Con il coinvolgimento delle Organizzazioni dei lavoratori, dei datori di lavoro, dei governi e di enti che in tutto il mondo sono attivi nel settore della salute e della sicurezza, l’Organizzazione internazionale del Lavoro (ILO), dal 2003 celebra, il 28 aprile, la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Quest’anno la giornata è all’insegna del dialogo sociale per promuovere una cultura positiva della salute e sicurezza sul lavoro:
Il dialogo sociale presuppone il coinvolgimento di lavoratori, datori di lavoro, governi e di altri attori chiave variamente impegnati in tutte le fasi del processo decisionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro. I luoghi di lavoro dove maggiore è l’impegno dei lavoratori hanno riportato il 64% in meno di incidenti dovuti alla mancata sicurezza e il 58% in meno di ricoveri ospedalieri. Questo dimostra che la collaborazione tra datori di lavoro e lavoratori è il modo più efficace per conciliare i diversi interessi e attuare politiche che salvano la vita: quindi agiamo insieme per una cultura della sicurezza [1].
Per meglio comprendere i possibili sviluppi di azioni concrete e utili legate all’appello che quest’anno viene lanciato sul tema del dialogo sociale, citiamo di seguito un esempio di azione che, coniugando salute e sicurezza e condizioni di lavoro al femminile, testimonia l’importanza e l’imprescindibilità del lavoro congiunto dei soggetti interessati a vario titolo a garantire condizioni di lavoro dignitoso.
Lavoro dignitoso nelle catene di approvvigionamento dell’abbigliamento in Asia
Il settore dell’abbigliamento offre lavoro e opportunità a milioni di donne in tutta l’Asia che ne costituiscono una parte assolutamente rilevante della forza lavoro. Eppure, nonostante costituiscano la spina dorsale della forza lavoro del settore, la disuguaglianza di genere è ancora comune in tutto il settore e le condizioni di lavoro sono particolarmente a rischio.
Le donne sono pagate meno degli uomini, hanno meno opportunità di carriera, subiscono violenze, molestie e discriminazioni sul posto di lavoro, nonché mancano di voce e influenza a livello decisionale, le condizioni di questi luoghi di lavoro a presenza prevalentemente femminile sono per lo più molto critiche. A casa, le donne sopportano anche il peso del lavoro di cura non retribuito che incide sulle loro opportunità.
Nel luglio 2020, il progetto Decent Work in Garment Supply Chains Asia dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), finanziato dall’Agenzia svedese per lo sviluppo internazionale (Sida), ha lanciato un bando pubblico per identificare pratiche promettenti. Numerose parti interessate del settore hanno risposto condividendo gli insegnamenti tratti dalle loro iniziative.
Sono emerse dal progetto alcune importanti indicazioni quali:
- lo sviluppo delle capacità deve essere completo e andare oltre le donne in fabbrica: interventi efficaci richiedono impegno, cooperazione e partecipazione a tutti i livelli all’interno dell’organizzazione, inclusa la direzione della fabbrica, i supervisori, i lavoratori e i marchi
- gli sforzi devono essere attuati nel tempo: gli interventi di successo vanno al di là di una singola iniziativa di formazione; gli sforzi devono essere integrati in una strategia attenta al genere attuata nel tempo. Questa coerenza, insieme alle continue opportunità di follow-up e un forte monitoraggio e valutazione può guidare un cambiamento duraturo modificando le norme e le aspettative sul posto di lavoro
- legislazione e accordi condivisi sono fondamentali: sono necessari accordi formali e misure giuridicamente vincolanti.
Ma è il dialogo sociale multi-stakeholder che è fondamentale per il successo: il dialogo sociale e la collaborazione tra le parti interessate del settore, come i governi, le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, i marchi, la società civile e le organizzazioni internazionali, si sono rivelati fondamentali per promuovere l’azione collettiva.
Indipendentemente dal fatto che il dialogo avvenga sotto forma di negoziazione, contrattazione collettiva, consultazione o scambio di informazioni, è fondamentale che le donne siano rappresentate e che la loro voce, i loro problemi e i loro ruoli di leadership abbiano una priorità significativa.
In Bangladesh, Fair Wear ha riunito diverse parti interessate per stabilire priorità e azioni condivise, formando un gruppo di lavoro per fornire input ad una nuova legge nazionale sulle molestie sessuali sul posto di lavoro.
Better Work Indonesia ha utilizzato una campagna sui social media per promuovere il dialogo tra la direzione e i lavoratori su questioni controverse come salari, benefici e sicurezza e salute sul lavoro.
Regioni e paesi coinvolti: Asia, Bangladesh, Cambogia, Myanmar, Vietnam, Indonesia
Abbiamo scelto come esempio il Progetto “Decent Work in Garment Supply Chains Asia” (Lavoro dignitoso nelle catene di approvvigionamento del settore dell’abbigliamento in Asia) per ricordare come il settore sia, a livello mondiale, particolarmente e grandemente a rischio: sono infatti passati nove anni dal crollo del Rana Plaza (24 aprile 2013), in Bangladesh, che provocò la morte di 1.138 persone: “una tragedia annunciata ed evitabile…Nove anni dopo, la lotta per le fabbriche sicure ancora continua: infatti purtroppo alcuni marchi della moda continuano a rifiutarsi di mettere la sicurezza dei loro lavoratori e lavoratrici al primo posto” [2], firmando l’Accordo internazionale per la salute e la sicurezza nel settore tessile dell’abbigliamento.
Citiamo inoltre di seguito un esempio di iniziativa nazionale, di altro spessore indubbiamente, ma che testimonia nel nostro Paese la volontà di utilizzare un’occasione che può sembrare rituale, come quella di una giornata dedicata alla sicurezza sul lavoro, per trasformarla in un’opportunità di impegno concreto e duraturo.
Celebra con noi la Giornata Mondiale della Salute e Sicurezza sul Lavoro 2022
Tante mani che si alzano per toccare un cuore: è questa l’immagine che accompagna la call to action di Italia Loves Sicurezza per la Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro 2022!
Un invito a passare tutti insieme all’azione perché, per fare più sicurezza e meno vittime sul lavoro, ognuno può fare la propria parte, mettendoci il cuore!
La call to action è disponibile per il download, in diversi formati: per i tuoi social o ancora come banner e come sfondo per le videochiamate.
Chiunque può usarla liberamente e condividerla con amici e colleghi.
Quest’anno, moltiplichiamo l’impegno a fare sicurezza!
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Lhs, un’organizzazione no profit che ha come finalità il diffondere la cultura della salute e sicurezza nell’industria e nella società. L’impegno è volto ad “accrescere la consapevolezza delle possibili conseguenze delle nostre azioni e rafforzare il senso di responsabilità condivisa.
Le campagne di sensibilizzazione, le attività di formazione e le varie iniziative promosse si danno come obiettivo di promuovere il coinvolgimento attivo di coloro a cui sono rivolti:
Tutte le nostre iniziative si basano su una comunicazione ad alto impatto emotivo, che possa toccare il cuore delle persone, e sulla condivisione di strumenti pratici in grado di accrescere la leadership in sicurezza di ciascuno di noi.
Una delle campagne promosse oltre a quella legata attualmente alla giornata mondiale della sicurezza è l’inserimento simbolico di un diciottesimo obiettivo relativo alla sicurezza sul lavoro in aggiunta ai 17 già presenti nell’Agenda Onu 2030.
NOTE
[1] Oil, Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro 2022.
[2] Network della Clean Clothes Campaign.