Abbiamo più volte affrontato il tema dell’introduzione delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) (ovvero l’irruzione del mondo digitale) nel mercato e sul posto di lavoro. Rilevando come molte delle attenzioni oggi rivolte al tema, in primis da parte dell’Agenzia europea per la salute e la sicurezza, [1] siano in ritardo sui tempi, considerando i cambiamenti già in atto, e come il principio di precauzione e di utilità non abbia guidato le scelte fatte. Scelte tutte finalizzate esclusivamente a una maggiore produttività aziendale e alla riduzione dei costi, tralasciando rischi e danni per il mondo del lavoro, sia per quanto riguarda la tutela della salute e della sicurezza che la tutela di un lavoro dignitoso e del lavoro in quanto tale, in particolare per la ben nota perdita di posti di lavoro e per i cambiamenti delle condizioni di lavoro (caduta delle coordinate spazio temporali con la diffusione dello smart working).
Che i grandi cambiamenti sono già attuati lo dimostra l’indagine condotta in un’azienda multinazionale, Amazon, analizzando la quale avremo la possibilità di vedere nel concreto quali possono essere le ricadute, in negativo, sulla salute e la dignità dei lavoratori dei metodi utilizzati per il controllo e il monitoraggio della produttività mediante le tecnologie citate.
UNI Global Union è una federazione internazionale che unisce i sindacati del settore dei servizi. In particolare raggruppa i settori del commercio, bancario, assicurativo, media, spettacolo. Aderiscono ad essa più di 900 sindacati in 140 paesi del mondo che rappresentano circa 20 milioni d’iscritti.
Nel 2021, UNI Global Union ha pubblicato il suo rapporto su Life in the Amazon panopticon, descrivendo in dettaglio l’elaborato sistema di sorveglianza che Amazon utilizza per monitorare i propri dipendenti a tutti i livelli delle attività aziendali, usando le telecamere nei magazzini, le App per il monitoraggio GPS, i campanelli installati sulle porte.
Secondo lo studio internazionale sui dipendenti Amazon, condotto per UNI Global Union [2] quest’anno nei principali mercati che vedono la presenza dell’azienda, oltre la metà dei lavoratori di Amazon intervistati afferma che i sistemi di monitoraggio di Amazon hanno avuto un impatto negativo sulla loro salute (51%) e sulla loro salute mentale (57%). Lo studio è stato condotto con il coinvolgimento di 2000 lavoratori (magazzinieri, autisti, impiegati) che operano in 8 paesi tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Australia. La maggior parte dei lavoratori intervistati si è espresso criticamente nei confronti del monitoraggio sulla produttività condotto da Amazon ritenendo che il controllo delle proprie prestazioni lavorative sia “eccessivo e opaco”, che le aspettative aziendali siano “irrealistiche” e che sforzarsi di soddisfare queste aspettative comporti effetti negativi sulla loro salute fisica e, ancor più acutamente, sulla loro salute mentale.
I principali risultati dell’indagine sul Monitoraggio della produttività attuato da Amazon
- Oltre il 57% degli intervistati afferma che il monitoraggio sulla produttività condotto da Amazon ha avuto un impatto negativo sulla loro salute mentale.
- Oltre il 51% afferma che il sistema di monitoraggio di Amazon ha un impatto negativo sulla loro salute generale.
- Il 59% dei lavoratori ritiene che il monitoraggio di Amazon sia eccessivo.
- Il 53% teme di perdere il posto di lavoro a causa delle tecnologie di monitoraggio di Amazon.
- Il 78% dei fattorini ritiene che gli obiettivi di Amazon siano difficili molto difficili da raggiungere
- Il 58% ha affermato che Amazon non spiega chiaramente come utilizza i dati che raccoglie sui lavoratori
- Il 65,7% dei conducenti di furgoni in particolare ha riportato un impatto negativo sulla propria salute fisica derivante dal monitoraggio della produttività.
Un ulteriore elemento da considerare è l’elevato numero di infortuni che si verificano in Amazon, dato che sembra essere in contraddizione con il livello tecnologico dell’azienda e le sue strutture d’avanguardia: “la testimonianza dei lavoratori indica che spesso è proprio questa tecnologia all’avanguardia che spinge i lavoratori a lavorare più velocemente a scapito della loro sicurezza e salute fisica e mentale”.
Il tasso di infortunio nei magazzini Amazon è significativamente più alto rispetto alla media del settore.
Agli intervistati è stato chiesto di identificare quali dispositivi ritenessero specificamente utilizzati per monitorare le loro prestazioni sul lavoro. Il grafico seguente mostra i primi 3 dispositivi più frequentemente indicati da magazzinieri, autisti delle consegne e impiegati [3].
Per capire meglio il clima aziendale: alcune dichiarazione di lavoratori Amazon.
- Diversi lavoratori soffrono della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) che li obbliga a fare frequenti pause durante il lavoro, molti di questi lavoratori hanno riferito di conflitti con l’azienda che utilizza i Tot (Time off Task), ovvero il controllo sui momenti di pausa che un dipendente fa nel corso della giornata e che Amazon traccia, in modo sistematico, “grazie agli scanner a frequenze radio portatili che i lavoratori usano per tracciare i pacchi”. Amazon tiene traccia di ogni singolo minuto speso per andare in bagno o per compiere quelle che vengono considerate “infrazioni orarie” quale ad esempio: “il lavoratore stava parlando con un altro lavoratore senza motivi individuati”.
- “Mi sento come se stessi annegando, tutto il giornosono costretto a guidare in modi non sicuri per soddisfare aspettative irragionevoli” – ha spiegato un Automobilista statunitense.
- “Ho avuto un procedimento di infrazione perché, avendo un attacco d’asma in autostrada, ho avuto bisogno di mettere la mano nella mia borsa per prendere l’inalatore: il sistema di controllo lo ha registrato come guida distratta” – Corriere statunitense.
- “Ho subito due interventi chirurgici ai polsi e dopo essere tornato al lavoro sono stato ripreso per non aver raggiunto i miei obiettivi, avendo feedback negativi quotidiani ho dovuto spiegare perché non riesco a raggiungere gli obiettivi, considerando anche le raccomandazioni dei medici che mi dicono di non affaticare eccessivamente le mie mani. Ora sono di nuovo assente dal lavoro perché il mio tunnel carpale è tornato e si è esteso all’intrappolamento del nervo nel gomito” – Lavoratore di magazzino nel Regno Unito.
- “Ho molti problemi alla schiena che sono peggiorati enormemente. Ho parlato in azienda di questi dolori e disturbi ma non sono stato preso sul serio” – Magazziniere francese.
Oltre agli aspetti fisici conseguenti alle modalità di controllo sulla prestazione, gestite totalmente a livello tecnologico, i lavoratori denunciano il clima aziendale e “una cultura manageriale priva di empatia di base, che riflette l’algoritmo spietato e fondamentalmente non umano che ne costituisce il fondamento”.
Diamo ancora la parola ai lavoratori.
- “Sono stato segnalato il giorno in cui sono tornato dalla perdita di mio figlio” – Magazziniere statunitense.
- “Quando si raggiungono gli obiettivi non c’è nessuno che viene a congratularsi con te… D’altra parte, un giorno in cui sei stanco e la tua prestazione non è al top, sono i primi a venire da te a chiedertene la ragione.” – Magazziniere francese
- “A volte posso essere un po’ al di sotto del ritmo previsto perché è fisicamente estenuante lavorare in Amazon, e quando dico al mio capo perché sono più lento quel giorno , non gli importa affattoe mi dice solo di lavorare di più”. – Magazziniere polacco.
- “Ho ricevuto una nota per la mia performance, senza un preavviso verbale. Un brutto giorno mi hanno scritto per questo”. – Magazziniere statunitense.
- “Come possono venire a chiederti perché sei lento quando un giorno sei al di sotto del rendimento normale, ma normalmente sei sempre super bravo?” – Magazziniere spagnolo.
I dispositivi di monitoraggio utilizzati per controllare la produttività permettono ad Amazon anche di pianificare tale produttività fornendo obiettivi al massimo delle possibilità lavorative. Tra i lavoratori risulta un sentimento diffuso che tali obiettivi sono irragionevoli: il 52% dei lavoratori Amazon intervistati ha affermato che “gli obiettivi di produttività di Amazon sono difficili e in alcuni casi molto difficili da raggiungere”.
La parola ai lavoratori
- “I tempi di pausa sono molto severi e rigidamente applicati”. Se superi anche solo di 2 minuti il tuo tempo di pausa vieni rinviato al manager, mentre le modalità di conteggio penalizzano costantemente il lavoratore di qualche minuto sulla pausa – Magazziniere australiano.
- Per il monitoraggio viene utilizzato un software che conta solo il numero dei pacchi spediti e non tiene conto delle apparecchiature non funzionanti, delle dimensioni errate delle scatole o di altre disfunzioni nelle attrezzature – Magazziniere statunitense.
- Il monitoraggio degli errori da parte del sistema elettronico non tiene conto delle condizioni tecniche e dei problemi delle macchine – Magazziniere polacco.
- “Non c’è assolutamente alcun motivo per cui una telecamera dovrebbe essere puntata direttamente su di me tutto il giorno. Questa è una totale e chiara violazione del mio diritto alla privacy” – Corriere statunitense.
- “Molti compiti non sono calcolati e quindi a volte il manager crede che non stiamo facendo nulla anche se stiamo lavorando” – Magazziniere francese.
- “Avevamo persino una telecamera davanti alla porta del bagno”. – Magazziniere italiano.
Sul valore che Amazon dà alla sicurezza la valutazione dei lavoratori è molto critica “Gli intervistati hanno costantemente affermato che la sicurezza viene dopo la produttività in Amazon”.
- “Amazon preferisce la produttività alla sicurezza. Non apportano modifiche per la sicurezza a meno che qualcuno non si faccia male seriamente. In caso contrario lasceranno che accada più volte prima di adottare delle misure. Il loro primo obiettivo sarà incolpare la persona che si è fatta male”. – Magazziniere statunitense.
- “Il monitoraggio ha portato solo ad un aumento del numero di consegne mentre non vi è stato un reale interessamento per la sicurezza del conducente”. – Corriere italiano.
NOTE
[1] Salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale è infatti il titolo della prossima campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri.
[2] Fonte: Diario prevenzione, 25 gennaio 2023 e Life in the amazon panopticon: an international survey of amazon workers, january 2023.
[3] Life in the amazon panopticon: an international survey of amazon workers, january 2023.