Il tema dell’amianto in due fact sheet pubblicate dall’Inail all’inizio del mese: la prima dedicata alla mappatura in sicurezza delle superfici contenenti amianto mediante il telerilevamento, la seconda relativa all’analisi e alla gestione dei suoli contaminati da amianto.
La mappatura dei siti con presenza di superfici in cemento amianto è iniziata a livello regionale nel 2003, e i dati raccolti dal Ministero dell’ambiente e tutela del territorio e del mare evidenziano, come era prevedibile, una estrema diversificazione delle relative attività svolte dalle singole regioni. Il Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’Inail, ha quindi ritenuto di voler dare un contributo per il miglioramento delle attività di mappatura, promuovendo un progetto di ricerca cui hanno partecipato, con il coordinamento del Dipartimento Innovazioni Tecnologiche, l’Istituto Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’Università degli Studi di Milano Bicocca.
Obiettivo del progetto è
pervenire ad una valutazione delle diverse tecniche per l’identificazione e il riconoscimento delle superfici contenenti amianto sia di origine antropica che naturale, da immagini telerilevate. Il progetto, ha portato a definire lo stato dell’arte e i migliori approcci per il telerilevamento.
Linee di indirizzo e procedure di riferimento sono quindi state definite per una migliore e più sicura operatività degli enti preposti,
al fine di una mappatura più omogenea, più attendibile e a più ampia scala.
La gestione dei suoli contaminati da amianto rappresenta una tematica di interesse dal punto di vista dei possibili rischi per la salute degli operatori e della popolazione residente nelle aree limitrofe ai luoghi in cui tali suoli sono presenti.
La seconda fact sheet analizza i metodi analitici sia tradizionali che innovativi per l’analisi dei suoli contenenti amianto, con la consapevolezza che
la normativa vigente nazionale ed internazionale non tratta adeguatamente tale problematica, per cui si rileva il frequente ricorso a metodi ‘ibridi’, che impiegano più metodiche analitiche insieme.
Il Dit dell’Inail ha promosso in merito specifici progetti di ricerca, collaborando con università, centri di ricerca e con la Contarp, al fine di
testare tecniche analitiche innovative (HSI, micro-Xrd, micro-XRF, etc.) su suoli, terreni e materiali di scavo per opere edili ed infrastrutturali (sbancamenti/tunnel) e di individuare e divulgare idonee misure di prevenzione e sicurezza da adottare in aree contaminate.