Repertorio Salute

Gli esoscheletri: ragioniamone insieme

10 idee sbagliate sugli esoscheletri 02

Proseguiamo il nostro percorso nel mondo del lavoro che cambia a seguito dell’introduzione delle Information Communication Technologies (ICT) [1]: ci occuperemo questa volta dell’utilizzo degli esoscheletri e faremo riferimento ad un opuscolo pubblicato dall’Inrs, l’istituto francese di ricerca in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

10 idee sbagliate sugli esoscheletri 02

L’opuscolo ha un carattere divulgativo ed è per questo che lo abbiamo scelto: è il momento che questi temi superino i ristretti ambiti dei tecnici e dei ricercatori e divengano materia di informazione e riflessione per tutti coloro che si occupano di prevenzione e, in primo luogo, dei datori di lavoro e dei lavoratori. Inoltre il sintetico testo espone un punto di vista assolutamente oggettivo esaminando le utilità senza nascondere criticità e illusioni che questa speciale innovazione tecnologica può indurre: “10 idee sbagliate sugli esoscheletri” è il titolo dell’opuscolo.

Idea sbagliata n. 1
Gli esoscheletri sono tutti robot?

Vero Falso

Gli esoscheletri utilizzati attualmente nelle aziende, nella maggior parte dei casi, non rientrano nella categoria dei robot: costituiti da un telaio rigido o tessile, facilitano i movimenti dei dipendenti attraverso un principio di utilizzo dell’energia meccanica.

Idea sbagliata n. 2
Gli esoscheletri sono la soluzione per i disturbi muscoloscheletrici?

Vero Falso

I disturbi muscoloscheletrici (MSD) sono, come è noto, il risultato di molteplici cause: movimenti ripetitivi, posture scorrette, sforzi, stress, organizzazione del lavoro che impone ritmi e modalità di lavoro vincolanti. Solo alcuni di questi fattori, come sforzi eccessivi e posture scorrette o costrette, possono essere limitati dall’assistenza fisica fornita dagli esoscheletri.

Idea sbagliata n. 3
Gli esoscheletri riducono gli sforzi fisici?

Vero e Falso

Per quanto riguarda la riduzione dello sforzo fisico va tenuto presente che se gli esoscheletri hanno dimostrato la loro efficacia per ridurre lo sforzo muscolare localmente, l’uso di questa attrezzatura può impegnare altre risorse legate al peso dell’esoscheletro o al disagio nel compiere determinati movimenti con modalità obbligate: in tal caso, lo sforzo fisico complessivo può aumentare.

Idea sbagliata n. 4
Gli esoscheletri aumentano gli sforzi fisici dei lavoratori?

Vero e Falso

In generale si può dire che se l’esoscheletro è collegato a un punto fisso, ad esempio a terra, lo sforzo si scarica all’esterno del corpo e l’utilizzatore effettivamente vede ridotto l’impegno di forza da utilizzare. Mentre se l’esoscheletro non è collegato a un punto fisso, lo sforzo si scarica su un’altra parte del corpo dell’utente (gambe per esempio) e lo sforzo per l’utilizzatore è maggiore.

Idea sbagliata n. 5
Gli esoscheletri vanno bene per tutti i lavoratori?

Vero Falso

Gli esoscheletri non sono sempre adatti alla morfologia di ciascun individuo (va tenuto conto ad esempio del sesso, dell’altezza, del peso) o delle specifiche condizioni individuali dell’apparato muscoloscheletrico, cardiovascolare, respiratorio o cutaneo. Si devono quindi considerare le differenze individuali e alcune persone non possono usarli correttamente, comodamente o in sicurezza. C’è quindi bisogno di una valutazione specifica e individuale prima dell’adozione di queste apparecchiature.

Idea sbagliata n. 6
Gli esoscheletri non presentano nessun rischio per i lavoratori?

Vero Falso

L’utilizzo degli esoscheletri impone in generale una valutazione dei rischi cui i dipendenti sono potenzialmente esposti: si tratta dei rischi meccanici (schiacciamento, attrito, collisione con una terza persona, caduta, ecc. ), rischi fisici (disturbi sensoriali ridotta massa muscolare, problemi di equilibrio e postura, movimenti ostacolati, ecc. ), rischi cognitivi (maggiore attenzione e concentrazione, messa in discussione dell’esperienza del dipendente, ecc.).

Idea sbagliata n. 7
Gli esoscheletri sono adattabili a tutte le situazioni di lavoro?

Vero Falso

Non tutti gli esoscheletri vanno bene per tutte le situazioni lavorative. Queste attrezzature presentano infatti delle specifiche caratteristiche che devono essere prese in considerazione dopo un’attenta valutazione delle condizioni di lavoro aziendale. Comunque se dalla valutazione risulta che devono essere ridotti per i lavoratori gli sforzi fisici gli interventi prioritari sono sull’organizzazione e sull’ambiente di lavoro e solo in seguito, per ridurre ulteriormente i rischi, si può procedere alla identificazione dell’esoscheletro adeguato per le specifiche condizioni di lavoro.

Idea sbagliata n. 8
Gli esoscheletri sono immediatamente utilizzabili nelle situazioni di lavoro?

Vero Falso

L’introduzione dell’esoscheletro nell’ambiente di lavoro impone una specifica formazione e addestramento dei lavoratori, una riprogettazione del layout aziendale (spazi, vie di circolazione ecc.) e dell’organizzazione del lavoro per quanta riguarda tempi e procedure.

Idea sbagliata n. 9
Gli esoscheletri migliorano la produttività?

Vero e Falso

Anche a questa domanda non è possibile rispondere con un semplice si o no in quanto la necessità di impadronirsi dello strumento, di sviluppare nuove posture, gesti e competenze può inizialmente richiedere un aumento del tempo necessario a svolgere le azioni lavorative previste. D’altronde se la scelta della attrezzatura viene fatta con la massima attenzione al benessere dei lavoratori vi potranno essere ricadute positive per il miglioramento delle condizioni di salute degli addetti e la riduzione dell’assenteismo.

Idea sbagliata n. 10
Gli esoscheletri sono dei Dispositivi di protezione individuale?

Vero Falso

Gli esoscheletri non sono dei Dispositivi di protezione individuale in quanto dovrebbero includere anche elementi di riduzione dell’esposizione a rischi specifici. Ad oggi, nessun esoscheletro è commercializzato come tale.


NOTE

[1] Abbiamo in precedenti articoli affrontato il tema dello smart work, oggi di estrema attualità e di cui avremo ancora occasione di parlare, il cui sorprendente sviluppo è reso possibile proprio dall’utilizzo delle ICT.

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