Alcol e lavoro

In Italia il consumo di alcol puro è diminuito, ma non sono diminuiti i bevitori abituali, cioè coloro che bevono più di cinque bicchieri al giorno pari a più di 40 grammi giornalieri di alcol (si calcola che ogni bicchiere ne porti circa 12 grammi).
Si tratta, secondo statistiche del 2012, di circa 400mila uomini e 220mila donne di cui quasi 17mila muoiono ogni anno.

Questi i dati presentati dal Ministero del Salute alla XIII edizione dell’Alcohol Prevention Day che ha presentato anche una relazione sul consumo di alcol sui luoghi di lavoro.

slide_alcolelavoro

Dell’intervento presentiamo le slide a cura di Valentino Patussi e Tiziana Fanucchi del Centro Alcologico Regionale Toscano (Centro di Alcologia e Patologie correlate – Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi – Firenze).

Questi i problemi segnalati:

  • “aumento del rischio infortunistico, soprattutto nel caso di esecuzione di compiti complessi:  lavori in altezza, conduzione di mezzi, richiesta attenzione/vigilanza, ecc.
  • danno a terzi;
  • danno alla salute;
  • danno da ridotta produttività: errori nelle procedure, danno ai macchinari, perdita di capacità lavorativa, necessita di assistenza ai familiari dei lavoratori”.

È stata fatta anche una breve stima della quota di infortuni sul lavoro alcol-correlati:

E considerando che in Italia

nel 2012 sono stati denunciati all’INAIL circa 657.000 infortuni (in calo rispetto agli anni precedenti), si può ipotizzare che, di essi, tra 98.550 e 131.400 hanno avuto cause alcol correlate”.

Sono poi riportati alcuni esempi di linee guida regionali e buone pratiche, con particolare riferimento alla Delibera della Regione Toscana n. 1065 del 9 dicembre 2013 e al  Regolamento per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e di terzi in AOUC rispetto al consumo di alcol ai sensi dell’art. 15 – L. 125/2001 dell’Azienda ospedaliera universitaria Careggi.


Fonte: Ministero della Salute e Regione Toscana

Lascia un commento