Contesti di assistenza sanitaria e di servizio al pubblico: la prevenzione del rischio aggressività

aggressioni al personale sanitario

Pubblichiamo di seguito il testo dell’Accordo stipulato fra la Direzione Regionale Inail Veneto e la Legacoop Veneto relativo al  progetto biennale (cofinanziato) La prevenzione del rischio aggressività in contesti di assistenza sanitaria e di servizio al pubblico.

L’Accordo, reso disponibile dall’Inca nazionale e dal sito www.diario-prevenzione.it, ha come obiettivo prioritario l’emersione delle “situazioni a rischio di aggressione”, l’identificazione quindi delle condizioni ambientali e organizzative che possono facilitare azioni aggressive,  oltre alla diffusione delle buone prassi per attuare azioni preventive.

L’Accordo: alcuni punti

> Scarica il testo dell’Accordo

Costituzione di un tavolo tecnico di coordinamento composto da due referenti Legacoop e due Inail.
Prevista cooperazione di esperti.

  • Obiettivo 1 Far emergere situazioni a rischio di aggressione
  • Obiettivo 2 diffondere buone prassi per prevenire il rischio di aggressione

Molte delle cooperative iscritte a Legacoop Veneto hanno a che fare con il pubblico, si tratta di imprese cooperative sociali che erogano servizi socio sanitari e socio assistenziali, cooperative che erogano servizi di biglietteria, guardiania, trasporti e servizi collegati.

In queste aziende  sono stati rilevati e segnalati casi di violenza e/o comportamenti aggressivi verso il personale.

Le azioni realizzate saranno nel quadro dell’attività di informazione, sensibilizzazione e promozione di azioni preventive.

Le fasi:
  • attività di rilevazione e sensibilizzazione
  • informazione e promozione della prevenzione
  • realizzazione di un workshop conclusivo di diffusione delle buone pratiche
  • verifica dell’efficacia del progetto
Attività di rilevazione e sensibilizzazione

Predisposizione di 2 check list finalizzate a raccogliere l’una la percezione dei lavoratori che potrebbero subire comportamenti aggressivi e l’altra la percezione dei dirigenti e quadri delle cooperative che non vivono in prima linea il problema dell’aggressione.

Le check list saranno somministrate  attraverso interviste  guidate e l’attenzione sarà prioritariamente  rivolta all’esame delle possibili criticità e all’analisi del contesto lavorativo.

Le interviste saranno rivolte a un significativo campione di cooperative sociali e delle cooperative di lavoro che prevedono attività in contatto con il pubblico.

Informazione e promozione della prevenzione

Questa fase presuppone un’azione di supporto alle cooperative  finalizzata alla informazione e  a tal fine verrà istituito un centralino competente e uno sportello fisico.

Il centralino competente  svolgerà una funzione di filtro delle segnalazioni di richiesta di supporto, sarà attivo tutti i giorni e sarà gestito da personale esperto che fornirà una prima informazione per la gestione dei comportamenti aggressivi.

Responsabile dello sportello sarà uno psicologo del lavoro, funzionerà per appuntamenti ed avrà l’obiettivo di aiutare i singoli ad analizzare e comprendere le cause dei comportamenti aggressivi (legate allo specifico contesto lavorativo) e ad individuare comportamenti e soluzioni adeguati.

Realizzazione di un Workshop conclusivo e diffusione delle buone prassi

Il workshop sarà aperto a tutte le cooperative interessate al tema: verranno illustrati casi di studio e verranno predisposte delle Schede operative redatte  da personale esperto anche sulla base di quanto emerso dall’attività di rilevazione, dal centralino e dallo sportello fisico. Inoltre in quell’ambito verrà data massima diffusione delle buone prassi già esistenti, in particolare della Scheda 24 dell’Agenzia europea, emessa nel 2002 ma ancora poco conosciuta e tuttora valida per i contenuti.

Verifica dell’efficacia del progetto

Entro circa sei/otto mesi dalla fine della prima parte del progetto verrà attuata una verifica dell’efficacia del  progetto  affidata ad una azienda esterna.

Verrà predisposto un questionario mediante il quale si intende “misurare se ci sono state le condizioni per applicare le buone prassi e se l’applicazione delle stesse abbia positivamente influito nel prevenire o nel gestire situazioni di aggressività”. Verrà pertanto misurato: l’aumento della consapevolezza delle imprese, l’autovalutazione degli operatori in merito all’efficacia del proprio operato, la riduzione di situazioni di aggressività non gestite.

Il tema delle aggressioni sui luoghi di lavoro è stato inoltre proprio in questi giorni rilanciato nell’ambito della Giornata europea contro la violenza sugli operatori sanitari che si è svolta il 12 marzo scorso: il Consiglio degli ordini dei medici europei ha sottoscritto un Manifesto in cui si chiede di rafforzare la legislazione vigente, realizzare un sistema di monitoraggio in tutta Europa e di implementare i programmi di prevenzione e di assistenza alle vittime di violenze. Il fenomeno infatti riguarda non solo il nostro Paese ma tutti i Paesi europei con picchi in Belgio e in Spagna.


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