Guida di buone prassi per l’attuazione della Direttiva 2013/35/UE (campi elettromagnetici)

Nel 2013 l’Unione Europea emanò una Direttiva riguardante i rischi nelle attività di saldatura (Direttiva 2013/35/UE) e produsse anche una Guida, non vincolante, ai contenuti.
Tra i rischi, oltre a quelli chimici e cancerogeni conseguenti allo sviluppo di fumi, e ai rischi associati al rumore, al microclima o alla movimentazione manuale dei carichi, ha inserito un rischio spesso ignorato: quello correlato all’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM).

La Direttiva è stata recepita in Italia solo nel 2016, tramite il D.Lgs. 159 del 1° agosto 2016, recante “Attuazione della direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) e che abroga la direttiva 2004/40/CE”. Decreto di recepimento che è entrato in vigore il 2 settembre 2016.

Oltre alla Guida, l’Unione Europea ha pubblicato un volume centrato su casi pratici. Prendiamo un esempio, tratto da questo secondo documento, per far capire ai nostri lettori di quali contenuti si tratti.

Un caso concreto riguarda il lavoro effettuato con la saldatrice a punti da banco. Il volume UE nota che

la testa e il tronco dell’operatore rimanevano almeno a 30 cm dagli elettrodi durante la saldatura, e l’operatore poteva essere collocato a fianco dell’apparecchiatura piuttosto che davanti a essa. Pertanto le misurazioni sono state effettuate in tre posizioni a 30 cm dagli elettrodi.

Ed è stato osservato che l’induzione magnetica non ha superato il 50% del livello di azione (LA) inferiore in nessuna delle posizioni potenziali dell’operatore. Mentre la posizione in cui l’induzione magnetica

era pari al LA inferiore era circa a 22 cm dagli elettrodi e all’altezza alla quale gli elettrodi si incontrano.

Nella guida sono descritte anche le aree in cui il LA inferiore poteva essere superato e l’induzione magnetica relativa agli arti (quando l’operatore utilizza una saldatrice da banco a punti “tiene il materiale da saldare, e pertanto le mani possono trovarsi fino a 10 cm dagli elettrodi per saldatura”).

L’azienda dove si è svolta l’osservazione ha dunque svolto specifiche valutazioni dei rischi derivanti dai campi elettromagnetici per la propria apparecchiatura per saldatura,

sulla base dell’esame dei manuali di esercizio e delle misurazioni effettuate dal consulente,

valutazioni che erano coerenti con la metodologia proposta da OiRA (la piattaforma interattiva online dell’EU-OSHA per la valutazione del rischio).

Le conclusioni della valutazione sono state che:

  • nella posizione tipica dell’operatore, il LA superiore e il LA relativo agli arti non sarebbero stati superati;
  • il LA inferiore potrebbe essere superato nella posizione dell’operatore durante il funzionamento della saldatrice continua;
  • i livelli di riferimento forniti nella raccomandazione (1999/519/CE) del Consiglio potrebbero essere superati intorno a ogni saldatrice.

In  seguito alla valutazione sono state messe in atto le seguenti misure:

  • fornire ai lavoratori informazioni concernenti i pericoli derivanti dai campi elettromagnetici e associati all’apparecchiatura per saldatura;
  • tracciare linee di demarcazione sul pavimento intorno all’apparecchiatura per identificare l’area nella quale i livelli di riferimento forniti nella raccomandazione (1999/519/CE) del Consiglio potrebbero essere superati;
  • proibire alle lavoratrici in gravidanza e ai lavoratori portatori di AIMD” (Active Implanted Medical Devices, come, ad esempio, stimolatori e defibrillatori cardiaci, impianti cocleari, protesi dell’orecchio interno, …) di “utilizzare apparecchiature per saldatura o di attraversare le linee di demarcazione;
  • affiggere cartelli per avvertire della presenza di forti campi magnetici e segnali di divieto per i portatori di AIMD sull’apparecchiatura per saldatura;
  • garantire adeguati programmi di induzione al sito e collegamenti con gli appaltatori affinché coloro che entrano nell’officina siano a conoscenza dei rischi.

Per chi fosse interessato alla valutazione dei rischi per questo tipo di mansioni alleghiamo la Guida Pratica dell’UE.

 

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