fonte: Ministero del Lavoro
Si è svolta a Ginevra dal 5 al 16 giugno 2023 la 111^ sessione della Conferenza Internazionale del Lavoro. Delegati dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei Governi degli Stati membri dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) hanno affrontato tematiche di diversa natura e complessità, tra le quali la protezione del lavoro, una transizione giusta verso economie sostenibili e inclusive, l’apprendistato di qualità.
La Risoluzione approvata dalla Commissione tecnica sulla discussione ricorrente sulla protezione del lavoro ha messo in evidenza che la protezione del lavoro si configura come una pietra miliare del mandato di giustizia sociale dell’OIL. Secondo il documento, tutti i lavoratori devono poter godere di una protezione del lavoro più inclusiva, adeguata ed efficace. Il rischio di esclusione è più elevato per alcune categorie di lavoratori: migranti, giovani, disabili, o appartenenti a specifici settori professionali, tra cui la care-economy e i lavoratori agricoli o a domicilio. Durante la pandemia da COVID-19, le nuove forme di lavoro (su piattaforma e telelavoro) hanno consentito una maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro, unitamente ad una migliore conciliazione tra vita professionale e vita privata. Le conclusioni hanno evidenziato i progressi compiuti in termini di tutela della maternità, incluso il congedo di maternità, di paternità e parentale, e di contrasto alla violenza e alle molestie sul luogo di lavoro, mettendo comunque in luce le sfide ancora da affrontare in un’ottica di decent work. Nell’ambito del sistema multilaterale, il ruolo ricoperto dall’OIL appare fondamentale nel fornire sostegno ai Costituenti tripartiti e favorire la condivisione di misure ed approcci innovativi, volti all’effettiva attuazione di misure di protezione del lavoro coerenti ed efficaci.
La Commissione tecnica che ha affrontato la discussione generale sulla just transition ha approvato una Risoluzione volta ad una transizione equa per tutti, verso economie e società sostenibili. Accanto all’individuazione degli imperativi necessari al pieno raggiungimento di una transizione giusta ed equa, sono state rimarcate le competenze specifiche dei vari stakeholders coinvolti: Governi, organizzazioni dei datori di lavoro, dei lavoratori e l’OIL. La Risoluzione, nell’evidenziare le principali sfide poste dalla just transition, presenta in modo chiaro le opportunità e le sfide della transizione sostenibile, nonchè le azioni da intraprendere per evitare il rischio di marginalizzazione o di esclusione. Le misure di protezione sociale si caratterizzano per la loro funzione strategica nel mitigare le ripercussioni negative e gli effetti indiretti che potenzialmente possono derivare dallo sviluppo di un nuovo modello di transizione. Nella sua missione di rafforzamento della capacity building dei Costituenti, il ruolo dell’OIL si configura come strategico, allo scopo di attivare misure coerenti ed integrate, implementare le politiche attive del lavoro, favorire un corretto match tra domanda e offerta di lavoro, promuovere la formazione continua attraverso l’adeguamento di skills e lifelong learning.
La Commissione sull’Apprendistato ha approvato la Raccomandazione n. 208 relativa agli apprendistati di qualità. Nell’intento di giungere all’adozione di un nuovo strumento normativo, volto a definire e delineare un apprendistato di qualità, è stato ulteriormente arricchito il quadro delle previsioni giuridiche già contenute nel testo proposto durante la prima discussione, tenutasi nel 2022, in occasione della 110^ sessione della Conferenza. La Raccomandazione, nell’incoraggiare l’implementazione di un apprendistato di qualità, sottolinea l’importanza di un’istruzione e formazione continua e di qualità per tutti, richiamando il diritto di ciascun essere umano a perseguire il proprio benessere materiale e sviluppo spirituale, in una condizione di libertà, dignità personale, sicurezza economica e pari opportunità.