L’Rls Marco Bazzoni ha sollevato in sede Europea una serie di questioni legate al Decreto del fare, la Commissione Europea ha risposto.
L’Rls ha inviato una lettera l’8 Gennaio 2014 alla Commissione Europea riguardo alle possibili violazioni “della direttiva 89/391/CEE e della direttiva 92/57/CEE ad opera dell’Italia risultanti essenzialmente dall’adozione di recenti modifiche legislative introdotte dalla Legge 9 agosto 2013, n. 98 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 Giugno 2013 n.69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, che modifica il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (di seguito ‘Legge 98/2013’)”.
Il 5 marzo, la Commissione Europea (DG Occupazione, affari sociali e inclusione) ha risposto con una missiva che alleghiamo in cui si da notizia dell’archiviazione di alcuni punti sollevati della denuncia, ma parallelamente dell’invio di una richiesta di informazioni alle autorità italiane su i due seguenti punti:
- la documentazione sulla valutazione del rischio in caso d’interferenza tra attività che presentano un basso rischio d’infortunio condotte simultaneamente sullo stesso posto di lavoro: secondo Bazzoni si possono registrare possibili violazioni della direttiva 89/391/CEE nel conferire “a certi tipi di datori di lavoro committenti che esercitano attività a basso rischio di infortuni la possibilità di sostituire l’elaborazione del DUVRI con la designazione di ‘un proprio incaricato’ (preposto) ‘in possesso di formazione, esperienza e competenza professionali adeguate e specifiche in relazione all’incarico conferito, nonché di periodico aggiornamento e di conoscenza diretta dell’ambiente di lavoro”;
- le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili, con riferimento a presunte violazioni della Direttiva 92/57/CEE, la cosiddetta Direttiva Cantieri, del 24 giugno 1992. La questione sollevata riguarda le modifiche al campo di applicazione (art. 88) del Titolo IV del D. Lgs. n. 81/2008. “Secondo Lei”, risponde la Commissione Europea, “il campo di applicazione delle regole a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei cantieri temporanei o mobili verrebbe indebitamente ristretto in modo significativo. Pertanto Lei ritiene che numerosi casi che di norma sarebbero rientrati nel suo campo di applicazione ne siano rimasti esclusi”.
Conclude la Commissione: “Come già annunciato nella lettera dell’8 gennaio 2014, per quanto riguarda il punto 1 e il punto 5, lettera a), intendiamo tuttavia contattare le autorità italiane al fine di ottenere informazioni precise circa l’applicazione delle disposizioni in questione. In questo contesto desidero informarla che il punto 1 e il punto 5, lettera a), della Sua denuncia saranno oggetto di ulteriore esame nell’ambito dell’applicazione EU Pilot con numero 6155/14/EMPL”.
Il progetto europeo EU Pilot è nato con l’obiettivo di fornire: “risposte più rapide e complete a quesiti riguardanti l’applicazione del diritto dell’UE, in particolare quelli rivolti da cittadini o imprese, e a proporre soluzioni ai problemi che possono sorgere in tale ambito, quando risulti necessaria una conferma della posizione di fatto o di diritto in uno Stato membro”. Ogni qualvolta si prospetti un possibile ricorso alla procedura d’infrazione, di norma si ricorre a EU Pilot prima che la Commissione dia avvio alla prima fase del procedimento.
La risposta secondo questo procedimento deve arrivare al denunciante entro 20 settimane.