Cos’è la promozione della salute nei luoghi di lavoro?

Con l’occasione di una nuova pubblicazione da parte dell’Agenzia Europea per la Sicurezza, torniamo ancora una volta sul tema della Promozione della Salute.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha codificato un modello generale di intervento denominato Healthy workplaces: a model for action, la cui idea centrale è che una azienda che promuove la salute si impegna a costruire, attraverso un processo partecipato che vede il coinvolgimento di tutte le parti coinvolte, un contesto che favorisce l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute, nel proprio interesse e nell’interesse dei lavoratori e della collettività.

Le ricerche dimostrano che per ogni euro investito nella Promozione della Salute si ottiene un rendimento compreso tra 2,5 e 4,8 euro per la riduzione dei costi legati al tasso di assenteismo.

Sempre più aziende e Regioni in Italia intervengono sul tema. L’ultima in ordine di tempo è la Regione Lombardia, che propone una rete tra i luoghi di lavoro che Promuovono Salute. La Rete WHP Lombardia si fonda sui principi della Promozione della Salute negli ambienti di lavoro dell’OMS, e ha come obiettivo generale quello di promuovere cambiamenti organizzativi dei luoghi di lavoro al fine di renderli ambienti favorevoli alla adozione consapevole ed alla diffusione di stili di vita salutari, concorrendo alla prevenzione delle NCDs, cioè le cosiddette “malattie non trasmissibili” quali l’obesità, diabete, ictus, ecc.

Afferma una pubblicazione di lancio dell’iniziativa che

le malattie croniche infatti rappresentano al contempo una priorità di salute e una sfida per il mondo del lavoro nella gestione e nel reinserimento dei lavoratori anche in relazione ai risvolti di valorizzazione del capitale umano, di impatto economico e sociale.
Inoltre, il miglioramento e dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro possono incidere efficacemente sui “processi di invecchiamento attivo e in buona salute” (AHA), creando condizioni di supporto ed inclusione dei lavoratori più anziani e di quelli con malattie croniche o disabilità.
Le aziende che aderiscono al programma si impegnano a costruire, attraverso un processo partecipativo e in un’ottica di responsabilità sociale, un contesto che favorisca l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute. A tal fine attivano un percorso di miglioramento, fondato su una specifica analisi di contesto che permetta l’emersione di criticità e la definizione di priorità, che prevede la messa in atto di interventi efficaci (raccomandati per tale setting) e sostenibili (cioè strutturali) finalizzati a sostenere scelte salutari (abitudini alimentari, stile di vita attivo) e contrastare fattori di rischio (tabagismo, lo scorretto consumo di alcool), oltre a promuovere azioni inerenti il contrasto alle dipendenza patologiche, promuovere la conciliazione casa – lavoro.
Il programma è attivato e coordinato localmente dalle Agenzie di Tutela della Salute – ATS. Gli operatori delle ATS forniscono alle Aziende orientamento metodologico e organizzativo ed in particolare:

  • Supporto metodologico alla costituzione del gruppo di lavoro interno alle Aziende aderenti, composto dal datore di lavoro o delegato con poteri decisionali, RSPP, Medico Competente, RLS, Rappresentanze Sindacali, Settore Risorse Umane (e altri soggetti eventualmente individuati)
  • Supporto alle aziende nella analisi di contesto/profilo di salute interno e nella valutazione delle priorità in relazione alle “Pratiche Raccomandate” dal Programma – Supporto informativo finalizzato al raccordo tra Medico competente/Azienda e strutture/offerte SSR (CTT, Screening, SERT, Centri IST/MTS, Consultori, Ambulatori dietologici, ecc.) del territorio
  • Promozione processi di comunicazione e di rete per diffondere e dare sostenibilità alle pratiche
  • Attività di monitoraggio e di valutazione

L’ATS rilascia un attestato di “Luogo di lavoro che promuove salute” – Rete WHP Lombardia  ai luoghi di lavoro che hanno messo in atto una o più “pratiche raccomandate”.

L’Agenzia Europea a proposto alcuni esempi di misure di Promozione della Salute nel Lavoro ( PSL):

Misure a livello organizzativo:

  • offrire flessibilità in termini di orari e luoghi di lavoro;
  • favorire la partecipazione dei lavoratori al miglioramento dell’organizzazione del loro lavoro e del loro ambiente lavorativo;
  • mettere a disposizione dei lavoratori opportunità di apprendimento permanente.

Misure riguardanti l’ambiente di lavoro:

  • fornire spazi di socializzazione;
  • vietare completamente il fumo;
  • offrire un ambiente di lavoro che promuova il benessere psicosociale.

Misure a livello individuale:

  • proporre e finanziare attività ed eventi sportivi;
  • incoraggiare un’alimentazione sana;
  • offrire programmi per smettere di fumare;
  • sostenere il benessere mentale, ad esempio attraverso consulenze esterne di tipo psicosociale in forma anonima e sedute per combattere lo stress.
Perché investire nella PSL?

Un’organizzazione di successo si basa su lavoratori sani che lavorano in un ambiente favorevole (1). Migliorando il benessere e la salute dei lavoratori, la PSL è in grado di (2):

  • ridurre l’assenteismo;
  • aumentare la motivazione;
  • accrescere la produttività;
  • facilitare le assunzioni;
  • ridurre il ricambio di personale;
  • promuovere un’immagine positiva e attenta ai bisogni del personale.
Come attuare la PSL?

Quattro fasi per un’organizzazione sana

Uno degli aspetti più importanti per portare a termine con successo le attività di PSL è rappresentato dall’impegno continuo di tutti i soggetti coinvolti. L’impegno della dirigenza è essenziale per evitare conflitti tra il programma di PSL e la prassi dirigenziale.

È anche fondamentale, ove possibile, coinvolgere il personale e incoraggiare la massima partecipazione durante tutte le fasi di PSL.

Inoltre, la maggior parte dei programmi di PSL che vantano un’ottima pianificazione associano alle esigenze dell’organizzazione quelle dei lavoratori. Di conseguenza, non esiste un modello standard di PSL, ogni azienda deve adattare i principi chiave delle attività volte alla PSL in base alla propria situazione. Questi ultimi prevedono le fasi seguenti:

1. Preparazione

  • Creare una task force responsabile della pianificazione e dell’attuazione del programma di PSL, che dovrebbe coinvolgere i rappresentanti dei seguenti settori:
    — alta dirigenza;
    — comitato del personale;
    — dipartimento risorse umane;
    — servizio e comitato per la sicurezza e la salute sul lavoro.
  • Informare tutti del programma di PSL mediante diversi mezzi di comunicazione, quali manifesti, avvisi, intranet e incontri.
  • Valutare le esigenze. È possibile sfruttare al massimo l’efficacia di un programma di PSL valutando attentamente le esigenze e le aspettative dei lavoratori.

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