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I dati dell’inquinamento del suolo: il Rapporto Ispra

lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in italia ISPRA

lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in italia ISPRA copertinaIn un recente articolo (dedicato alla Settimana verde indetta dall’Unione europea nello scorso mese di maggio) abbiamo esaminato in particolare, tra i molti di interesse, il tema  dell’inquinamento dei suoli e del suo impatto sulla salute umana,  individuando questo elemento dell’inquinamento ambientale  come prioritario perché il peso che esso ha nel nostro Paese è rilevante: situazione quella italiana che viene ben descritta  (per quanto riguarda il livello di intervento regionale)  dal Rapporto [1] pubblicato dall’Ispra [2] Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia: i dati regionali. Rapporto che tuttavia mette in luce come, pur in una persistente situazione di gravità dell’inquinamento dei suoli, “le indagini preliminari tempestive e ben progettate” e le attività di monitoraggio dei procedimenti in corso risolvono molte situazioni che potrebbero deteriorarsi ulteriormente e creare inutilmente allarme per la popolazione.

La pubblicazione del Rapporto, oltre ad  assolvere ai fini istituzionali della trasparenza  del monitoraggio  è, secondo gli autori, di ulteriore utilità perché:

Informare i cittadini sulle procedure di bonifica che insistono sui loro territori, non solo è parte della nostra missione ma ha un importante risvolto sociale ed economico. Una maggiore e diffusa consapevolezza su questi temi, infatti, favorisce comportamenti virtuosi e decisioni informate, sia in fase emergenziale che in situazioni ordinarie, nelle scelte relative alla programmazione e pianificazione di qualunque attività sociale ed economica sul territorio. [3]

Alcuni elementi relativi alla Metodologia e ai dati

  • La raccolta dati è stata effettuata con riferimento ai soli siti regionali, escludendo i procedimenti relativi ai SIN (Siti di interesse nazionale di competenza del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare)[4].
  • La raccolta è stata effettuata con cadenza annuale dal 2017 al 2020.
  • I dati raccolti sono riferiti all’intero territorio nazionale con livello di dettaglio crescente: da regionale (2017) a comunale (2019 e 2020).
  • Il Rapporto illustra i dati del 2020, riferiti a tutti i procedimenti di bonifica censiti dalle regioni/province autonome al 31 dicembre 2019, che oltre ad essere i dati più recenti, costituiscono il set di maggiore completezza ed affidabilità.
  • Le informazioni raccolte riguardano:
    – il numero di siti interessati da procedimento di bonifica
    – la superficie coinvolta
    – il numero di siti che concorrono al conteggio della superficie.

I procedimenti

I dati che seguono confermano l’entità del problema nel nostro Paese, cui prima si accennava,  ricordando sempre che si fa riferimento ai soli siti di competenza regionale:

  • il numero totale dei siti oggetto di procedimento di bonifica è 34.478
  • di cui 16.264 hanno un procedimento in corso
  • e 17.862 hanno concluso il procedimento

La tabella che segue descrive la distribuzione regionale di siti sia con procedimento concluso che  con procedimento in corso. Per quel che riguarda i procedimenti conclusi, va sottolineato che  le modalità di conclusione del procedimento possono essere raccolte  in due categorie: “senza intervento”, “con intervento”. Questo potrebbe spiegare ad esempio come la Lombardia abbia sia il più alto numero di siti oggetto di procedimento di bonifica ma anche il più alto numero di siti con procedimento concluso.

Siti oggetto di procedimento di bonifica registrati nelle anagrafi/banche dati delle Regioni/PA

Tabella siti oggetto di bonifica

L’iter del procedimento prevede diverse fasi le cui fondamentali sono:

  • notifica (primo step procedurale che consiste nell’avvio del procedimento)
  • modello concettuale (include gli step che riguardano l’accertamento, la quantificazione della contaminazione e la pianificazione dell’eventuale intervento)
  • bonifica (step relativi alla approvazione e realizzazione del piano di bonifica e conclusione in attesa della certificazione).

La distribuzione dei siti in totale con procedimento in corso, facendo riferimento alle diverse fasi del procedimento, vede la maggior parte dei siti in fase di notifica (56%), il 21 % in fase di Modello concettuale (accertamento pianificazione) e solo il 20% in fase di bonifica.

Tabella bonifica 02

Gli autori del Rapporto evidenziano che:

Più della metà del numero dei procedimenti (9.302, pari al 52%) si sono conclusi a seguito delle indagini preliminari, 1.306 procedimenti (pari al 7%) a seguito della caratterizzazione [5] e 1.617 procedimenti (pari al 9%) a seguito dell’analisi di rischio. Ciò  suggerisce che molte situazioni in fase di notifica e in attesa di accertamenti possono essere verificate e risolte con indagini preliminari tempestive e ben progettate.

Quindi in sintesi:

  • “oltre i 2/3 dei procedimenti (il 68%) si sono conclusi senza necessità di intervento a seguito di attività di indagine (fase conoscitiva) più o meno dettagliate che hanno evidenziato che i siti in questione non sono mai risultati contaminati; questa percentuale è del 79% se il dato si riferisce alle superfici;
  • l’esecuzione di un intervento di bonifica si è resa necessaria solo per il 29% dei procedimenti (nel 21% delle superfici); in questi casi, a valle delle attività di indagine, il sito era risultato contaminato e, a seguito di intervento, le concentrazioni dei contaminanti sono state ridotte fino ai limiti tabellari (CSC) [6] o fino a valori che ne rendono accettabile il rischio (CSR) [7]”.

NOTE

[1] Araneo F., Bartolucci E. (2021); Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia: i dati regionali – Edizione 2021. ISPRA, Rapporti 337/21
[2] Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale
[3] Stefano Laporta, Presidente di ISPRA e del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA)
[4] Gli autori del Rapporto indicano come limite proprio “la mancanza di informazioni relative ai Siti di Interesse Nazionale (SIN)”.
[5] Caratterizzazione ambientale: “La caratterizzazione ambientale di un sito è identificabile con l’insieme delle attività che permettono di ricostruire i fenomeni di contaminazione a carico delle matrici ambientali, in modo da ottenere informazioni di base su cui prendere decisioni realizzabili e sostenibili per la messa in sicurezza e/o bonifica del sito. (Allegato 2 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.)”. Fonte Ispra.
[6] Concentrazioni Soglia di Contaminazione
[7] Concentrazioni Soglia di Rischio

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