Pubblicato da Inail, nel mese di agosto 2021, il volume Agenti biologici: fattori di rischio cancerogeno occupazionale?, a cura della Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp): il manuale è di notevole interesse ai fini dell’aggiornamento delle conoscenze e delle conseguenti azioni da intraprendere per la prevenzione dell’esposizione ai cancerogeni occupazionali.
Il volume mette in evidenza la necessità di chiarire alcuni elementi contraddittori del quadro legislativo rispetto alle conoscenze scientifiche, riconsiderando il ruolo che virus, batteri, parassiti, funghi possono avere quali cause (o concause) dell’insorgere di tumori nell’uomo.
Le tipologie di ‘danno’ potenzialmente conseguenti all’esposizione ad agenti biologici contemplate dal D.Lgs. 81/2008 sono le infezioni, le allergie e le intossicazioni,
leggiamo nell’Introduzione al Manuale, mentre…
In ambito occupazionale, il legislatore ha associato l’effetto cancerogeno dell’esposizione professionale alla sola categoria di agenti di rischio chimici contemplata dal Titolo IX del D.Lgs. 81/08.
Recentemente tuttavia l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha riconosciuto undici agenti biologici appartenenti a virus, batteri ed endoparassiti umani, compresi nell’Allegato XLVI del Titolo X “Agenti biologici” del D.Lgs. 81/2008, come cancerogeni di tipo 1 (agenti, cioè, sicuramente cancerogeni).
La pubblicazione della Contarp – Inail:
- offre un approfondimento proprio in merito “agli agenti biologici inclusi nell’Allegato XLVI del D.Lgs. 81/08 e nell’Allegato III della Direttiva 2019/1833 di prossimo recepimento, classificati da IARC come cancerogeni o sospetti tali sulla base di evidenze cliniche e/o sperimentali, per una disamina dei potenziali effetti conseguenti all’esposizione”;
- auspica in particolare uno sviluppo degli studi epidemiologici, “ancora piuttosto limitati” sugli effetti cancerogeni da esposizione lavorativa, anche potenziale, ad agenti biologici.