Repertorio Salute

Il “Nuovo modello di intervento di comparto” dello Spisal di Vicenza: da oltre venti anni un esempio cui si può fare riferimento.

Il “Nuovo modello di intervento di comparto” dello Spisal (1) di Vicenza: da oltre venti anni un esempio cui si può fare riferimento.

Abbiamo citato in questa Rubrica alcuni significativi esempi (2) di una modalità di intervento dei servizi delle Asl definita Piano mirato, ovvero una modalità  che coniuga prevenzione e vigilanza, perché riteniamo che l’elemento del supporto alle imprese nella valutazione e gestione dei rischi (specificamente per le Mpmi (3)) debba ricevere un’attenzione da parte delle istituzioni territoriali quantomeno pari a quella della verifica dell’applicazione delle disposizioni di legge e del comminare le relative sanzioni.

Ci siamo già interrogati se sia possibile estendere  tali esempi positivi ad altri Servizi dislocati sul territorio nazionale. Pensiamo di offrire una risposta positiva a tale interrogativo  ricostruendo le origini di tale  tipo di attività e ce ne offre l’occasione la pubblicazione di due davvero molto interessanti  documenti sul sito dello Spisal (4) della Asl di Vicenza.

Il primo di questi documenti riassume l’attività del servizio dal 1975 al 1999 e in particolare evidenzia come dal 1993-1999 l’organizzazione degli  interventi sia stata  attuata “utilizzando il  “Nuovo Modello di intervento di comparto” in cui, previa discussione con le Associazioni Imprenditoriali e le Organizzazioni Sindacali, viene prodotto materiale divulgativo per la sicurezza, ed in seguito tutte le aziende, prima del sopralluogo ispettivo, vengono invitate ad incontri in cui possono discutere gli aspetti tecnici delle bonifiche richieste nei manuali forniti.

Ma cosa spinge gli operatori ad adottare questo nuova modalità?

Questo nuovo tipo d’intervento è stato principalmente dettato da due fattori:

  • la volontà di attivare iniziative di “trasparenza” per informare gli imprenditori sugli aspetti oggetto di verifica durante le attività di controllo;
  • il proposito di “fare prevenzione con”, coinvolgendo tutte le forze interessate alla prevenzione.

Si è in sostanza affermata l’opinione che se l’obiettivo è ridurre infortuni e danni alla salute, in particolare nelle micro e piccole imprese  è necessario alzare il livello delle conoscenze, migliorare le loro pratiche quotidiane, condividere a livello territoriale strumenti e impegni tra Associazioni datoriali, Organizzazioni sindacali, imprese, rappresentanti dei lavoratori.

Il documento che citiamo non è di interesse solo per gli spunti teorici che abbiamo fin qui ricordato, sono di estrema importanza anche i riferimenti ai settori e ai rischi affrontati nei circa sei anni considerati di cui diamo di seguito il quadro.  Dei settori vengono indicati i principali rischi che sono stati oggetto delle attività di prevenzione e assistenza, dati qualitativi (tipologia di eventi e modalità di accadimento) sui più frequenti e gravi eventi infortunistici, risultati degli interventi in termini di modifica delle prassi aziendali.

Nella foto le immagini di manuali e opuscoli utilizzati nelle iniziative di comparto.

Il secondo Documento, anche questo accessibile nel sito dello Spisal, presenta il quadro delle attività realizzate dal 2000 al 2016  in cui si evidenziano ”I risultati molto positivi, ottenuti con l’applicazione di questo modello di intervento (misurati con questionari predisposti appositamente), e che hanno spinto il Servizio ad estenderlo a tutti gli altri comparti in cui si e intervenuti successivamente”.

I risultati

  • Un elevato numero di adeguamenti ed interventi di bonifica prima della ispezione. L’invio del manuale alle aziende e gli incontri informativi con le stesse hanno permesso che ciò si potesse realizzare.
  • Il contenimento del numero di verbali di prescrizione (per i quali e previsto per legge l’invio anche alla Procura),  le percentuali di ditte sanzionate e risultata marcatamente inferiore alla media generale precedente e si e ridotta in maniera proporzionale al diffondersi dell’intervento.
  • L’attivazione e l’intervento autonomo della maggior parte delle aziende che hanno svolto in proprio (cioè senza ricorso a terzi) le attività di bonifica di macchine ed impianti.
  • La riduzione degli infortuni spesso registrata successivamente dalle aziende stesse.

Proseguendo le iniziative avviate nel  1994 quindi, anche in questa seconda fase di attività,  tutte le aziende (escluse quelle per cui lo Spisal ha ricevuto segnalazioni, dove sono avvenuti infortuni gravi o si sono registrate malattie professionali e il comparto edile) sono state ispezionate solo dopo aver ricevuto:

  • il materiale informativo;
  • l’offerta di assistenza da parte del Servizio
  • spesso la proposta di un incontro per illustrare i materiali tecnici inviati e le modalità di intervento.

Questo modello di intervento e stato riconosciuto e premiato come buona pratica dall’Agenzia Europea nel 2000 quando e stato esteso a livello regionale nel comparto metalmeccanico ed in seguito in quello della lavorazione del legno.


Il Piano Regionale Veneto della Prevenzione 2016 -18 ha assegnato allo SPISAL di Vicenza l’incarico di estendere agli altri Servizi del Veneto la metodologia dell’Intervento di comparto attraverso le consolidate procedure di selezione delle imprese, predisposizione ed invio del manuale della prevenzione specifico, coinvolgimento delle aziende attraverso incontri tecnici e divulgativi, attività ispettiva.

In questa seconda fase di attività il numero dei comparti in cui si è intervenuti con lo stesso modello è considerevolmente aumentato come si può vedere nella tabella che segue. Di molti dei comparti sono accessibili on line i relativi documenti.

* Nel  sito dello Spisal è disponibile il manuale e/o la descrizione dell’intervento.

È stato inoltre ampliato anche il quadro dei rischi su cui si è intervenuti:

* Nel  sito dello Spisal è disponibile il manuale e/o la descrizione dell’intervento.

Ci riproponiamo  in articoli, di prossima pubblicazione, di descrivere più approfonditamente alcuni interventi di comparto e i relativi strumenti di valutazione e gestione dei rischi, il cui utilizzo può essere esteso a imprese dei settori considerati dislocate in territori diversi da quello del Veneto, a beneficio dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

Nel sito dell’Opras è già disponibile un articolo sul Comparto Autofficine con i riferimenti al  relativo manuale (https://www.repertoriosalute.it/comparto-autofficine-quali-rischi/).

NOTE

(1) Lo Spisal è il  Servizio per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. Indirizzo dello Spisal di Vicenza: http://www.ulssvicenza.it/allegati/4733-25_anni_della_nostra_storia_1975-1999_1_.pdf

(2) Civitavecchia: Il Piano Mirato di prevenzione nell’area portuale. ATS della Brianza: Piano mirato “Abbassa l’indice”, Campagna di promozione della sicurezza per l’abbassamento degli  indici infortunistici.

(3)  MPMI sta per: Micro Piccole e Medie Imprese, questo  per ricordare  che la maggior parte delle piccole imprese sono imprese con meno di dieci dipendenti, sia  a livello nazionale che a livello comunitario.

(4)  Per gran parte dei periodi considerati il Dott. Celestino Piz è stato responsabile del Servizio, e a lui si deve la pubblicazione di questi due documenti di sintesi della cospicua mole delle attività svolte dal Servizio.

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