Una lezione sui fondamentali concetti di rischio e pericolo, ma soprattutto sulle loro nuove declinazioni, come quella di pericoli lenti (slow event).
Lezione del Prof. Ing. Nicola Marotta presso il Dipartimento di Ingegneria DESTEC dell’Università di Pisa.
In Pericoli lenti (slow event) il Prof. Nicola Marotta ci ricorda che pericolo (danger/hazard) e rischio (risk)
sono termini talvolta usati come sinonimi, che rimandano però a concetti non sempre, o almeno non sempre direttamente, sostituibili l’uno con l’altro, ciò e dovuto in parte alla etimologia che il termine pericolo ha avuto sin dalla sua origine. Infatti il termine greco kìndunos, in particolare, indicava al contempo il rischio, il pericolo, l’impresa ardita, l’avventura.
I due termini, che nel linguaggio comune sono usati frequentemente come sinonimi, nel campo scientifico hanno un significato molto diverso. E anche “se non vi è accordo sull’interpretazione da dare ai due termini, per cui in letteratura è possibile incontrare diverse definizioni, molte volte anche in contrasto tra loro”, l’autore vuole fornire un preciso significato non solo semantico, ma anche concettuale.
Marotta passa in rassegna le definizioni date nell’art. 2 del Testo Unico, ma l’aspetto che desta maggiore interesse è la sottolineatura degli slow event.
Vengono indicati con questa allocuzione i cosiddetti “pericoli lenti”, cioè quei
pericoli in cui non si è ancora compiuto il passaggio dalla potenzialità alla possibilità di danno, ma vi sono ragionevoli motivi che ciò possa avvenire in un tempo relativamente lungo, non in maniera repentina, ma in modo lento e controllabile.
E questa tipologia di pericolo consente di
attuare una strategia nuova, diversa da quelle messe in atto per la riduzione dei rischi. Con tale strategia si cerca di arrestare il processo degenerativo in atto, teso a condurre nel tempo l’evento a una condizione di rischio, in modo da arrestarlo o addirittura invertirlo, ripristinando lo stato primitivo di pericolo mediante degli specifici interventi.
Un esempio di “un evento di pericolo lento e cumulativo che ha consentito di retroagire allo stato di pericolo iniziale”: la Torre di Pisa. Si ricordano in conclusione i crolli di varie torri e campanili (ad esempio il campanile di San Marco a Venezia nel 1902 e la torre di Pavia nel 1989): eventi che evidentemente non riguardano solo le strutture di fabbricati, ma anche elementi presenti negli ambienti di lavoro.
Qui le slide della lezione.