Infortuni mortali nel lavoro di magazzinaggio: dati e strumenti di supporto

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Nell’ambito del progetto Infortuni mortali e strumenti di prevenzione per l’approfondimento delle cause e circostanze degli infortuni mortali, l’INAIL ha previsto la realizzazione di alcuni strumenti di settore e di rischio.

In merito ha pubblicato nel mese in corso una factsheet [1] che

presenta un approfondimento sugli infortuni mortali denunciati nell’anno 2019 in ambiente di lavoro dedito al magazzinaggio. Questa tipologia di infortuni è stata individuata e analizzata partendo dal totale degli infortuni mortali denunciati nella suddetta annualità basandosi sulla documentazione in possesso dell’INAIL per la definizione dei casi.

Gli infortuni [2] in ambiente di lavoro del magazzinaggio costituiscono una parte rilevante del to­tale, come descrive la tabella seguente che ne evidenzia (considerando la variabile luogo di lavoro) quelli mortali avvenuti nell’anno 2019.

Anno 2019 – Infortuni mortali in occasione di lavoro – Variabile luogo di lavoro.
In alto ponteggi21,9%
Mezzi di trasporto terrestri su ruote19%
Sito industrial , luogo di produzione13,79%
Cantieri8,4%
Ambienti dediti al magazzinaggio6,1%

La Scheda si concentra sull’utilizzo dei sollevatori a forche motorizzati (muletti) che si rivelano tra le principali cause di infortunio nelle attività di magazzinaggio e causa di eventi gravi e mortali. Considerando come l’esame degli eventi sia lo strumento migliore per dedurre elementi critici, su cui intervenire e adottare misure di prevenzione, il documento descrive un caso le cui modalità di accadimento sembrano ripetersi:

in quanto nel solo 2019 ne sono stati registrati 3 con esito mor­tale. L’insidia specifica è il fatto che il lavoratore coinvolto non sembra percepire il rischio grave e immediato al quale viene sottoposto. Per questi motivi si ritiene che già la descrizione e la divulgazione di tale infortunio negli ambienti di lavoro e ai lavoratori interessati potrebbero costituire una valida azione di prevenzione.

L’Evento
  1. L’infortunato, durante le operazioni di movimentazione di pallet di sacchi contenenti materiale granuloso o polveroso (imballaggi e carichi deformabili), con le forche del ‘muletto’ danneggia alcuni sacchi già posizionati che si squarciano e perdono materiale.
  2. L’infortunato, smontato dal ‘muletto’, si reca a piedi presso i sacchi danneggiati per ripararne gli squarci e bloccarne la perdita con del nastro adesivo
  3. A causa dello ‘sgonfiarsi’ dei sacchi danneggiati, alcuni sacchi posti sopra di essi cadono e investo­no l’infortunato, che resta schiacciato e in condizioni di possibile soffocamento.

Come tema generale segnalato dai ricercatori con riferimento al settore si evidenzia nella scheda quello dello stoccaggio:

lo stoccaggio di merci accatastate apre un intero capitolo sulla sicurezza del lavoro, nell’ambito del quale andranno senz’altro considerate le carat­teristiche dell’area di deposito, i mezzi di movimentazione, la tipologia dei pallet, delle merci e degli imballaggi utilizzati.

I bancali o pallets, ad esempio, presentano differenti modalità costruttive, va considerata la portata statica e quella dinamica, la stabilità del carico è ovviamente legata alle modalità di composizione dei colli, stabilità del carico che è anche garantita dalla pellicola trasparente con cui viene avvolto.

Valutazione del rischio: strumenti di supporto

1. Per la valutazione del rischio, è utile secondo i ricercatori, utilizzare o predisporre liste di controllo specifiche che permettono di tenere sotto controllo i rischi noti in particolare vengono segnalati alcuni fattori, di ci alla tabella che segue.

Principali fattori di rischio da tenere sotto controllo
  • Stabilire correttamente l’altezza massima di accatastamento
  • Predisporre precise regole (scritte) per lo stoccaggio ed il prelievo delle merci
  • Predisporre e dimensionare pavimentazione, vie di circolazione, accessi al deposito e relative se­gnalazioni
  • Programmare un’idonea manutenzione dei supporti e dei contenitori movimentati (pallet, telai per pallet, big bag, ecc.)
  • Predisporre un piano di controllo del rispetto delle regole, dello stato della pavimentazione, dei bancali e dei mezzi/sistemi di stoccaggio
  • Fornire attrezzature idonee e idonei DPI
  • Provvedere a un adeguato addestramento e a un’efficace formazione e informazione sulla sicurez­za dei lavoratori, anche con riferimento al rispetto delle regole aziendali
  • Programmare un idoneo controllo operativo nonché un monitoraggio sul rispetto delle condizioni di sicurezza e delle regole aziendali da parte delle figure sovraordinate, a partire dalle figure dei preposti.  

2. Sul tema dell’utilizzo in sicurezza dei carrelli elevatori, noto fattore di rischio presente nella stragrande maggioranza delle imprese, vi è stato nel corso degli anni un significativo impegno di studio e intervento da parte dei Servizi di prevenzione delle Asl e dello stesso INAIL. Lo scorso anno In.Formo ha pubblicato una scheda dal titolo Utilizzo dei carrelli elevatori: dinamiche infortunistiche, fattori di rischio e misure preventive. La scheda, costruita sulla base dell’analisi dei casi di infortunio mortale e grave della Banca dati In.Formo, dopo aver descritto i principali fattori di rischio e le più frequenti modalità di accadimento degli eventi, fornisce tre liste relative alle principali misure da adottare di carattere:

  • tecnico strutturale
  • organizzativo
  • procedurale.

3. Nella Regione Lombardia l’Ats Brianza ha condotto, a partire dal 2010, un Piano mirato di prevenzione proprio su Carrelli elevatori e viabilità sicura in azienda. Documenti molto utili per la gestione pratica del problema sono disponibili nel sito dell’Ats [3], tra cui:

4. Di recente la tematica ha interessato la Asl Napoli 2 Nord che ha previsto una specifica azione nell’ambito del Piano di prevenzione regionale dedicata alla salute e sicurezza degli operatori addetti alla conduzione dei carrelli elevatori. Pubblicando un documento che si occupa dei prevenzione degli infortuni ma non solo considerando come, oltre che per la sicurezza “i carrelli rappresentano un rischio anche per la salute a causa delle vibrazioni trasmesse soprattutto al corpo intero (WBV); tali vibrazioni contribuiscono significativamente a una maggiore frequenza di patologie della colonna vertebrale. Non poco rilevanti sono i problemi alcool correlati e l’assunzione, anche sporadica, di sostanze stupefacenti, per la sicurezza e la salute degli addetti alla conduzione di carrelli elevatori, e la sicurezza degli altri lavoratori.

Le modalità di intervento, descritte nel Documento informativo accessibile nel sito della Asl,  sono articolate come segue:

  • informazione alle aziende mediante il presente documento di approfondimento e mediante confronto sulla tematica
  • autoverifica da parte delle aziende coinvolte, documentata mediante apposita scheda di verifica;
  • attività di verifica esterna da parte del personale dell’Asl Napoli 2 Nord.

Il documento mette inoltre a disposizione materiali di supporto per la valutazione e la gestione dei rischi.


NOTE

[1] A cura della Ctss – Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza | www.inail.it

[2] La Banca dati In.Formo registra, dal 2002 al 2020, 245 eventi mortali su un totale di 5500 casi.

[3] https://www.ats-brianza.it/it/la-comunicazione-dell-ats/23-master-category/cat-servizio-imprese/2252-p-m-p-carrelli-elevatori-e-viabilita-sicura-in-azienda.html

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