Glisofato: responsabile delle leucemie per esposizioni anche a basse dosi

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Nel corso della conferenza scientifica internazionale Ambiente, lavoro e salute nel 21° secolo, strategie e soluzioni ad una crisi globale, tenutasi a Bologna mercoledì 25 ottobre 2023, promossa dall’Istituto Ramazzini, sono stati comunicati i risultati dello Studio globale sul glisofato. I dati molto preoccupanti dimostrano

l’aumento dell’incidenza della leucemia nei ratti esposti a basse dosi di glisofato e di erbicidi a base di glisofato [1].

Il glifosato è l’erbicida più utilizzato nella storia dell’umanità [2]
  • Dal 1974 sulla superficie degli Stati Uniti ne sono stati sparsi circa 1,6 miliardi di Kg
  • Dal 1974 sull’intera superficie del globo ne sono stati sparsi circa 8,6 miliardi di Kg
  • L’uso del Glifosato è aumentato di 15 volte dal 1996, quando sono state introdotte colture geneticamente modificate (OGM).

Lo studio ha utilizzato glisofato da solo e due  erbicidi il Roundup BioFlow (MON 52276) utilizzato nell’Unione Europea  e il Ranger Pro (EPA 524-517) utilizzato negli Stati Uniti.  È importante evidenziare che tali prodotti

sono stati somministrati ai ratti attraverso l’acqua potabile a partire dalla vita prenatale, a dosi di 0,5, 5 e 50 mg/kg di peso corporeo/giorno:  dosi che  attualmente sono considerate sicure o prive di effetti avversi dalle Agenzie regolatorie. Esse comprendono la dose giornaliera ammissibile (DGA) e il livello di non effetto avverso osservato (NOAEL) dall’Ue per il glifosato.

 Dove è stato trovato il glisofato? [3]

§  Nei prodotti alimentari più comuni

§  Nell’acqua piovana, nelle falde acquifere sotterranee e nell’aria

§  Nella Grande Barriera Corallina

§  Nelle urine umane, compresi i bambini e le donne in gravidanza

Il glisofato in Italia. Regolamentazione [4]

L’utilizzo del glisofato in Italia è regolamentato dal  Decreto Ministeriale del 9 agosto 2016 del Ministero della Salute,  che non mette al bando i prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glisofato, ma  ne restringe  soltanto le possibilità d’impiego. Pertanto ricordiamo che è vietato:

  • l’uso non agricolo su suoli che presentano una percentuale di sabbia superiore all’80%, nelle aree vulnerabili, nelle zone di rispetto e nelle aree frequentate dalla popolazione, quali: parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie;
  • in agricoltura solo l’uso in preraccolta,  per tutti gli altri usi agricoli i prodotti fitosanitari contenenti glifosato continuano a essere autorizzati e ampiamente utilizzati.

Posizioni diverse e contradditorie  in merito alla nocività del glisofato manifestano le Agenzie a livello internazionale, ad esempio sappiamo che l’Agenzia  per la ricerca sul cancro (Iarc) ha già dal 2015 stabilito che il glisofato è ”probabilmente cancerogeno per l’uomo”, l’Istituto Federale Tedesco per la Quantificazione del Rischio (BfR) ritiene invece che  sia  “improbabile che costituisca un rischio cancerogeno per l’uomo”,  mentre l’Agenzia Americana per la Protezione Ambientale (EPA) sta elaborando una nuova  valutazione che è ancora in corso.

Secondo i ricercatori lo studio presentato lo scorso ottobre è il

più completo condotto sul glisofato in quanto  esamina il suo impatto e quello degli erbicidi a base di glisofato  sulla cancerogenicità, la neurotossicità  gli effetti multigenerazionali la tossicità d’organo l’alterazione del sistema endocrino e la tossicità  dello sviluppo prenatale.

Il report dello studio sulle leucemie  è stato pertanto inviato all’Autorità europea  per la sicurezza alimentare  e all’Agenzia europea per le sostanze chimiche.

Val la pena di citare la dichiarazione del prof. Philip Landrigan del Boston College  (Usa) medico e presidente del Comitato scientifico consultivo internazionale dell’Istituto Ramazzini:

Questi nuovi risultati sulla leucemia nei ratti esposti al glifosato sono molto preoccupanti per la salute pubblica per due motivi. In primo luogo, le leucemie si sono verificate a livelli di esposizione molto bassi, simili a quelli a cui sono esposti quotidianamente milioni di persone nell’UE e negli USA. In secondo luogo, queste leucemie si sono verificate in giovane età, un dato che solleva la possibilità di un’associazione causale tra glifosato e leucemia infantile.


NOTE

[1] Vedi Diario prevenzione e articoli pubblicati sulla Newsletter dell’Istituto Ramazzini, 26 ottobre e 22 Novembre 2023.

[2] Sito del Global Glyphosate Study  dell’istituto Ramazzini (https://glyphosatestudy.org/it/)

[3] Rif. cit.

[4] Il glisofato in Europa – Regolamentazione E’ in discussione e in direttiva d’arrivo il nuovo Regolamento che definisce i criteri e i tempi di utilizzo del glisofato nei paesi dell’Unione europea. Il testo comunitario  è sicuramente peggiorativo rispetto alle  disposizioni italiane e si prevede inoltre un lungo periodo di valenza della norma.

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