fonte: Eu-Osha
La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto importante sulla vita di milioni di europei. La qualità della salute mentale ne è stata fortemente condizionata, e si sono riscontrati tassi più elevati di stress, ansia e depressione. Soprattutto le generazioni più giovani, che sono i nostri futuri leader e forza lavoro, ne sono stati colpiti: si stima che 9 milioni di persone tra i 10 e i 19 anni convivano con disturbi di salute mentale.
In questo contesto, il Parlamento europeo ha votato a stragrande maggioranza l’approvazione di una relazione sulla salute mentale scritta da Maria Walsh, membro del Parlamento europeo (MEP) e copresidente di Mental Health Europe. La relazione, intitolata La salute mentale nel mondo del lavoro digitale (il documento è disponibile in inglese), mira a definire uno standard politico per il sostegno alla salute mentale e al benessere dei lavoratori in tutta l’UE.
L’eurodeputato Walsh invita anche Nicolas Schmit, Commissario per l’Occupazione e gli affari sociali, a sostenere la sua richiesta di consacrare il 2023 come Anno europeo della salute mentale. L’Anno dell’UE aumenterà la consapevolezza sull’argomento e garantirà il dibattito per affrontare quella che è già stata descritta come una crisi crescente.