Focus sui rischi da sigarette elettroniche (e-cig) e sulle contaminazioni biologiche di telefoni, computer e stetoscopi in ospedale al Convegno Nazionale di Igiene e Sanità pubblica di Riccione.
Prosegue la disamina degli interventi effettuati alla periodica Convention annuale degli Igienisti con queste due note presentate come comunicazioni , la prima sul rischio correlato alla utilizzazione di sigarette elettroniche. Il gruppo di ricerca (Ferrante e coll. Del Dipartimento G. F. Ingrassia, Università di Catania) ha sottolineato come In Italia la e-cig sia utilizzata regolarmente dall’1,0% degli italiani e il 3,2% la utilizza occasionalmente, nonostante sia nata come alternativa o sostituta al fumo di tabacco.
L’89,4% dei consumatori di e-cig però sono ancora fumatori tant’è che il 95,6% di essi utilizzano quelle con nicotina. Sebbene l’uso della e-cig non esponga ai contaminanti derivanti dai processi di combustione del tabacco e della carta, i Ricercatori hanno sottolineato come esistano incertezze circa l’ impatto sulla salute di tale dispositivo. Alcuni studi recenti hanno infatti dimostrato la cessione di metalli e di alcuni VOC che hanno portato a proposte di regolamentazione dell’uso della e-cig in molti paesi europei.
Pertanto è stata condotta una ricerca paragonando i risultati ottenuti dai laboratori catanesi su liquidi per e-cig, nei quali sono stati determinati i metalli mediante tecnica ICP-MS, con le analisi effettuate su altri liquidi da altri laboratori e con studi effettuati da altri Autori.
Sono stati ottenuti risultati di un certo interesse ,ad esempio, concentrazioni di metalli nei liquidi analizzati con modica presenza di Cr (circa 3 mg/l) e di V (circa 0,8 mg/l), mentre concentrazioni misurabili di Mn, Ni, Co, Mo, Sb, Pb, Cu, e As sono state identificate in maniera variabile in accordo con quanto trovato in altri laboratori e in altri studi ove sono stati anche dosati alcuni VOC. In particolare si è rilevata presenza di toluene e xilene in modiche concentrazioni . In definitiva, mentre per quanto attiene il rischio di danni alla salute da esposizione al fumo di tabacco esso è stato già ampiamente dimostrato , per quanto riguarda le e-cigs si evidenzia come l’esposizione a metalli (rispetto al consumo di tabacco) sia comunque sensibilmente inferiore. Ed inoltre,anche le basse concentrazioni di toluene e xilene sono certamente più sicure per la salute del consumatore della inalazione di fumo di tabacco. Dal momento quindi che l’uso della e-cig diminuisce nel fumatore l’esposizione a sostanze tossiche e cancerogene derivanti dalla combustione del tabacco e della carta, tale pratica può rappresentare un buon strumento “sostitutivo” al fumo di tabacco. Ma si deve poi necessariamente passare alla eliminazione totale fumo e non bisogna dimenticare che si tratta di un rischio minore che si sostituisce a uno molto maggiore e che comunque non è giustificabile se assunto da un NON fumatore .Nell’approccio sociale e di policy al fenomeno anche socio economico e di costume rappresentato In Italia dalla e-cig (che è utilizzata regolarmente dall’1,0% degli italiani e occasionalmente dal 3,2% )si deve tener necessariamente conto del fatto che , nonostante la e-cig sia nata come alternativa o sostituta al fumo di tabacco, ben l’89,4% dei consumatori di e-cig però sono ancora fumatori. Al punto che il 95,6% di essi utilizza quelle con nicotina.
La seconda nota ha riguardato i rischi biologici ed in particolare i telefoni, le tastiere e gli stetoscopi sotto i profili dei rischi collegati al loro uso in ospedale. Ricercatori dell’Università di Siena (Messina G, Ceriale E , Lenzi D , Burgassi S , Mallardo L , Azzolini E , Manzi P) hanno infatti effettuato ricerche su strumenti ospedalieri , ad esempio tastiere di computer o telefoni, al fine di verificare se possono essere coinvolti nella trasmissione di infezioni correlate all’assistenza sanitaria fungendo da veicoli di infezione . Ed hanno effettivamente constatato tale condizione se non adeguatamente trattati con opportune pratiche di disinfezione. Lo studio ha valutato infatti la contaminazione microbiologica di stetoscopi, tastiere di computer e telefoni prima e dopo l’applicazione di un Composto Disinfettante, il differente grado di contaminazione in 4 reparti, la differente contaminazione tra stetoscopi ed oggetti non strettamente di uso medico (tastiere e telefoni) in quattro reparti: Medicina di Urgenza, Cardiologia/Emodinamica, Pronto Soccorso e Rianimazione di un Policlinico universitario. Il disinfettante era composto da guar, etanolo, acqua, coloranti ed odoranti. Sono stati studiati 99 oggetti tra i quali 37 telefoni, 27 tastiere di computer e 35 stetoscopi nei 4 valutandone conta batterica totale a 36°C e a 22° C, prima e dopo l’uso del disinfettante .Si è rilevato che i reparti con livelli maggiori e minori di contaminazione sono risultati, rispettivamente, il Pronto soccorso e la Rianimazione. Paragonando le UFC rilevate su telefoni e tastiere con quelle degli stetoscopi si è visto nei primi vi era una contaminazione più elevata per le muffe e per la conta batterica totale a 22° C. In conclusione, secondo i ricercatori lo staff medico ed infermieristico dovrebbe essere meglio educato alla corretta disinfezione sia di strumenti medici che di altri oggetti reperibili in ambiente ospedaliero. Il CD utilizzato si è mostrato efficace nel ridurre la carica microbica da stetoscopi, telefoni e tastiere.