I primi dati sugli infortuni del 2024 e i dati provvisori sulle malattie professionali (2023-2024)

Dati INAIL 2025

Dati Inail di gennaio descrive e commenta i primi dati infortunistici e i dati provvisori  delle  tecnopatie resi disponibili dall’Istituto, relativi al periodo gennaio-dicembre 2024 [1]. Nel confronto con il corrispondente periodo dello scorso anno non si può tralasciare di ricordare  che le variabili che possono aver determinato un incremento o un decremento degli  eventi sono numerose, alcune delle quali si iscrivono nel più vasto quadro dei cambiamenti dei modelli lavorativi,  delle disposizioni legislative o addirittura del calendario, come evidenziano gli autori:  è  il caso dello scorso anno,  anno bisestile  con quattro giorni di lavoro in più rispetto al 2023.

Inoltre

è opportuno segnalare la recente estensione della tutela assicurativa per tutti gli studenti e docenti…Il 2024 si è caratterizzato infatti per un rilevante aumento (+10,9%)  rispetto al 2023 delle denunce di infortuni occorsi a studenti, pubblici e privati, a seguito di suddetta estensione introdotta nel corso del 2023 per l’anno scolastico 2023-2024 e confermata nell’anno scolastico successivo: pienamente efficace quindi nell’intero anno solare 2024. Gli studenti, non considerabili come lavoratori in senso stretto, rappresentano una rilevante quota tra le denunce di infortunio in complesso (12% nel 2023, 13% nel 2024).

Tenendo conto di questo ultimo aspetto le tabelle di sintesi, fornite da Dati Inail,  offrono dati separati relativamente a  studenti e  lavoratori. Mente il dato relativo al totale delle denunce di infortunio  presenta un leggero aumento dello 0,7%.

Infortuni
Denunce relative ai lavoratori
  • Diminuzione pari al – 0,7% (totale: itinere e in occasione di lavoro), dalle 515.141 denunce di gennaio-dicembre 2023 a 511.688 di gennaio-dicembre 2024.
  • Diminuzione pari a -1,9%  per gli eventi in occasione di lavoro, le denunce  diminuiscono dalle 422.880 del 2023 a 414.853 del 2024.
  • Aumento  del 5,0% per gli eventi in itinere dalle 92.261 denunce del 2023 (il 18% del totale delle denunce dell’anno) alle 96.835 del 2024 (19% del totale).
Denunce relative  a studenti (pubblici e privati)
  • Aumento del 10,9 %,  passando  da 70.215 denunce del periodo gennaio-dicembre 2023 a 77.883 del gennaio-dicembre 2024.

 Per quanto riguarda i settori: in aumento le denunce nel settore delle Costruzioni (+2,8%), nel Commercio (+3,9%), nei Servizi di alloggio e ristorazione (+2,8%) e Trasporti e magazzinaggio (+2,5%). Un aumento significativo  nel settore dell’Istruzione, dovuto anche all’estensione della tutela per gli insegnanti, in vigore in tutto l’anno solare 2024 diversamente dal precedente.

Con riferimento al Paese di nascita i lavoratori nati in Italia vedono diminuire gli infortuni quelli nati all’estero  invece registrano un aumento pari al 1,4% con un’incidenza che passa dal 23% al 24%.

Infortuni mortali

Per gli infortuni mortali il dato complessivo di 1090 casi rispetto ai 1041 dell’anno precedente (+ 48 casi)  evidenzia come il peggioramento denunciato quotidianamente  da più parti venga pienamente confermato dai dati dell’Istituto che in questa fase sono d’altronde per difetto, come evidenziano i ricercatori  che hanno redatto  questo primo numero di Dati Inail [2].

Denunce relative ai lavoratori
  • Aumento del 4,7% dai 1.029  casi del 2023 ai 1.077 casi del 2024 (+48 casi)
  • Aumento in occasione di lavoro dello 0,9%, da 790 denunce nel 2023 a  797 nel 2024
  • Aumento in itinere  del 17,2%, da 239 denunce  a 280.
Denunce relative a studenti (pubblici e privati)
  • Dai 12 casi del 2023 ai 13 casi del 2024.

Per quanto riguarda gli infortuni mortali multipli i ricercatori  sottolineano che negli ultimi 10 anni  sono stati ben 160 gli  incidenti mortali plurimi avvenuti nel nostro Paese, per un totale di 429 vittime (pari a oltre il 3% dei decessi del periodo), con una media di quasi tre morti a incidente.

Viene quindi  descritto il quadro delle condizioni di lavoro che possono determinare tali eventi e vengono presentati casi con riferimento ai relativi  contesti:

  • sulla strada (alla guida o come passeggeri di autoveicoli, treni o aerei)
  • all’interno di ambienti confinati (cisterne, silos, vasche di liquami)
  • a causa di eventi catastrofici (terremoti, valanghe)
  • per cadute e schiacciamenti
  • per incendi ed esplosioni
Valutazione dei dati

In merito alla valutazione della quantità e qualità dei dati forniti dall’Istituto assicurativo, in particolare per il valore conoscitivo a fini preventivi che essi dovrebbero offrire, la  migliore testimonianza  è data dalla Relazione alla corte di Cassazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2024, [3] presentata il  25 gennaio scorso.

Al numero reale e complessivo degli infortuni si deve aggiungere, altresì, quello derivante dagli “infortuni sommersi”, cioè quelli che non sono denunciati (né nel momento delle cure sanitarie, né successivamente all’INAIL) per varie ragioni, ad esempio: per la precarietà del rapporto di lavoro, per timore di ritorsioni, per il lavoro irregolare o semplicemente per evitare conseguenze negative al proprio datore. Sommando tale “numero oscuro” a quello degli incidenti non comunicati all’INAIL (seppur denunciati ad altre assicurazioni), è evidente che aumenta il tragico bilancio degli infortuni.
Oltre alla quantificazione del complessivo e reale dato infortunistico, sarebbe di notevole utilità per la giurisdizione penale e lavoristica disporre dei dati degli infortuni relativi al tipo di rapporto di lavoro nel corso del quale essi si verificano. Al fine di definire il nesso tra lo status del lavoratore infortunato, le condizioni contrattuali di lavoro e la tipologia di rischi che hanno portato a lesioni o morti sarebbe utile conoscere, in particolare, quanti e quali infortuni si verificano nei rapporti di lavoro a tempo determinato o indeterminato, nel rapporto di somministrazione, o negli altri tipi di rapporto, aventi diverse posizioni di garanzia. Ma purtroppo non si dispone di tali elementi di valutazione che, invece, si rivelerebbero utilissimi per comprendere quanto e come i diversi tipi di rapporto di lavoro influiscano sulla diversa esposizione al rischio dei lavoratori.”

Altra disponibilità di dati utile, si sottolinea nella Relazione alla Suprema Corte, sarebbe quella relativa agli infortuni occorsi nell’esecuzione di un appalto intraziendale, soprattutto in edilizia,  ma purtroppo non ne abbiamo la disponibilità:

Conoscere tale dato aiuterebbe, sia ai fini preventivi sia nell’applicazione  giurisprudenziale, ad approfondire come e con quale indice di frequenza  nell’esecuzione del contratto di appalto-subappalto la sinergia dei rischi – che il coordinamento delle varie imprese dovrebbe governare – determini l’evento e crei incertezza nella individuazione delle posizioni di garanzia. 

Malattie professionali

Il dato complessivo mostra un aumento del 21,6% delle 88.499 denunce ricevute fra gennaio e dicembre 2024, se confrontate con le 72.754 ricevute nel periodo gennaio-dicembre 2023.

L’aumento del dato complessivo delle malattie professionali denunciate deve sempre essere oggetto di una duplice riflessione: da un parte sono una evidente prova di problemi relativi alla salubrità degli ambienti di lavoro e delle modalità di lavoro su cui bisogna intervenire, dall’altra sono anche la testimonianza di una migliore sensibilità nei confronti  del fenomeno tecnopatico e della emersione di danni alla salute che  fino a non molto tempo fa  incontravano maggiori difficoltà di riconoscimento.

Industria e servizi presentano  il maggior numero di denunce: con 73.723 casi che rappresentano l’83,3% del totale nel 2024 e presentano un  aumento del 21,7% rispetto al 2023 quando si registrarono 60.591denunce di  malattie professionali.

In Agricoltura si hanno 14.026 casi pari al 15,8% del totale, con un aumento del 22,0% rispetto agli 11.500 casi dell’anno precedente.

Nel Conto Stato si hanno  750 denunce per uno 0,8% sul complesso e un aumento del 13,1% in confronto alle 663 denunce del 2023.

Il quadro delle malattie professionali denunciate
  • Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo da 47.488 a 57.744 con un aumento del 21,6%
  • Malattie del sistema nervoso da 8.011 casi a 9.283 con un aumento del 15,9%
  • Malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide da 449 a 4.989 con un aumento del 12,1%
  • Tumori da 2.018 a 2.140 con un aumento del 6,0%
  • Malattie del sistema respiratorio da 989 a 1.964 con una diminuzione del 1,3% .
  • Disturbi psichici e comportamentali da 369 a 403 con un aumento del 9,2%
  • Malattie della cute e del tessuto sottocutaneo da 296 a 383 con un aumento del 29,4%
  • Malattie del sistema circolatorio da 188  a 214 con un aumento del 13,8%
  • Malattie dell’apparato digerente da 82 a 72 con una diminuzione del 12,2%
  • Malattie dell’occhio e degli annessi oculari da 44 a 52 con un aumento del 18,2%
  • Alcune malattie infettive e parassitarie rimane stabile il dato di 12 denunce
  • Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche da 5 a 10 con un aumento del 100%
  • Malattie del sangue e degli organi ematopoietici ed alcuni disturbi del sistema immunitario da 9 a 6 denunce con una diminuzione del 33,3%
  • Malattie dell’apparato genitourinario da 9 a 5 con una diminuzione del 44,4%
  • Traumatismi, avvelenamenti ed alcune altre conseguenze di cause esterne rimane stabile il dato di 4 denunce
  • Sintomi, segni e risultati anormali di esami clinici e di laboratorio non classificati altrove da 1 a 0 casi con una diminuzione del 100%.

NOTE

[1] Si sottolinea il carattere provvisorio di tali dati che possono subire  delle variazioni  legate all’effettivo riconoscimento sia per quanto riguarda i numeri che le  modalità di accadimento degli eventi.

[2] Si potranno aggiungere ad esempio quegli eventi per cui la morte è avvenuta  in un tempo successivo a quello della rilevazione del dato.

[3] Margherita Cassano,  prima presidente della Suprema Corte.

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