Repertorio Salute

Digital Detox: sei pronto per la sfida?

digital detox

Il sito francese My Happy Job si occupa di qualità della vita lavorativa ed offre la consulenza di esperti e pratiche indicazioni per  migliorarne  le condizioni.

Stephane Yaich, sofrologo [1], esperto di caccia allo stress, offre i cinque consigli che seguono, particolarmente utili in questo momento,  da tenere presente tuttavia anche per il domani: un piccolo vademecum cui fare riferimento per cominciare ad affrontare la questione della crescente digitalizzazione della nostra vita privata e lavorativa.

In questo periodo di confinamento siamo tutti molto connessi nell’arco dell’intera giornata, per motivi di lavoro e per restare in contatto con amici e famigliari. Sicuramente questo è utile perché ci permette di lavorare bene anche a distanza e di mantenere vive le relazioni sociali.

Tuttavia è una condizione che  va gestita con cura perché, nel contempo, può essere causa di ipertensione, andando  inoltre ad aggiungersi alle altre cause di stress legate alle attuali condizioni di vita e generando affaticamento, disturbi del sonno, concentrazione ridotta, ecc.

Cambiare il rapporto con il digitale: questo è l’obiettivo. Cinque le sfide proposte per avviare una disintossicazione di cui si apprezzeranno immediatamente i benefici.

Sfida n. 1 |  Mi metto in modalità “detox”

Sei dipendente dal tuo telefonino al punto da ignorare le persone intorno a te che disperatamente cercano di attirare la tua attenzione?

Per iniziare decidi di trascorrere 30 minuti lontano dal tuo cellulare!

Gradualmente prolunga  questo tempo fino a 60 minuti, poi ad una mattinata e infine a un’intera giornata.

Approfitta di questo tempo per passare dalle relazioni digitali   a alle relazioni umane.

Sfida n. 2 | Passo al lato oscuro

“Abbi fiducia” questo è il messaggio ipnotico che il tuo telefonino ti invia ogni volta  che  una nuova notifica lo attiva: i tuoi occhi sono  attratti magneticamente dallo schermo che ti invita a dare un’occhiata.

È il momento di scegliere di passare al lato oscuro, di  trovare in te  le forze per  eliminare la luminosità dello  schermo e  magari passare al bianco e nero: le tue tentazioni nell’ombra la tua mente alla luce!

Sfida n. 3 | Mi proteggo dagli  imprevisti

Come reagisci alle distrazioni continue che ti assalgono nel corso della giornata per le notifiche audio e visive?  A poco a poco la campana che segnala l’arrivo di nuovi dati risuona in te come un Big Ben e in maniera subdola interrompe le attività in corso.

Disattiva  completamente le notifiche del computer e del telefonino e consenti  di lasciar andare, distaccandoti da tutto ciò che può interromperti mentre fai quel  che hai deciso di fare. Il tuo cervello ne guadagnerà in efficienza e  autonomia,  quasi come la batteria del tuo telefonino.

Sfida n. 4 | Metto la mia camera da letto “fuori rete”

Hai permesso al tuo telefonino di occupare anche la tua camera da letto  e non puoi resistere alla tentazione di tenerlo vicino a te come il peluche che stringevi a te  quando eri bambino?

Ma il tuo orsacchiotto non ti svegliava  nel cuore della notte emettendo micro-lampi  che ti fanno uscire dal sonno profondo!

Trasforma la tua stanza  da letto in ona zona “fuori  rete” e per incoraggiare il sonno non praticare alcuna attività digitale 1 ora prima di coricarti.

Sfida n. 5 | Mangiare in libertà

Sei in grado di tenere per un intero pasto i tuoi occhi fissi sul volto di chi ti sta di fronte  senza distogliere lo sguardo e lasciarti  distrarre dallo schermo del tuo cellulare? Resisterai dal leggere il sms che ha appena fatto vibrare il tavolo, i piatti e le posate,  attirando l’attenzione di tutti gli ospiti?

Adotta la modalità “senza telefono”: metti il telefono in  modalità aereo o se preferisci lascialo in un’altra stanza. Goditi il tuo pasto, la conversazione con gli ospiti, i piaceri condivisi e se mancano gli argomenti per la conversazione dì che partecipi a una sfida di disintossicazione  digitale: puoi essere sicuro che la discussione che ne nascerà sarà vivace.


NOTE

[1] È una disciplina creata nell’arco di 30 anni dal medico psichiatra Alfonso Caycedo. Il termine Sofrologia deriva da tre parole greche: Sos (armonia), Fren (mente, coscienza), Logos (discorso). L’obiettivo principale della sofrologia caycediana è di aiutare gli individui a vivere meglio, con entusiasmo, serenità e ottimismo, raggiungendo una piena armonia tra mente e corpo.

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