Esposizione a metalli, i valori di riferimento di cromo, nichel e piombo nella popolazione campana

esposizione ai metalli

fonte: Inail


In un volume online sul sito dell’Inail, i risultati di un progetto di ricerca che ha coinvolto un numero significativo di soggetti non esposti professionalmente al fine di costituire una base scientifica solida per stabilire la presenza del rischio dovuto all’attività lavorativa e dirimere i casi di denunce presentati all’Istituto.

Per effettuare un’adeguata valutazione dei rischi per la salute nei luoghi di lavoro e riconoscere i danni dovuti all’esposizione professionale a cromo nichel e piombo, si è reso necessario un supporto scientifico basato sulla definizione dei valori di riferimento, ossia le concentrazioni dei biomarcatori di cromo e nichel urinari e piombo ematico nella popolazione campana non esposta professionalmente. Con questo obiettivo è stato realizzato il progetto biennale di ricerca frutto della collaborazione tra la Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) dell’Inail Campania e il Dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università degli studi Luigi Vanvitelli. I risultati dello studio in un volume pubblicato sul sito dell’Istituto.

Inquinamento e stili di vita determinanti per l’assorbimento di agenti tossici. Le difficoltà nel riconoscere il nesso di causalità tra l’esposizione professionale e lo sviluppo di patologie sono legate ai cambiamenti in atto negli ultimi anni. Infatti, se la concentrazione di tossici industriali negli ambienti di lavoro ha registrato una progressiva diminuzione, con la conseguente riduzione delle concentrazioni dei biomarcatori nei lavoratori esposti, i livelli di inquinamento ambientale e alcune abitudini, tra cui il tabagismo, comportano un assorbimento rilevante di agenti tossici da parte della popolazione, nella quale si registrano livelli significativi degli stessi biomarcatori. Per quanto riguarda i metalli, sono numerose le fonti di inquinamento riscontrabili sia nell’ambiente, sia nei luoghi di lavoro.

L’esposizione al piombo nelle lavorazioni con vernici, plastica e cristalli. L’esposizione professionale al piombo riguarda numerose attività e ambiti lavorativi, tra cui la fabbricazione di vernici, smalti, materie plastiche, accumulatori di automobili, batterie, proiettili e munizioni, le operazioni di saldatura, le lavorazioni di cristallo e vetro, la costruzione e la riparazione di automobili. L’assorbimento del metallo da parte della popolazione generale dipende, invece, soprattutto da fattori antropici quali la contaminazione dell’ambiente attraverso scarichi industriali e materiali di scarto, l’utilizzo di benzine contenenti piombo, l’abitudine al fumo di sigaretta e l’uso di oggetti in cui il metallo è presente, anche in piccole quantità.

Metallurgia, industria chimica e traffico stradale espongono al cromo. La causa principale di inquinamento da cromo è l’attività antropica. Il metallo viene adoperato in metallurgia, nell’industria chimica, per la produzione di conservanti del legno, coloranti, smalti e vernici, nella concia delle pelli, nelle operazioni di cromatura e in leghe come l’acciaio inossidabile. Il traffico veicolare costituisce una fonte di inquinamento rilevante sia dell’atmosfera sia delle acque superficiali. Inoltre, il cromo, attraverso i rifiuti, penetra nel terreno e si ritrova nel fumo di sigaretta.

Il nichel nella coniatura e nell’incenerimento dei rifiuti solidi urbani. Il nichel e i suoi composti sono utilizzati nell’industria metallurgica, metalmeccanica e galvanica, principalmente nella preparazione delle leghe metalliche. Il metallo è adoperato anche nella coniatura e per produrre acciaio inossidabile, acciai legati, batterie ricaricabili, catalizzatori, prodotti di fonderia e placcatura. Tra le fonti espositive al di fuori dei contesti lavorativi, l’incenerimento di rifiuti solidi urbani, il consumo di acqua potabile e di alcuni alimenti, tra cui fagioli e thè, il traffico su strada e il fumo di sigaretta.

I risultati della ricerca e gli elementi da approfondire. Oltre a raggiungere gli obiettivi stabiliti nella definizione di valori di riferimento di cromo, nichel e piombo, attuata attraverso otto fasi illustrate nel testo, il progetto ha fatto emergere potenziali filoni di studio per chiarire il rapporto tra fattori confondenti ed esposizione non professionale. In Campania, infatti, i livelli di cromo urinario della popolazione generale variano in un intervallo molto più ampio rispetto a quelli determinati su base nazionale, mentre, al contrario, il nichel urinario risulta inferiore. Inoltre, età, zona di residenza e abitudine al fumo sono stati individuati quali fattori di variabilità da approfondire.

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