fattore che ci spinge a rendere nota il più possibile, anche attraverso la pubblicazione su Repertoriosalute, questa attività di rendicontazione quali/quantitativa: quel che si deduce – dalla lettura del bilancio di attività 2023 e di programmazione per il 2024 – è la partecipazione attiva dei soggetti sociali e delle altre istituzioni del territorio alle attività svolte dallo Spisal e la volontà di estendere sempre più questa partecipazione anche attraverso la pubblicizzazione del Report.

Quanto ampio sia il livello di partecipazione di tutti i soggetti del territorio lo si può dedurre immediatamente dai loghi presentati in copertina e dalla segnalazione che il Report delle attività è frutto del lavoro del Comitato provinciale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro nella provincia di Verona. Partecipazione che poi meglio si coglie dall’esame delle Relazioni redatte da istituzioni e parti sociali sulle attività da loro svolte in merito a “prevenzione, promozione, assistenza, sicurezza, regolarità rapporti di lavoro”. Relazioni che fanno parte a pieno diritto del Report provinciale.

Va inoltre ricordato che è possibile ripercorrere, a partire dal 1994, la sequenza storica dei Report dello Spisal di Verona.

La Relazione presenta nella prima parte il contesto territoriale dal punto di vista produttivo, dell’occupazione e quindi dei rischi per la salute e sicurezza connessi ai settori maggiormente presenti nel territorio, facendo riferimento sia ai dati Inail che ai dati della Regione Veneto – U.O. Prevenzione – Sanità pubblica in collaborazione con Azienda Zero- UOC Servizio epidemiologico regionale e registri.

Segue quindi la presentazione delle specifiche azioni di vigilanza svolte dal Servizio con riferimento alle aziende controllate, ai cantieri, alle situazioni con presenza di amianto in relazione alla sicurezza tecnica e all’igiene del lavoro: la tabella seguente elenca le diverse tipologie di attività svolte.

2023 – Tipologie di attività svolte  

Report delle Attività di Vigilanza suddivisa in cantieri, industria e servizi, aziende agricoleVigilanza congiunta con EntiIndagini giudiziarie per infortunio e malattia professionaleAttività specialistica di medicina del lavoroVisite specialisticheIndagini giudiziarieSorveglianza sanitaria ex esposti ad amiantoRicorsi al giudizio di idoneità del medico competenteCommissioni art. 5 legge 300/78Commissioni Legge 68/99 per il collocamento mirato dei disabiliSportello di assistenza ed ascolto sul mobbing, sul disagio lavorativo e sullo stress psico-sociale nei luoghi di lavoro, supporto psicologico sul tema aggressioni e iniziative di promozione della salute.Assistenza, informazione e formazioneFormazione amiantoFormazione degli Enti e delle Parti sociali.

Nella seconda parte del Report viene presentatoil Programma di attività del Servizio per l’anno in corso, formulato, nell’ambito del Comitato provinciale di coordinamento, secondo i principi della programmazione nazionale e regionale. Ampio spazio viene dato alla descrizione dei Piani mirati di prevenzione e alle relative fasi di sviluppo, vengono inoltre segnalate le attività di vigilanza congiunta con altri enti e le attività di assistenza informazione e comunicazione.

Una parte significativa della relazione (dal 2012) è infine occupata dalla descrizione delle attività svolte nel territorio da enti istituzionali e parti sociali: Ispettorato, Inail, Inps, Arpav, Vff, parti sociali datoriali, sindacali ed enti bilaterali. Ancora una volta va sottolineato il valore dato nelle attività svolte dal Servizio alla partecipazione e alla collaborazione tra istituzioni e associazioni/organizzazioni rappresentative del mondo del lavoro del territorio provinciale.

Ben si comprende quali sono i criteri e i principi che guidano l’attività del Servizio leggendo quanto, in Premessa della Relazione, viene definito come attività di vigilanza:

 … la vigilanza negli ambienti di lavoro. Questo indicatore, in generale, è visto come misura principale di efficienza di un Servizio, in grado, da sola, di governare (ridurre) il fenomeno degli infortuni e le malattie professionali. Il peso di questa variabile nel tempo, seppure importante, si è dimostrata parziale ed inadeguata, non in linea con le trasformazioni repentine avvenute nei sistemi produttivi, occupazionali, tecnologici, formativi (iscrizioni, cessazioni di imprese, dinamica occupazionale nei macro settori economici, nuove tecnologie ecc.). L’intervento di vigilanza essendo una “fotografia” puntuale (del “qui e ora”), da sola, ha poca incisività nell’organizzazione socio-tecnica dell’azienda, che nel processo quotidiano può essere rappresentata più come un “video”. Inoltre se l’intervento è svolto prevalentemente alla sola verifica degli adempimenti formali e alla conformità alle norme, rappresenta una riduzione cognitiva del problema della salute e sicurezza e viene vissuta (dalle aziende) principalmente come azione punitiva e repressiva più che collaborativa e costruttiva. La bassa incidenza dei controlli (n. aziende controllate/n. unità locali esistenti) riduce ancor di più l’impatto e rende marginale il cambiamento nell’ottica del miglioramento aziendale. Questa variabile trova senso solo se associate ad altre strategie d’intervento più complesse (assistenza, audit, dialogo, comunicazione sociale, integrazione, formazione, supporto, semplificazione ecc.) come con i Piani Mirati di Prevenzione previsti dal Piano Nazionale e Regionale di Prevenzione 2020-2025. La misurazione e la valutazione dell’efficacia dell’azione di controllo è un altro aspetto critico, complesso, essenziale che trova difficile riscontro nella dimensione operativa nei sistemi dei Servizi deputati.

Alla luce di quanto sopra ben si comprende come la programmazione dell’anno in corso abbia al centro la presentazione dei Piani mirati della prevenzione e delle loro fasi di sviluppo.

A fianco ai controlli ordinari di prevenzione negli ambienti di lavoro, il Servizio[3] ha avviato il nuovo modello d’intervento, finalizzato a un coinvolgimento consapevole delle aziende, definito Piano Mirato di Prevenzione (Pmp) che si presenta come un

modello territoriale partecipativo di assistenza in grado di organizzare in modo sinergico le attività di assistenza e di vigilanza alle imprese, per garantire trasparenza, equità e uniformità dell’azione pubblica e una maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro dei rischi e delle conseguenze dovute al mancato rispetto delle norme di sicurezza, anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati per una crescita globale della cultura della sicurezza.

Il Piano mirato prevede la compilazione on-line:

delle check list di settore e di rischio predisposte dai gruppi di lavoro regionali

di un ulteriore strumento, check-list di autovalutazione, messo a disposizione del datore di lavoro e delle figure della prevenzione, per supportare l’azienda nell’approfondimento dei principali rischi ritenuti particolarmente significativi e che permetta di individuare le misure di miglioramento nell’ottica di una miglior gestione degli stessi.

Fasi dei Piani Mirati di Prevenzione (Pmp)
  1. Costituzione dei gruppi di lavoro regionali, coordinati dalla Direzione Prevenzione (metalmeccanica, logistica, legno).
  2. Scelta delle aziende da coinvolgere (alto indice infortunistico, aziende non sottoposte a vigilanze, etc.).
  3. Presentazione e condivisione con gli Enti e parti sociali nell’ambito del Comitato Provinciale di Coordinamento.
  4. Seminario di presentazione ed avvio dei Pmp alle Imprese e figure della sicurezza aziendali.
  5. Compilazione on-line delle check list predisposte dai gruppi di lavoro regionali e approvate dal C.R.C.
  6. Pianificazione della vigilanza nelle aziende coinvolte secondo i criteri regionali.
  7. Raccolta e diffusione di buone pratiche o misure di miglioramento.
  8. Piano di comunicazione, restituzione dei risultati a livello regionale e locale.

Gli interventi di vigilanza iniziati nel 2023 proseguiranno anche nell’anno 2024 e 2025, con i criteri relativi alle ispezioni definiti dalla Regione Veneto:

  • ispezione dell’80% delle aziende che non hanno risposto o completato il questionario inviato
  • ispezione del 20% delle aziende che hanno risposto al questionario[4].
Alcuni dati

Nel 2023 sono stati realizzati molteplici seminari in videoconferenza e in presenza con i datori di lavoro e le figure della prevenzione aziendale dei comparti interessati dai Piani Mirati, in collaborazione con le Parti sociali, coinvolgendo oltre 500 figure aziendali per la prevenzione (Datori di lavoro, Responsabili del Servizio Prevenzione e protezione aziendale (Rspp), Responsabili dei lavoratori per la sicurezza (Rls), Responsabili dei lavoratori per la sicurezza Territoriali (Rlst), Medici competenti ecc.. Al 30 giugno 2024 lo Spisal, per i Pmp ha effettuato 36 controlli sui 33 definiti come target dalla Regione Veneto (Obiettivo del Direttore Generale) nei settori Legno, Metalmeccanica e Logistical’obiettivo programmato dallo Spisal, sui Pmp dei tre comparti citati, è quello di controllare 50 aziendeNella primavera 2024 sono iniziati anche i sopralluoghi del Pmp Edilizia e Silice per un totale di 41 interventiNel 2025 è prevista la restituzione dei risultati della vigilanza e la pubblicazione delle buone pratiche rilevate nelle aziende e messe a punto dai gruppi di lavoro regionali, con il contributo proveniente dai diversi territori provinciali.


NOTE

[1] Spisal – Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro.

[2] In merito alla Relazione Snop – che ringraziamo per aver pubblicizzato il Report che è comunque scaricabile dal sito della Ulss scaligera – ha posto alcune domande e chiesto una riflessione a ex direttori dello Spisal: nel proprio sito ne pubblica le considerazioni che invitiamo a leggere,

[3] In attuazione delle disposizioni del Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025 (PNP) e dell Piano Regionale di prevenzione 2020-2025 (PRP).

[4] La documentazione prodotta e le iniziative effettuate sono consultabili sul portale dello SPISAL.

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