La lettera che pubblichiamo parte dal presupposto che alcune difficoltà stanno rallentando l’attività di garanzia della salute e sicurezza nel luoghi di lavoro. Quali sono?
Per esempio c’è un rallentamento dell’attività della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro che, in mancanza di un decreto che le permetta di ricostituirsi nella forma indicata dai Decreti attuativi del Jobs Act, fatica a riprendere le sue funzionalità. Poi è intervenuta la nascita dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro che, istituto con il D.Lgs. 149/2015, ha avuto solo con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 109 del 26 maggio 2016 un regolamento di disciplina dello Statuto. Ispettorato in cui sono confluite, rimuovendole dal Ministero del Lavoro, diverse risorse umane competenti in materia di sicurezza e salute. L’Ispettorato è già attivo, ma tuttora è in attesa di una definizione chiara dell’articolazione con il ministero. E ancora ha destato non poca meraviglia l’arresto, avvenuto qualche mese fa, dell’Ing. Michele Candreva, funzionario del Ministero del Lavoro con l’accusa di corruzione. E infine la stessa Commissione per gli interpelli è ferma da molti mesi per il passaggio di alcune competenze al nuovo Ispettorato nazionale e la mancanza di una nomina o di chiarimenti relativamente alla presidenza.
Queste e altri impedimenti danno ragione dei ritardi accumulati su vari decreti, linee guida, circolari (ad esempio il decreto “rischi bassi”, i provvedimenti sui porti, le indicazioni in tema di alcool e droghe, le precisazioni sull’Accordo Stato-Regioni del 7 luglio 2016, …).
Proprio il sostanziale blocco dell’attività della Commissione Interpelli ha fatto da innesco alla lettera degli Rls che ha per oggetto la “paralisi istituzionale della “Commissione per gli Interpelli” di cui all’articolo 12 del D.Lgs. 81/2008”.
Ecco il testo:
Egregio Presidente,
Le scriviamo nella nostra qualità di Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza del settore ferroviario per segnalarLe la paralisi della Commissione per gli Interpelli di cui all’articolo 12 del Decreto Legislativo 81/2008, meglio noto come Testo Unico sulla sicurezza del lavoro; Organismo istituito presso il ministero del lavoro e composto da rappresentanti dello stesso ministero, di quello della Salute nonché delle Regioni. Esso svolge la delicatissima funzione di fornire agli Organismi di Vigilanza, Ispettori ASL e Ispettori del lavoro, indicazioni ed interpretazioni univoche su scala nazionale per l’applicazione omogenea delle leggi in materia di salute e sicurezza del lavoro.
A differenza di altre Commissioni svolge un lavoro importantissimo con effetti diretti e concreti sul reale funzionamento e sull’efficacia dell’attività istituzionale relativa alla vigilanza nei luoghi di lavoro.
La Commissione, pur avendo una grande mole di lavoro arretrato e istruttorie già completate, non si riunisce da circa sei mesi. Ciò sembrerebbe legato, a seguito dell’adozione del Job act, all’istituzione del nuovo Ispettorato Nazionale del Lavoro il quale avrebbe assorbito tutto il personale già dipendente del Ministero del lavoro, titolare per legge a presiedere e gestire la Commissione per gli Interpelli. Il ministero, con un approccio freddamente burocratico, ad oggi non avrebbe né prorogato gli incarichi ai membri precedenti né nominato i nuovi componenti.
Insomma, la causa di quello che a noi pare una sorta di ‘pasticcio burocratico’ risiederebbe, in origine nella mancata previsione da parte degli estensori della riforma, degli effetti pratici sui vari istituti giuridici già esistenti, e successivamente nel mancato intervento correttivo alle distorsioni prodotte dalla riforma da parte dei vertici ministeriali.
Il nostro interesse al pieno funzionamento di questo Organismo non è limitato alla sola pratica “dell’Interpello” che ci riguarda da vicino, già istruita ed in via di definizione, sulla spinosa ed urgente questione del micidiale pedale a Uomo Morto in via di reintroduzione nelle cabine di guida dei treni ma – come lavoratori, RLS e cittadini – anche al suo buon funzionamento ed a quello della macchina amministrativa in generale.
Possiamo inoltre ipotizzare un analogo interesse alla ripresa delle attività della Commissione da parte delle Regioni, dei Sindacati, delle imprese e degli Ordini professionali, tutti soggetti legittimati a rivolgersi alla Commissione, presso la quale in effetti hanno depositato numerosi Interpelli rimasti inevasi.
Per i motivi e le criticità esposte ci rivolgiamo a Lei, non prima di aver chiesto e sollecitato delle informazioni in merito ai responsabili del ministero del Lavoro, rimaste senza esito.
Poiché riteniamo l’organicità delle leggi e la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori temi e valori di rango costituzionale, siamo fiduciosi in un suo autorevole intervento quale garante della nostra Carta fondamentale su un tema così rilevante e di stringente attualità.
Siamo fortemente preoccupati per la paralisi di fatto di una importante funzione istituzionale e per questo confidiamo che vi sia – nell’ambito delle prerogative del Presidente, nei modi e nei tempi che Ella riterrà opportuni – la possibilità di un Suo legittimo interessamento, finalizzato a ripristinare al più presto l’operatività della Commissione.Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, settore ferroviario