Fonte: Ambiente e Lavoro
di Massimiliano Perini
ingegnere gestionale, responsabile Qualità e del Servizio Prevenzione e Protezione dell’unità operativa Lavorazioni a Freddo di Alfa Acciai; collabora con l’azienda da quasi un anno ed è stato inserito in occasione della suddivisione in unità operativa dell’organizzazione
Questo articolo ha l’obiettivo di condividere l’approccio al lavoro del RSPP che Alfa Acciai sta adottando. L’alta direzione ha introdotto un profondo cambiamento di mentalità e di approccio creando quattro datori di lavoro, ciascuno con responsabilità, staff e poteri ben definiti. Il progetto ha il fine ultimo di diffondere la cultura della sicurezza che, oltre ad essere una responsabilità sociale, costituisce ormai un requisito per lavorare in conformità ad un intricato tessuto di leggi e norme.
In un quadro complessivo di cambiamento, mi è stata offerta l’occasione di ristrutturare con ampio margine decisionale un servizio di prevenzione e protezione. Ciò è stato per me fonte di grande motivazione; ho pertanto pianificato con cura il lavoro ed è proprio l’approccio che ho adottato che intendo condividere in questo articolo.
Andiamo con ordine…
Il primo passo è stata un’analisi delle condizioni esistenti: prima di tutto la lettura del DVR e dei documenti di valutazione specifici dei rischi che ne hanno permesso la redazione; è seguita la lettura dell’A.I.A e del C.P.. La “presa di coscienza” è proseguita con la lettura dell’impianto procedurale esistente, una serie di colloqui con i miei nuovi collaboratori ed una disamina dei documenti relativi ad impianti, macchine ed attrezzature.
Acquisite queste informazioni ho steso un elenco dei rischi proposti dalla letteratura e ho compilato una tabella su un foglio di calcolo riportando:
- Numero progressivo.
- Descrizione del rischio o della problematica.
- Priorità di intervento (da 1 massima a 4 minima).
- Sintesi dello stato e azioni in corso.
- Team: responsabile delle azioni proposte e collaboratori.
- Tempistica stabilita.
- Stato: P/D/C/A nell’ottica di Deming.
Mi sono preso nel tempo l’impegno di mantenere aggiornato questo foglio di lavoro e da questa pratica ho tratto grandi benefici in termini di organizzazione. A seguito di questa “razionalizzazione” sono state avviate numerose azioni:
- Rivalutazioni ed approfondimento dei rischi ove ciò risultasse opportuno
- Valutazione approfondita delle macchine in servizio (nell’accezione dell’omonima direttiva) in relazione alle norme costruttive di sicurezza nell’ottica di sanare eventuali gap e valutare lo stato degli impianti in relazione alla certificazione CE.
- Revisione dei fabbisogni formativi
- Revisione delle istruzioni operative di lavoro e conseguente formazione dei lavoratori
- Instaurazione di controlli periodici (dotazioni di emergenza, cartellonistica, conformità dei luoghi di lavoro, conformità delle attrezzature, …)
Avviati questi lavori “prioritari” sono state intraprese altre azioni, di minore impatto ma non per questo meno importanti:
- Istituzione di riunioni periodiche (giornaliere, settimanali e mensili) con i vari livelli della struttura gerarchica della sicurezza di reparto (datore di lavoro, dirigenti, preposti, medico competente, RLS, ODV) nonché riunioni periodiche con gli altri attori della sicurezza di Alfa Acciai (altri R.S.P.P. ed altri Datori di Lavoro). Le riunioni di reparto consentono di mettere al corrente tutti gli interessati dei problemi rilevati, di cogliere i loro suggerimenti e di condividere quali iniziative sono state approvate. Le riunioni con le altre unità operative di Alfa Acciai sono momenti di confronto che consentono di cogliere spunti di miglioramento proposti dai colleghi ed altresì di apprendere quali fornitori/collaboratori si siano rivelati particolarmente utili o risolutivi in certi ambiti.
- Avvio, in occasione dei corsi di formazione della sicurezza, della consultazione diretta da parte dei lavoratori, con la raccolta di proposte ed iniziative di miglioramento presentate successivamente al datore di lavoro. La partecipazione attiva e continuativa dei lavoratori è un traguardo particolarmente importante, ma comunque difficile da raggiungere; il fatto di “istituzionalizzare” la volontà dell’azienda di raccogliere spunti di miglioramento da parte di ogni singola persona è un messaggio forte, rende evidente il desiderio di migliorarel’organizzazione e coinvolgere in questo miglioramento le persone che ne fanno parte. In quanto “potente” questo strumento di consultazione deve essere ben gestito; in caso contrario il rischio è di ottenere il risultato opposto: “comunque mi comporti, non cambia niente”.
- Analisi degli infortuni occorsi nel tempo valutando cause ricorrenti, modalità di lavoro potenzialmente critiche, DPI non adeguati, … Seppure il concetto di analisi dei dati sia semplice, un lavoro svolto in modo approfondito, supportato da dati storici raccolti ed analizzati accuratamente può mettere in luce numerosi aspetti e fornire concreti spunti di miglioramento. Successivamente a questo lavoro di analisi è stata proposta alla direzione, che poi ha approvato, l’installazione di un touch-screen interattivo sul quale è stata resa consultabile una presentazione che ha diffuso con immagini “scherzose” alcune situazioni “border-line” dal punto della sicurezza.
- Istituzione, a seguito di eventi valutati critici di momenti di formazione dedicata a singoli lavoratori; questo punto, proposto dall’ODV ha trovato un riscontro particolarmente positivo da parte del datore di lavoro in quanto ha permesso di correggere abitudini sbagliate, rivalutare problematiche altrimenti sottovalutate ma soprattutto di responsabilizzare i lavoratori rendendo evidente che esistesse una struttura preposta alla sicurezza in azienda.
- Stesura mensile di rapporti indirizzati alla direzione riportanti i dati concernenti infortuni, quasi infortuni, incidenti, quasi incidenti, richiami e provvedimenti disciplinari, azioni di miglioramento.
La rendicontazione periodica del lavoro contribuisce ad organizzarlo ed a rispettare la pianificazione degli obiettivi. In un’ottica di medio periodo, questa pratica consente di monitorare gran parte degli argomenti che saranno oggetto della riunione periodica.
Ovviamente il metodo proposto da questo articolo non può, e non vuole, essere esaustivo: ogni realtà lavorativa ed ogni contesto coniugati a cose e persone, creano situazioni con priorità ed interessi differenti. Detto questo, il consiglio che mi sento di offrire e che credo traspaia da quanto ho scritto è semplice: organizzare il proprio lavoro è fondamentale: un buon RSPP deve essere un buon gestore; per quanto possa conoscere in modo approfondito una o più materie, non potrà mai essere un tuttologo della sicurezza e spesso, anche in forza a direttive e legislative, dovrà avvalersi di altri professionisti o rivolgersi a colleghi più esperti in altre materie (in primis mi sento di citare la manutenzione). È pertanto fondamentale sapere dare priorità alle cose, sapere a chi rivolgersi senza dimenticarsi delle risorse necessarie, un dettaglio importante soprattutto dal punto di vista del datore di lavoro.