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Caldo e rischi per i lavoratori: l’azione positiva della Regione Lazio

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In questo periodo non si può non parlare del clima e in particolare del caldo e delle influenze che le condizioni ambientali hanno sulla salute dei lavoratori. L’attenzione al tema viene richiamata da più parti anche con concrete azioni di prevenzione che mirano a ridurre i rischi e i danni causati da un’esposizione non valutata e non gestita.

Il Ministero della salute ha pubblicato sul proprio sito, all’inizio di luglio, “Proteggiamoci dal caldo” uno spot rivolto a tutti i cittadini, che invita al rispetto di dieci semplici regole per un’estate in sicurezza, per non soccombere di fronte alle ondate di caldo di stagione.

Dieci semplici regole per un’estate insicurezza
  1. Evitiamo di uscire nelle ore più calde
  2. Proteggiamoci in casa e sui luoghi di lavoro
  3. Beviamo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno
  4. Seguiamo sempre un’alimentazione corretta
  5. Facciamo attenzione alla corretta conservazione degli alimenti
  6. Vestiamoci con indumenti di fibre naturali o che garantiscano la traspirazione
  7. Proteggiamoci dal caldo in viaggio
  8. Pratichiamo l’esercizio fisico nelle ore più fresche della giornata.
  9. Offriamo assistenza a persone a maggiore rischio
  10. Ricordiamoci sempre di proteggere anche gli animali domestici

Molte di queste regole sono facilmente praticabili e dipendono prevalentemente dalla volontà e capacità di ciascuno di noi di organizzare e gestire le proprie giornate nei mesi estivi. Ma non è così per tutte le regole suggerite: consideriamo in particolare la n. 2 Proteggiamoci in casa e sui luoghi di lavoro che, come le altre, viene brevemente illustrata:

la misura più semplice è la schermatura delle finestre con tende che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell’aria. L’impiego dell’aria condizionata è utile ma vanno evitate le temperature troppo basse (non più di 5° C rispetto all’esterno). È importante garantire la pulizia periodica dei filtri.

In primo luogo va evidenziato che nulla si dice per il lavoro all’aperto, che pur interessa un numero considerevole di lavoratori in diversi settori e con condizioni di rischio di livello molto elevato. Risulta inoltre evidente che poco può fare il lavoratore per rispettare misure preventive, se il datore di lavoro non ha considerato e valutato questo specifico rischio di esposizione e individuato e adottato procedure di lavoro e misure di prevenzione idonee.

Risulta particolarmente interessante quindi il provvedimento assunto dalla Regione Lazio che quantomeno dispone misure valide per tutta la regione e non lascia alla sola iniziativa del datore di lavoro l’adozione di misure a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Si tratta di un’Ordinanza in materia di igiene e sanità pubblica che detta “Misure di prevenzione per l’attività lavorativa nel settore agricolo e florovivaistico, nonché nei cantieri edili e affini all’aperto in condizioni di esposizione prolungata al sole” con la quale si dispone:

fino al 31 agosto 2024, il divieto lavorativo tra le 12:30 e le 16:00, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a:’lavoratori esposti al sole’ con ‘attività fisica intensa’ ore 12:00, segnali un livello di rischio ‘ALTO’. La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza, comporterà le conseguenze sanzionatorie come per legge (art.650 c.p. se il fatto non costituisce più grave reato).

Ordinanza motivata dalla considerazione che

il lavoro nel settore agricolo e florovivaistico, nonché nei cantieri edili ed affini è svolto essenzialmente all’aperto senza possibilità per i lavoratori di ripararsi dal sole e dalla calura nei momenti della giornata caratterizzati da un notevole innalzamento della temperatura.

Le disposizioni della Regione Lazio fanno inoltre correttamente riferimento alla iniziativa dell’INAIL che nell’ambito del progetto Worklimate (INAIL-CNR), ha reso disponibile su1 sito web www.worklimate.it le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione al caldo.

worklimate

Obiettivo generale del progetto

valorizzare e approfondire le conoscenze acquisite relativamente agli impatti delle temperature estreme sulla salute, sicurezza e produttività aziendale, migliorando e implementando strumenti e strategie di intervento già disponibili e dedicate a vari settori lavorativi oltre che sviluppando nuove soluzioni tecnologiche, informative e formative per una migliore azione di prevenzione e gestione del rischio a livello aziendale di utilità per i lavoratori, le figure della prevenzione (RSPP, RLS, DL e MC) e i datori di lavoro.

Partner di Progetto e responsabili delle unità coinvolte

  • Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la BioEconomia (IBE) – Responsabile Marco Morabito
  • Azienda USL Toscana Centro – UFC Epidemiologia-UFS CeRIMP del Dipartimento di Prevenzione (Firenze) – Responsabile Miram Levi e Donatella Talini
  • Azienda USL Toscana Sud Est – Laboratorio di Sanità Pubblica Agenti Fisici – (Siena) – Responsabile Andrea Bogi
  • Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale Lazio\ASL Roma 1 (DIPEPI) (Roma) – Responsabili Paola Michelozzi e Francesca de’Donato
  • Consorzio LaMMA – Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile (Sesto Fiorentino, Firenze) – Responsabili Bernardo Gozzini e Daniele Grifoni
  • Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari (DISTAL) Università di Bologna (Bologna) – Responsabili Daniele Viaggi e Stefano Targetti
Piattaforma previsionale rischio caldo

Nell’ambito del progetto Worklimate 2.0, è stata costruita una piattaforma di previsioni del rischio caldo.
Le mappe mostrano la previsione del rischio caldo fino a tre giorni, per quattro momenti della giornata corrispondenti alle ore 8, 12, 16 e 20.
L’informazione è relativa a un lavoratore sano (senza condizioni individuali di suscettibilità termica), non acclimatato al caldo, esposto al sole o all’ombra e impegnato in un’attività fisica intensa o moderata all’aperto.
Dalle mappe è possibile conoscere le previsioni relative alle aree in cui è possibile il superamento della soglia di temperatura di 35°

La regione si impegna inoltre a una diffusione ampia delle disposizioni previste su tutto il territorio regionale, sia nei confronti delle istituzioni territoriali che delle parti sociali. L’iniziativa è quindi importante e si tratta della prima che viene assunta a livello regionale ma, come sottolineano gli operatori della Snop, di cui condividiamo la valutazione:

Nel momento in cui a livello nazionale viene approvata la riforma della cosiddetta ‘autonomia differenziata’, non si può non rilevare – accanto alla soddisfazione per un’azione di sicuro impatto di valenza locale – la preoccupazione per l’ennesima occasione persa al fine che gli interventi di prevenzione siano garantiti in maniera diffusa e omogenea sul territorio nazionale: solo nel Lazio, per ora, le Istituzioni ritengono inaccettabile l’esposizione lavorativa, comunque, in condizioni climatiche caratterizzate da calore estremo?

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