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Covid-19, i risultati dell’indagine di sieroprevalenza

primi risultati indagine sieroprevalenza

fonte: Ministero della Salute


primi risultati indagine sieroprevalenza

1.482.000 persone hanno contratto il virus (il 2,5% dell’intera popolazione da zero anni in su).

Questi dati sono stati presentati il ​​3 agosto, alle ore 17, durante una conferenza stampa tenutasi presso l’Auditorium del Ministero in Lungotevere Ripa, Roma, alla presenza del Ministro della Salute Roberto Speranza, del Presidente dell’ISTAT, Gian Carlo Blangiardo, del Direttore Centrale ISTAT, Linda Laura Sabbadini, del Presidente della CSS, Franco Locatelli, del Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.

64.660 test di sieroprevalenza su SARS-CoV-2 sono stati effettuati dal 25 maggio al 15 luglio 2020.

Grazie al notevole lavoro di Istat e Croce Rossa, e alla disponibilità di 65.000 italiani, oggi siamo stati in grado di presentare i dati raccolti attraverso l’indagine di sieroprevalenza. Secondo la nostra ricerca, il 2,5% degli italiani è entrato in contatto con la virus. Questi dati, insieme agli altri dati raccolti, confermano che le misure di precauzione e contenimento adottate dal nostro governo e il corretto comportamento dei nostri cittadini hanno infatti limitato la diffusione del contagio. Tuttavia, non dobbiamo abbassare la guardia. Anche se siamo fuori dal temporale, non siamo ancora in un porto sicuro

ha affermato il ministro, Roberto Speranza.

Riepilogo dei dati

Esiste una forte diversità territoriale, che conferma la Lombardia al primo posto per numero di casi di virus positivi (7,5%), mentre tutte le Regioni meridionali restano sotto l’1%. Gli operatori sanitari sono stati i più colpiti, con differenze regionali. La trasmissione intrafamiliare è stata estremamente elevata, ma, se vengono prese misure precauzionali, l’infezione potrebbe non verificarsi, come nel caso del 60% della popolazione, che aveva familiari conviventi affetti da Covid-19. La presenza di pazienti asintomatici è stata elevata (27,3%), evidenziando l’importanza di seguire le regole di prevenzione raccomandate.

L’indagine di sieroprevalenza avviata da Ministero e Istat

Il 25 maggio il Ministero della Salute e l’ISTAT, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, hanno avviato un’indagine sulla sieroprevalenza dell’infezione da virus SARS-CoV-2, per capire quante persone nel nostro Paese avevano sviluppato anticorpi contro il nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi.
Il test era rivolto a un campione di 150.000 persone residenti in 2.000 comuni, suddivise per sesso, attività e sei fasce di età. In caso di diagnosi positiva, all’interessato è stato somministrato un tampone naso-faringeo per verificare l’eventuale stato di contagiosità.

Obiettivi del sondaggio

L’indagine ha ottenuto le informazioni necessarie per stimare l’entità e l’entità dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione a determinati fattori, quali sesso, età, regione, attività economica.
I risultati dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per analisi comparative con altri paesi europei.
Ai soggetti selezionati è stato inoltre chiesto di rispondere ad uno specifico questionario predisposto dall’Istat, d’intesa con il Comitato Tecnico Scientifico.

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