Sicurezza sul lavoro: un’urgenza che richiede responsabilità condivise

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Intervento di Marco Lupi
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Ancora una tragedia sul lavoro. L’esplosione del deposito carburanti ENI a Calenzano.

Le tragiche stragi sul lavoro, come quelle di Suviana, Firenze, Palermo e quella recente di Calenzano, avrebbero dovuto rappresentare uno spartiacque, un punto di svolta per la politica, le associazioni datoriali e i sindacati. Invece, sembra che nulla sia cambiato. Ogni incidente, ogni vita spezzata, è seguito da dichiarazioni di circostanza che non si traducono in azioni concrete e condivise.

La necessità di un tavolo congiunto

Di fronte a tragedie che colpiscono lavoratori e famiglie, il Governo e le Parti Sociali dovrebbero mettersi insieme attorno a un tavolo e non alzarsi fino a quando non si trovano soluzioni utili e condivise. Serve un patto serio e concreto, basato su azioni immediate per garantire maggiore sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro. Tuttavia, invece di un dialogo costruttivo, assistiamo a una politica che promuove interventi come il “Milleproroghe”, con modifiche scandalose alle leggi sulla sicurezza ed igiene sul lavoro. Queste modifiche spesso rispondono solo alle richieste di alcune associazioni datoriali che puntano a ridurre i costi, ignorando l’impatto sulla salute e la vita dei lavoratori.

Il silenzio delle associazioni datoriali

Di fronte a queste stragi, il silenzio delle associazioni datoriali è assordante. In un contesto in cui la sicurezza dovrebbe essere una priorità condivisa, la mancanza di una presa di posizione decisa da parte loro contribuisce a mantenere lo status quo. Invece di collaborare attivamente per trovare soluzioni, molti si limitano a considerare la sicurezza un costo, trascurando il valore inestimabile della vita umana.

Il ruolo (smarrito) dei sindacati

Anche il sindacato confederale sembra incapace di svolgere il proprio ruolo con efficacia. Diviso e frammentato, appare sempre più concentrato su proclami populistici e meno su proposte concrete. Dove sono finite le piattaforme unitarie che un tempo rappresentavano un faro di innovazione e di dialogo? L’assenza di una visione comune tra i sindacati indebolisce ulteriormente la possibilità di influire sulle politiche per la sicurezza sul lavoro.

La necessità di idee nuove

Se politica e parti sociali non abbandonano la propria autoreferenzialità per intraprendere un bagno di umiltà, continueremo ad assistere a stragi sempre più frequenti. È indispensabile che tutti gli attori coinvolti riconoscano l’urgenza di sviluppare idee nuove, innovative e condivise, per creare una cultura della sicurezza che diventi parte integrante del mondo del lavoro.
La sicurezza sul lavoro non può essere considerata una questione secondaria. Ogni vita persa è una sconfitta collettiva che richiede un’azione immediata, responsabile e condivisa. È tempo di agire e di farlo insieme, per fermare questa inaccettabile scia di sangue.

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