È da tempo in atto un dibattito su come valorizzare, accrescere e certificare le competenze acquisite dai cittadini e dai lavoratori, e sul libretto formativo del cittadino.
Pubblichiamo un Working Paper di ADAPT University Press su come procedere alla certificazione delle competenze acquisite per renderle una “dote” utilizzabile dalla persona che le possiede e dalle aziende che ricercano collaboratori con quelle competenze.
Ecco quanto dice l’abstract del lavoro :
In vista della realizzazione del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali, di cui all’articolo 4,comma 67, della legge 28 giugno 2012, n. 92, pare interessante evidenziare quale sia il ruolo della certificazione delle competenze. Quest’ultima non rappresenta solo un sistema di certificazione del sapere, bensì può assurgere a nuova“istituzione”del mercato del lavoro, garantendo la possibilità alle persone di ottenere un riconoscimento formale delle competenze acquisite in ogni contesto: formale, non formale ed informale. Nel working paper, quindi, si indaga il ruolo che dovrebbe rivestire nel nostro ordinamento anche in relazione alla professionalità del lavoratore, divenuta oramai l’oggetto del contratto di lavoro. In altre parole, partendo da una rassegna della letteratura in tema, ci si chiede se alla qualifica ottenuta, a conclusione del processo di certificazione, debba corrispondere un riconoscimento oggettivo nel contratto individuale di lavoro. All’esito dell’indagine si rileva la necessità di un ulteriore atto del legislatore di ratifica delle competenze certificate, onde evitare l’impianto di un sistema mediocre e astruso da ogni qualsivoglia forma di riconoscimento se non all’interno del solo Repertorio nazionale.
> Working Paper: La certificazione delle competenze: definizione e inquadramento giuridico