Nella nota n. 14775 del 2016, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, richiama l’attenzione dei propri organi di vigilanza alla verifica del rispetto della contrattazione collettiva negli appalti pubblici. Il parametro da tenere a riferimento è quello riferito ai contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative per la categoria in cui opera l’impresa.
La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la nota n. 45775 del 26 luglio 2016, richiama l’attenzione dei propri organi di vigilanza sulla necessità di procedere alla verifica dei rispetto dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative anche in relazione al personale impiego nell’ambito di appalti pubblici.
Il Ministero ricorda che il mancato rispetto dei citati contratti comporta l’impossibilità di fruire di qualsiasi beneficio normativo e contributivo.
Tale principio vale anche nei confronti delle società cooperative, in quanto anch’esse devono applicare ai propri soci lavoratori i trattamenti economici complessivi non inferiori a quelli dettati dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale di categoria.
La riflessione in esame si conclude con un richiamo alla responsabilità solidate vigente in materia di appalti con riferimento agli obblighi sia retributivi che contributivi.