I Whistleblower

Whistleblower (letteralmente colui che soffia nel fischietto) è un termine coniato dall’attivista civico statunitense Ralph Nader all’inizio degli anni ’70 per evitare le connotazioni negative di  altre parole come “informatore” e “spia”.

Si tratta di un termine ombrello che copre chiunque riveli informazioni che mettano in evidenza errori ed illegalità avvenuti in un’azienda o un’organizzazione. In Italia si usa questo termine con riferimento per lo più alle questione politiche quando si devono per esempio  descrivere quegli individui che hanno rivelato al pubblico mondiale i crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti e dalle forze della coalizione durante l’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan. Il termine ha quindi raggiunto una notorietà internazionale solo nell’ultimo periodo entrando così nel vocabolario giornalistico  italiano. Nel mondo anglosassone però il termine descrive molto di più di quanto indica in Italia.

Ma un Whistleblower ha anche a che vedere con il mondo del lavoro e la prevenzione dei rischi. L’Occupational health and safety administration (Osha) degli Stati Uniti ha infatti elaborato degli strumenti per difendere questi Whistleblower del mondo del lavoro da possibili rappresaglie messe in atto dai propri datori di lavoro. Con il termine Whistleblower in questo contesto si indicano quindi  coloro che decidono di denunciare attività illecite o condizioni di lavoro non sicure nel proprio posto di lavoro.

Esempi limite di ritorsioni contro i Whistleblower
Boeing –  Forse la compagnia che produce aerei di linea e militari più conosciuta al mondo.

Nell’ultimo hanno due ex impiegati che avevano sollevato dubbi sulla sicurezza dei velivoli di linea sono morti. Le indagini della polizia hanno dichiarato il primo come un suicidio e il secondo, Joshua Dean,  sembra essere morto dopo un improvviso malessere. Le indagini per ora allontanano la compagnia da ogni responsabilità.

Chiquita – Un tribunale nel sud della Florida ha ritenuto Chiquita Brands International complice dell’omicidio di otto colombiani attraverso la sua milizia per procura, l’Autodefensas Unidas de Colombia (Unione per l’autodifesa colombiana). Chiquita è stata condannata a pagare oltre 38 milioni di dollari alle famiglie delle vittime dello squadrone della morte. Delle centinaia di denunce presentate contro la società, le loro erano solo una minima parte delle cause avanzate ai tribunali statunitensi.

Per quasi 30 anni, Chiquita ha armato e finanziato l’AUC per reprimere gli scioperi, intimidire le comunità rurali dei contadini e della classe operaia e assassinare gli organizzatori sindacali. In soli sette anni, tra il 1997 e il 2004, la società con sede negli Stati Uniti ha inviato 1,7 milioni di dollari per continuare il massacro di un numero imprecisato di lavoratori e organizzatori.

Fonti:

I due esempi citati  sono ovviamente i casi peggiori ma spesso le  azioni repressive che un azienda mette in atto contro i propri lavoratori, quando questi mettono in evidenza rischi per loro o imperfezioni pericolose nei prodotti, si traducono molto semplicemente in licenziamenti in tronco (nella maggior parte dei casi) o minacce. L’Osha ha quindi dedicato diverse pagine del suo sito per sensibilizzare i lavoratori riguardo i loro diritti,  offrendo strumenti che questi possono usare per sfuggire alle rappresaglie messe in atto contro di loro dai  datori di lavoro. L’Istituto americano ricorda che i lavoratori possono chiedere  in maniera anonima un’ispezione dell’Osha che controlli le condizioni di lavoro in cui operano i dipendenti dell’azienda.

Sul suo sito l’Osha descrive le possibili rappresaglie che un azienda potrebbe mettere in atto contro i proprio lavoratori per dissuaderli dal denunciare condizioni di lavoro illegali o discriminazioni sul luogo di lavoro:

Le ritorsioni danneggiano i singoli dipendenti e possono avere un impatto negativo sul morale generale dei dipendenti. Poiché una rappresaglia può essere subdola, come escludere i dipendenti da riunioni importanti, potrebbe non essere sempre facile da riconoscere.

Di seguito una lista di esempi proposta dall’Osha.

Ritorsioni
Esempi di cronaca
Licenziamenti Starbucks ha licenziato Alexis Rizzo, il dipendente responsabile dell’avvio della campagna sindacale Starbucks Workers United. [1]
Retrocessione Il direttore dell’infermiera dell’ospedale psichiatrico di Pueblo ha violato la legge sui Whistleblower retrocedendo un dipendente. [2]
Negare straordinari o promozioni
Mancata assunzione o riassunzione Amazon ha negato la riassunzione di corrieri in California dopo che avevano formato un sindacato. [3]
Intimidazioni o molestie Un Whistblower di Boing ha dichiarato di essere stato minacciato e mobbizzato dai suoi superiori dopo aver sollevato dubbi sulla sicurezza dei nuovi velivoli. [4]
Riassegnazione a una posizione meno desiderabile o azioni che influiscono sulle prospettive di promozione (come l’esclusione di un dipendente dalle riunioni di formazione)
Ridurre o modificare la retribuzione o gli orari
Azioni più subdole, come isolare, ostracizzare, deridere o accusare falsamente il dipendente di scarso rendimento
Inserimento nella lista nera (interferenza intenzionale con la capacità di un dipendente di ottenere un impiego futuro) In tutti gli Stati Uniti ed in Europa grossi agglomerati industriali portano avanti una politica di “Blacklisting” dei lavoratori sindacalizzati. [5]
Dimissioni coercitive (dimissioni quando un datore di lavoro rende intollerabili le condizioni di lavoro, non potendolo licenziare)
Segnalare o minacciare di denunciare un dipendente alla polizia o alle autorità per l’immigrazione In un azienda agricola in Louisiana il datore di lavoro si è rifiutato di pagare i propri dipendenti senza documenti e  quando questi hanno protestato li ha denunciati come immigrati clandestini facendoli deportare. [6]

I datori di lavoro potrebbero decidere di mettere in atto rappresaglie in moltissimi casi, per questo motivo l’Osha ricorda tramite il proprio sito le diverse organizzazioni che si occupano di proteggere i lavoratori. Ne elenca quattro che considera le più importanti:

  • Equal Employment Opportunity Commission (EEOC)
  • Wage an Hour Division (WHD)
  • National Labour Relations Board (NLRB)
  • Office of Special Counsel (OSC).
Organizzazioni che si occupano di proteggere i Whistleblower
Equal Employment Opportunity Commision (EEOC): si tratta di un’organizzazione che si occupa di combattere le discriminazioni sul luogo di lavoro. Ovviamente è responsabile anche di proteggere quei lavoratori che sono licenziati o puniti per essersi opposti a discriminazioni sul luogo di lavoro.

Wage and Hour Division (WHD): si tratta di una divisione del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti e vigila sulle leggi federali, sul salario minimo, sulla retribuzione degli straordinari, sulla tenuta dei registri salariali e sui requisiti del lavoro minorile previsti dal Fair Labor Standards Act. WHD applica inoltre il Family and Medical Leave Act, garantisce  le tutele dei lavoratori migranti e stagionali, le tutele dei lavoratori in alcuni programmi temporanei per lavoratori ospiti. Si occupa quindi di difendere quei lavoratori che sono stati puniti per essersi esposti contro irregolarità nel salario e negli altri campi che le competono.

National Labour Relations Board (NLRB): protegge i diritti della maggior parte dei dipendenti del settore privato di unirsi, con o senza sindacato, per migliorare i propri salari e le condizioni di lavoro. Il tema è piuttosto centrale in America e diversi fatti di cronaca degli ultimi anni  hanno raccontato spesso di licenziamenti in tronco di intere divisioni di grandi aziende dopo che i lavoratori avevano espresso il loro desiderio di formare un sindacato.

Office of Special Counsel (OSC): gestisce le denunce di ritorsioni all’interno del ramo esecutivo del governo federale da parte di attuali dipendenti federali, ex dipendenti e candidati a un impiego federale. I dipendenti federali che ritengono di aver subito ritorsioni per aver denunciato la violazione di una legge, norma o regolamento, grave cattiva gestione, grave spreco di fondi, abuso di autorità e/o un pericolo sostanziale e specifico per la salute o la sicurezza pubblica, possono presentare un reclamo all’OSC.

L’Osha ha inoltre  pubblicato un breve Manuale che descrive tutto ciò che si può fare in modo da combattere e prevenire le rappresaglie messe in atto dai datori di lavoro contro i propri dipendenti. Si tratta di una guida completa utile sia ai lavoratori sia ai datori di lavoro e individua 5 elementi necessari per un ambiente di lavoro  sicuro e aperto a critiche costruttive.

  • Impegno e responsabilità da parte del datore di lavoro
  • Procedura per ascoltare e affrontare preoccupazioni per la sicurezza presentate dai dipendenti
  • Procedura di ricezione e risposta alle segnalazioni di rappresaglie
  • Formazione anti-ritorsione per i dipendenti e manager
  • Uno strumento di monitoraggio del sistema anti-rappresaglie accessibile ai lavoratori.

Il problema delle “retaliation”, cosi come le chiamano negli Stati Uniti, è serio e mette a rischio la sicurezza di tutti: per ogni lavoratore che denuncia l’illegalità ce ne sono altri che invece spaventati dalle possibili ritorsioni tacciono, creando le condizione per incidenti e discriminazioni. Quello di dare ai lavoratori gli strumenti necessari per contrastare le discriminazioni e difendere il loro diritto ad un salario adeguato ed a un posto di lavoro sicuro è un compito primario dello stato e l’Osha lo ricorda tramite il proprio sito.


COLLEGAMENTI

https://www.cnbc.com/2023/04/01/starbucks-fired-employee-responsible-for-workers-united-union-campaign.html [1]

https://eu.chieftain.com/story/news/2023/09/29/pueblo-mental-hospital-violated-whistleblower-act-in-employee-demotion/71006193007/  [2]

https://www.theguardian.com/us-news/2023/nov/13/amazon-drivers-union-fired-strike [3]

https://www.hrgrapevine.com/content/article/2024-04-09-manager-bullied-intimidated-whistleblower-worker-who-raised-safety-concerns [4]

https://iatse.net/association-of-independent-commercial-producers-aicp-greenlights-blacklisting-union-members-iatse-responds/ [5]

https://www.theguardian.com/world/2013/mar/28/undocumented-migrants-worker-abuse-deportation [6]

Lascia un commento