Civ Inail, approvata la relazione programmatica per il triennio 2021-2023

relazione programmatica civ inail 2020 2023

fonte: Inail


Articolato in cinque missioni e 104 obiettivi strategici, il documento del Consiglio di indirizzo e vigilanza tiene conto delle ricadute su tutte le attività dell’Istituto dell’epidemia da Covid-19, a cui è dedicato un programma di ricerca specifico.

Con la delibera numero 8 del 12 maggio, il Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inail ha approvato la relazione programmatica per il triennio 2021-2023. Articolato in cinque missioni – politiche previdenziali, tutela della salute, politiche per il lavoro, ricerca e innovazione, servizi istituzionali e generali – e in 104 obiettivi strategici, il documento tiene conto delle gravi ripercussioni per il Paese dell’epidemia da nuovo Coronavirus e delle sue ricadute sulle attività dell’Istituto.

Verso un ampliamento delle iniziative di medicina preventiva ed epidemiologia. Di qui la necessità di un aggiornamento del Piano 2019-2021 della ricerca Inail, che in questa fase, nell’ambito del Comitato tecnico scientifico istituito presso la Protezione civile, sta avendo un ruolo di primo piano nella gestione dell’emergenza sanitaria. Questa esperienza, secondo il Civ, pone le basi per una riflessione finalizzata alla verifica delle condizioni per un ampliamento e una valorizzazione del ruolo dell’Istituto nelle specialità della medicina preventiva e dell’epidemiologia. Alla ricerca sul virus, anche in ambito medico epidemiologico, è dedicato un sottoprogramma specifico, che prevede la possibilità di studiare nuove tecniche di prevenzione e dispositivi di protezione individuale e collettiva, oltre all’utilizzo dei big data per il controllo di eventi epidemici.

Dai flussi delle entrate alle prestazioni un impatto a 360 gradi. Anche se la mancanza di dati consolidati rende impossibile, allo stato attuale, avere un’idea definitiva delle conseguenze dell’emergenza Covid-19, si legge nella premessa della relazione, è ragionevole attendersi un forte impatto, in modo generalizzato, su tutte le missioni dell’Istituto. Dai flussi delle entrate, vista la contrazione delle attività produttive, alle prestazioni, in seguito al riconoscimento dell’infortunio per chi ha contratto il virus in occasione di lavoro. Ciò rende ancora più essenziale il già previsto monitoraggio costante degli effetti del nuovo sistema tariffario sull’andamento di bilancio e finanziario.

Con il rischio biologico effetti importanti sulle politiche di prevenzione. L’emergenza in corso, inoltre, è destinata ad avere effetti importanti sulle politiche di prevenzione per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, perché ai rischi classici e a quelli emergenti si è aggiunto quello biologico generico, del quale d’ora in avanti sarà necessario tenere conto anche nelle attività di formazione e informazione, nell’erogazione dei servizi agli assicurati e nelle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa da parte dei dipendenti Inail.

Luciano: “Il virus non deve assorbire tutte le energie”. “Il rischio che si corre in questa fase – spiega il presidente del Civ, Giovanni Luciano – è quello che l’emergenza Covid-19 assorba la totalità delle energie e delle attenzioni sulla prevenzione per la salute e la sicurezza sul lavoro. È un errore che non va commesso. Non spariranno d’incanto, purtroppo, le oltre 630mila denunce di infortunio sul lavoro, gli oltre mille morti, e le decine e decine di migliaia di denunce di malattia professionale. Il Covid-19 fa solo male, non ha l’effetto benefico di risolvere il resto dei problemi della salute e della sicurezza sul lavoro”.

Completare l’attuazione delle misure sul reinserimento lavorativo. Il quadro complessivo preesistente alla comparsa del virus non deve dunque essere ignorato. Viene evidenziata, per esempio, l’esigenza di procedere al completamento delle iniziative promosse dall’Istituto per il reinserimento professionale delle persone con disabilità da lavoro, per le quali il Civ sottolinea la necessità di velocizzare la messa a regime degli ulteriori incentivi previsti, valutando anche la possibilità di realizzare su tutto il territorio nazionale azioni organizzative, finalizzate a rafforzare la capacità di attivazione dei progetti di reinserimento, e nuove iniziative di sensibilizzazione nei confronti di lavoratori, datori di lavoro e parti sociali, per aumentare il ricorso a questa opportunità.

Dopo i rider estendere la copertura assicurativa ad altre categorie senza protezione. Rispetto all’ipotesi di ampliare la platea degli assicurati Inail, dopo l’estensione della tutela ai rider addetti alle consegne a domicilio, il documento ribadisce l’indicazione di sviluppare confronti con le categorie interessate, con l’obiettivo di garantire la copertura assicurativa ai milioni di lavoratori che oggi ne sono ancora totalmente o parzialmente esclusi. Un’azione ritenuta ancora più necessaria in seguito all’emergenza Coronavirus, che ha aperto un’importante riflessione in merito ai medici di medicina generale. Dovranno inoltre proseguire tutte le iniziative che puntano a favorire il miglioramento delle prestazioni economiche per gli infortunati e i tecnopatici.

Sostenere la formazione a partire dalle micro, piccole e medie imprese. Il Civ ritiene inoltre indispensabile il mantenimento di un livello adeguato di risorse destinate alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. La formazione, in particolare, va maggiormente sostenuta, orientandola in funzione dei cambiamenti prodotti dall’innovazione tecnologica e di processo e privilegiando le micro, piccole e medie imprese, tenendo conto delle specificità di ogni luogo di lavoro, delle attività lavorative, della composizione per genere e per età, e dei nuovi rischi emergenti, in costante sinergia con le istituzioni e con le parti sociali.

Digitalizzazione e capitale umano per migliorare i servizi offerti. Il tema di un’attenta programmazione degli interventi formativi tocca anche le politiche che riguardano il personale Inail. La molteplicità di compiti e di ruoli dell’Istituto, articolata e complessa, per il Civ richiede infatti l’apporto professionale di un “capitale” di risorse umane qualificate, tra loro integrate e fortemente orientate alla concorde realizzazione degli obiettivi e al riconoscimento delle rispettive responsabilità, e il rafforzamento delle iniziative per le pari opportunità e il benessere organizzativo. Un altro tassello essenziale per rendere più efficiente l’operatività dell’Istituto e migliorare i servizi offerti è il completamento della digitalizzazione dei flussi di lavoro interni ed esterni, sulla base della reingegnerizzazione dei processi avviata da tempo.

Lascia un commento