fonte: Inail
Si è svolto Il 22 e il 23 gennaio nel capoluogo ligure il kick-off meeting di avvio delle attività, finalizzate a realizzare tecnologie robotiche collaborative per ridurre il rischio biomeccanico durante la movimentazione manuale dei carichi.
Con l’incontro di avvio che si è svolto a Genova il 22 e il 23 gennaio, è partito ufficialmente il progetto SOPHIA – Socio-Physical Interaction Skills for Cooperative Human-Robot Systems in Agile Production. Su un totale di 91 proposti, il progetto è stato inserito tra i sei finanziati dal Programma H2020 per la Ricerca e l’Innovazione dell’Unione europea (H2020-ICT-2019-2/ 2019-2023, grant agreement No. 871237).
Obiettivi e partners. Sophia ha come obiettivo principale lo sviluppo di nuove reti di sensori intelligenti e di tecnologie robotiche collaborative in grado di ridurre il rischio biomeccanico a cui sono esposti i lavoratori che eseguono attività di movimentazione manuale dei carichi nelle Sme (small-medium enterprises). Tra i partners coinvolti, oltre all’Inail e all’Istituto italiano di tecnologia di Genova (Iit), a cui è affidato il coordinamento del progetto, le università di Montpellier, Bruxelles e Twente, gli istituti tedeschi Baua e Din, Imk e le aziende Volkswagen, Hidria e Hankamp Gears.
Le attività di ricerca dell’Istituto. Il contributo dell’Inail è orientato a conferire alle tecnologie sviluppate un elevato livello di accettabilità e di comfort da parte dei lavoratori e a definire nuovi standard internazionali in ambito ergonomico. A svolgere le attività di ricerca sarà il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) diretto da Sergio Iavicoli che, durante l’incontro, ha presentato l’organizzazione e l’impegno dell’Istituto. Il coordinamento del piano di lavoro è affidato ad Alberto Ranavolo, ricercatore presso il Laboratorio di ergonomia e fisiologia che, invece, ha presentato gli obiettivi e le modalità tecniche con le quali si intende procedere.