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Attività fisica e salute: un accordo tra Governo, Regioni e Province autonome

attivita fisica foto di arek adeoye Unsplash

Il tema della promozione della salute è centrale sia nel trattare degli stili di vita sia nell’affrontare la questione dei rischi connessi al lavoro: in particolare quei rischi che causano attualmente i maggiori danni alla salute provocando disturbi e vere e proprie malattie professionali, ovvero le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (28.164 casi denunciati, gennaio–dicembre 2020) e le patologie del sistema nervoso (5.060 casi denunciati, gennaio–dicembre 2020).

In numerosi precedenti articoli abbiamo affrontato i diversi aspetti della promozione della salute con riferimento alle varie aree di interesse: alimentazione, movimento, esercizi di rilassamento anti stress, conciliazione vita lavoro, ricordando tra l’altro come sia un tema ripreso dal Piano di prevenzione nazionale che deve quindi essere presente nella progettazione e programmazione dei Piani di prevenzione regionali [1].

Strettamente legato alle azioni di promozione della salute è il nuovo Accordo Stato-Regioni, del 3 novembre scorso, mediante il quale sono state adottate le nuove “Linee di indirizzo sull’attività fisica” [2].

Il documento approfondisce il

tema dell’importanza dell’attività fisica nella prevenzione e nella gestione delle principali malattie croniche non trasmissibili (malattie cardio-cerebrovascolari, oncologiche, respiratorie e psichiatriche) quale ‘strumento terapeutico’ necessario per migliorare lo stato di salute fisica e mentale, nonché per garantire un maggiore benessere della popolazione e una migliore qualità della vita.

Le Linee guida intendono sostenere le azioni territoriali perché queste vengano realizzate con maggiore omogeneità su tutto il territorio nazionale, garantendo Livelli essenziali di assistenza in tutto il paese, coerenti con l’aggiornamento previsto dall’Allegato 1 del Dpcm del 12 gennaio 2017; mediante il quale sono stati aggiornati anche i Livelli essenziali di Assistenza (Lea) della promozione della salute, inclusa la promozione dell’attività fisica quale “prestazione esigibile”.

Dpcm del 12 gennaio 2017 (Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza)
Allegato 1

F Sorveglianza e prevenzione delle malattie croniche, inclusi la promozione di stili di vita sani…

F 5 Promozione dell’attività fisica e tutela sanitaria dell’attività fisica

  • Promozione e attuazione di programmi finalizzati ad incrementare la pratica dell’attività fisica nella popolazione generale e in gruppi a rischio, promuovendo lo sviluppo di opportunità e di supporto da parte della comunità locale.
  • Sviluppo per “setting” (ambiente scolastico, ambiente di lavoro, comunità) di programmi di promozione dell’attività fisica condivisi tra servizi sanitari e sociosanitari, istituzioni educative, “datori di lavoro”.
Prestazioni
  • Promozione del counseling sull’attività fisica da parte degli operatori sanitari.
  • Campagne informativo-educative rivolte alla popolazione generale e/o a target specifici.
  • Programmi di prevenzione e contrasto al doping.
  • Promozione di programmi strutturati di esercizio fisico per soggetti a rischio.
  • Attivazione di programmi intersettoriali
  • Informazione e comunicazione ai cittadini e agli operatori
  • Offerta di counseling individuale …

Le Linee di indirizzo sull’attività fisica offrono un approfondimento  specifico  e di interesse per il miglioramento delle condizioni di lavoro: il capitolo dedicato al setting Luogo di lavoro descrive i vantaggi, conseguenti all’adozione di politiche  di promozione della salute mediante lo sviluppo dell’attività fisica,  per i lavoratori (prevenzione malattie croniche, azioni di sostegno per l’invecchiamento in buona salute), per le imprese (qualità delle prestazioni di lavoro) e per le comunità di riferimento,  considerando che:

  • nel posto di lavoro le persone trascorrono quotidianamente molto del loro tempo
  • ogni lavoratore, acquisendo comportamenti che possono avere ricadute sugli stili di vita, ha la possibilità di trasmetterli anche in famiglia e nelle reti di amicizie.
Azioni da attuare

I luoghi di lavoro possono essere adattati/ripensati per adottare interventi di vario tipo volti a incentivare le occasioni di movimento e ridurre il tempo passato in posizione seduta.
Le postazioni di lavoro potrebbero essere rimpiazzate nel tempo con scrivanie ad altezza variabile (standing desk), ausili tecnologici potrebbero essere utilizzati per segnalare la necessita di interrompere il periodo di sedentarietà.
L’utilizzo delle scale promosso al posto dell’ascensore
Potrebbe essere favorito l’utilizzo di luoghi di incontro su piani differenti
Adottare programmi di esercizi da svolgere direttamente sui luoghi di lavoro
Alcune esperienze suggeriscono che un’ora di esercizio suddiviso in 2-3 sessioni settimanali, strutturato sulla base delle caratteristiche e delle necessita dei lavoratori, può indurre un miglioramento di diversi parametri legati allo stato di salute, della capacita funzionale e della produttività, riducendo l’assenteismo per malattia.
I lavoratori dovrebbero essere incoraggiati a utilizzare, ove possibile, forme di trasporto attivo per i loro spostamenti casa-lavoro.
Evidenze scientifiche dimostrano  che l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto per andare al lavoro è in grado di migliorare lo stato di salute degli individui.

Oms:  “Promozione della salute negli ambienti di lavoro”

Molte situazioni territoriali sono impegnate sul tema della salute e del movimento: ne diamo di seguito alcuni esempi con riferimento prevalentemente agli stili di vita, che non escludono però l’estensione  anche a iniziative relative al setting Luoghi di lavoro.

Alcune delle iniziative e  dei progetti realizzati a livello territoriale
ASL DI ASTI

La salute è movimento
Questo progetto propone buone pratiche di attività fisica integrate con le politiche comunali a cui si possono ispirare i programmatori del territorio. Per approfondire consulta la pagina dedicata sul sito del Dors.


REGIONE EMILIA ROMAGNA

Mappa della salute
“Basta poco e ci guadagni in salute” è lo slogan della campagna con cui la Regione sta promuovendo l’attività fisica tra i cittadini. Leggi l’approfondimento a cura di Barbara De Mei (Iss).


REGIONE VENETO

MuoverSì
È capofila del progetto il Servizio Progetti e Promozione della Salute (Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 20), che partecipa, coordina o gestisce direttamente diversi progetti di promozione della salute (e dell’attività fisica) inseriti nel Piano Nazionale della Prevenzione.
I progetti e le iniziative di promozione dell’attività fisica si sono articolati nel tempo su tre livelli (locale, regionale e nazionale), in un’ottica intersettoriale (coinvolgendo i diversi settori della società civile: sanità, trasporti, istruzione, urbanistica, ecc) e con azioni rivolte a target eterogenei.


AUSL DI BERGAMO

Ausl Bergamo e gruppi di cammino: cartone animato a cura di Bruno Bozzetto
Strumento di comunicazione per incoraggiare i gruppi di cammino, pensato dall’Ausl di Bergamo. Un esempio interessante di come l’arte può contribuire alle campagne di promozione della salute. L’idea nasce nell’ambito di un progetto aziendale sui gruppi di cammino come strategia per promuovere l’attività fisica nell’adulto (sano o portatore di cronicità). Leggi anche l’approfondimento sul sito di Azioni. 


ATS BRIANZA

Piano integrato promozione della salute – I progetti del setting luoghi di lavoro


ASL 2 DI PERUGIA

L’attività motoria nelle scuole: un progetto della Asl 2 di Perugia
All’interno della cornice del programma nazionale Guadagnare Salute, la direzione della Asl 2 di Perugia ha presentato a marzo del 2008 un progetto quinquennale sull’attività motoria rivolto al mondo della scuola. La prima edizione, cominciata a ottobre 2008, si è conclusa con un convegno internazionale di quattro giorni a Perugia (20-23 maggio 2009). L’adesione al progetto è stata molto alta: 4016 ragazzi (con le rispettive famiglie), 296 classi e 386 insegnanti. Leggi il commento di Bruno Stafisso, responsabile del Servizio di medicina dello sport (Asl 2 Perugia).


CESENA

Mappa dell’attività fisica (pdf 110 kb)
Progetto di ricognizione delle opportunità per fare attività fisica nei comuni del territorio cesenate per dare la possibilità alle persone anziane sedentarie di praticare movimento.

Progetto Botero (pdf 140 kb)
L’obiettivo del progetto dell’Azienda sanitaria di Cesena è migliorare lo stato di salute della popolazione attraverso la riduzione dell’obesità, del sovrappeso e della sedentarietà con interventi mirati a migliorare l’alimentazione e aumentare il livello di attività fisica.

San Mauro si mette in moto (pdf 65 kb)
Obiettivo principale del progetto dell’Azienda sanitaria di Cesena è incrementare l’attività fisica, in particolare nella fascia più sedentaria della popolazione. La caratteristica di progetto “itinerante” ha fatto sì che molte persone si avvicinassero all’attività fisica, anche solo per curiosità. Quasi tutte le persone coinvolte ne hanno tratto beneficio, anche a livello relazionale e sociale.


Fonte: Epicentro


NOTE

[1] Vi sono in realtà situazioni regionali esemplari che da tempo sono impegnate sul tema in un dialogo anche con le aziende nell’ambito di progetti territoriali.
[2] Linee di indirizzo sull’attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce di età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie, documento redatto dal Tavolo di lavoro per la promozione dell’attività fisica e la tutela della salute nelle attività sportive, istituito con Decreto del Ministro della salute 25 luglio 2019 e successive modifiche e integrazioni

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