Morti sul lavoro. Bianche lenzuola celano vuoti immensi.

Carlo Soricelli

A Bologna, una mostra [1] delle opere di Carlo Soricelli ben rappresenta l’impegno a tutto campo che l’artista ha manifestato ormai da decenni nel voler ostinatamente ricordare le morti sul lavoro, tutte le morti sul lavoro, non solo quelle clamorose dei grandi eventi, ma quelle quotidiane che avvengono in ogni città in ogni regione che hanno un nome, un’identità, un’età e una condizione di rischio da cui sono stati sopraffatti.

Cari visitatori, sono a invitarvi a visitare la mia mostra presso la Fondazione Carisbo di Bologna, saranno esposte 100 opere su queste tragedie che tratto come artista dal 1980.

Questo l’invito che Soricelli, dal suo sito [2], rivolge ai Bolognesi ma non solo.

Carlo Soricelli è il fondatore dell’Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro, nato per non dimenticare i sette operai morti nel rogo della ThissenKrupp. L’Osservatorio dal 2008 offre un monitoraggio di tutti gli eventi mortali, non solo quindi quelli riconosciuti dall’INAIL, ma anche di coloro che non ne hanno nessuna o hanno una diversa copertura assicurativa.

Metalmeccanico di professione, artista per passione ma dotato di una grande carica ideale e di un’anima gentile, testimone infaticabile di impegno civile. Dopo una vita trascorsa lavorando in fabbrica, Soricelli ha deciso di dedicare gli anni della sua pensione al monitoraggio delle persone che in Italia perdono la vita sul posto di lavoro. [3]

Emozionare, denunciare, diffondere conoscenza. È l’obiettivo di questa mostra. Carlo Soricelli con il suo lavoro ci mostra l’ingiustizia, la drammaticità delle morti sul lavoro e ci invita a diventare responsabili, a capire, ad indignarci. Le sue sono opere di denuncia sociale. I quadri, le sculture suscitano emozioni struggenti, tristezza infinita e allo stesso tempo partecipazione umana, condivisione, ammirazione. Carlo Soricelli, con le sue opere, trasforma il dolore e la sofferenza in un racconto carico di umanità in poesia.

L’artista, metalmeccanico in pensione, è pittore e scultore e vive a Bologna dall’età di quattro anni (nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento). Già dall’adolescenza comincia a produrre i primi quadri con un interesse per la natura e gli esseri che la popolano Ma la sua sensibilità lo porta sempre più a interessarsi e a rappresentare la sofferenza delle persone più deboli o travolte dagli eventi della vita come nel caso di coloro che la perdono mentre lavorano.

L’Osservatorio dal lui fondato è una fonte di controinformazione, per chi vuole ascoltare questa voce, che fornisce dati più completi di quelli dell’ente assicurativo, in tempo reale e con un’importante articolazione territoriale e settoriale.

L’Osservatorio dà già all’inizio di gennaio  un dato di sintesi del 2024 che conferma le peggiori previsioni dei mesi scorsi:

Nel 2024 sono morti complessivamente 1481 lavoratori, di questi 1055 sui luoghi di lavoro, gli altri in itinere e sulle strade. Ci sono anche i morti non assicurati a INAIL o che hanno assicurazioni diverse.

Ma perché questo impegno di monitoraggio sulle morti quando sono disponibili i dati dell’Ente assicurativo? Soricelli così motiva la sua scelta e il suo impegno in un’intervista nel 2014 [4].

Cosa è emerso da questo tuo lavoro rispetto alle statistiche ufficiali?

Quando sono andato a chiudere il primo anno, il 2008, a me risultavano più di 600 morti, solo sui luoghi di lavoro, mentre ­all’INAIL neanche la metà. A questi poi andavano aggiunti quelli che muoiono sulle strade, o per raggiungere il luogo di lavoro (in itinere) o perché lavorano come camionisti, che sono considerati morti sul lavoro e sono circa altrettanti. Prendiamo il 2013: l’INAIL dichiara 660 morti sul lavoro complessivi, di cui 375 in itinere, mentre io ho monitorato solo sui luoghi di lavoro oltre 575 vittime; aggiungendo i morti sulle strade e le partite Iva individuali, si superano i 1.200, 1.300 morti, non 660! Raddoppiano!

Com’è possibile una tale differenza?

Semplice, perché chi non è assicurato all’INAIL non risulta. Intere categorie, tipo le partite Iva individuali, che sono milioni, che non hanno alcuna assicurazione con l’INAIL, non appaiono nelle statistiche, non risultano e quindi i loro morti sul lavoro diventano morti fantasma. Mi sono arrivati i documenti dell’Inail sui quali ci sono le categorie che risultano assicurate. Non sono assicurati carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco, partite Iva individuali, agricoltori. Questi ultimi hanno un’assicurazione propria o sono già pensionati; e poi sono da aggiungere i lavoratori in nero. Anche gli incidenti dei lavoratori in nero si possono e si devono monitorare. Se uno muore cadendo da un tetto, quello è un morto sul lavoro, sia che sia assicurato con l’Inail sia che lavori in nero.

Il quadro che emerge dai dati dell’Osservatorio a fine 2024
(10 gennaio 2025)
Morti sul lavoro nell’intero 2024

Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 1055 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1481 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a Inail e in nero.

 Le Regioni

  • LOMBARDIA 201 totali 134 sui luoghi di lavoro
  • CAMPANIA 156 totali 97 sui luoghi di lavoro
  • VENETO 135 totali 81 sui luoghi di lavoro
  • EMILIA ROMAGNA 133 totali 76 sui luoghi di lavoro
  • SICILIA 122 totali 71 sui luoghi di lavoro
  • TOSCANA 121 totali 76 sui luoghi di lavoro
  • LAZIO 155 totali 72 sui luoghi di lavoro
  • PIEMONTE 92 totali 54 sui luoghi di lavoro
  • PUGLIA 93 totali 60 sui luoghi di lavoro
  • TRENTINO ALTO ADIGE 55 totali 37 sui luoghi di lavoro
  • ABRUZZO 55 totali 37 sui luoghi di lavoro
  • SARDEGNA 52 totali 36 sui luoghi di lavoro
  • MARCHE 50 totali 31 sui luoghi di lavoro
  • CALABRIA 33 totali 24 sui luoghi di lavoro
  • FRIULI VENEZIA GIULIA 34 totali 22 sui luoghi di lavoro
  • LIGURIA 35 totali 23 sui luoghi di lavoro
  • UMBRIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro
  • BASILICATA 25 totali 17 sui luoghi di lavoro
  • VALLE D’AOSTA 6 totali 5 sui luoghi di lavoro

Le Regioni con un maggior numero di morti sono: Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia.

Situazioni di lavoro

  • 142 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167
  • 152 gli autotrasportatori e autotrasportatrici
  • 115 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023
  • 115 i morti in infortuni domestici
  • Sui luoghi di lavoro quest’anno il 44% sono ultrasessantenni.
  • Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% 

Stragi

2 morti Imperia per infortunio domestico, 2 a Pisa infortunio domestico, 5 Firenze Esselunga. 7 morti Bologna Suviana centrale Enel, 5 morti Palermo servizi fognari, 2 scontro tra due articolati Verona, 3 guardie di finanza Sondrio, 2 Monza Brianza infortunio domestico, 2 Bologna Toyota 2 autotrasportatori A1, Foggia 2 ambulanti incidente, 5 Calenzano Firenze, 3 morti Latina infortunio domestico, 3 morti Napoli esplosione fabbrica abusiva, 2 Lucca infortunio domestico, 3 Firenze infortunio domestico

Nel 2024 ci sono state 14 stragi di lavoratori con 52 morti, 6 di queste per infortuni domestici.


NOTE

[1] Casa Saraceni, via Farini 15 Bologna: la mostra è aperta fino al 19 gennaio.
[2] Sito dell’Ossevatorio: http://cadutisullavoro.blogspot.it/
[3] Fonte: Locandina della mostra di cui Luciano Pantaleoni è curatore.
[4] L’intervista è a cura di Stefano Silvestri per la rivista Una città.

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