Infortuni sul lavoro: autorevoli indicazioni per garantire la prevenzione

Cresce l’attenzione attorno al grave problema degli infortuni sul lavoro, di cui abbiamo parlato nell’articolo della scorsa settimana (Infortuni sul lavoro, al centro dell’attenzione) riflettendo su cause e azioni da intraprendere.

L’Italia è il fanalino di coda in Europa per investimenti in prevenzione: 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media UE del 2,9%. Pochissime le Regioni che investono in prevenzione il 5% del Fondo sanitario, valore da tempo stabilito, la maggior parte si attesta ben al disotto; le risorse di personale dei Servizi di prevenzione delle ASL si sono via via assottigliate (Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti Lavoro: nel 2008 5.060 operatori, nel 2018 3.246), in diversi casi dimezzate, per mancato reintegro del turnover per le varie figure professionali (medici del lavoro, tecnici della prevenzione, ingegneri, chimici, assistenti sanitari) e mancati investimenti nel sistema dei Laboratori di Sanità pubblica, nella modernizzazione delle attrezzature.
Occorre a nostro avviso porre un argine a questa lenta agonia del sistema pubblico di prevenzione e ci rammarichiamo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano abbia riservato scarsa attenzione al tema della prevenzione in generale e al rafforzamento delle strutture dedicate del SSN e di altre istituzioni.

Queste le parole con cui Susanna Cantoni, presidente della Consulta inter associativa italiana per la prevenzione,  riprende il tema della prevenzione – già affrontato in una analoga nota inviata al governo nel settembre 2019 – rivolgendosi al Presidente del consiglio, ai ministri di Lavoro, Salute, Giustizia e al Presidente conferenza delle regioni (leggi la lettera).

Riteniamo che la denuncia e le proposte presentate dalla Consulta siano pienamente condivisibili, che meritino un’accoglienza da parte del governo e dei ministri rapida e competente, così come è auspicabile un coordinamento con le azioni attuate dalle Organizzazioni sindacali. Lo dicevamo nel precedente articolo (Infortuni sul lavoro, al centro dell’attenzione):

Conoscenze e strumenti, per operare  e intervenire con cognizione di causa, sono da decenni ormai disponibili ed  è chiaro che l’unico errore che  bisogna evitare  è quello di fare valutazioni e scelte unilaterali.

Le proposte della Consulta in sintesi
  • Rafforzare i Servizi delle ASL
  • Potenziare gli organici dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e il coordinamento col Sistema sanitario nazionale
  • Rafforzare gli organici dei Vigili del Fuoco dedicati alla prevenzione.
  • Valorizzare le esperienze del sistema sanitario pubblico, sostenute nel Piano Nazionale Prevenzione 2014-2019 e 2020-2025
  • Incrementare gli interventi di prevenzione nelle piccole imprese, cooperative, lavoratori autonomi controllando gli appalti
  • Investire nella qualificazione delle imprese
  • Rafforzare la rete degli RLS
  • Ripulire dall’illegalità il mercato delle consulenze e della formazione,
  • Investire per la formazione dei giovani alla sicurezza del lavoro nei curricula scolastici.

Ci soffermiamo in particolare su un punto, considerando le giuste specificazioni indicate nella Nota della Consulta che ben si integrano con le relative  proposte sindacali.

“Valorizzare le esperienze di 40 anni di lavoro del sistema sanitario pubblico”.  Significa essere consapevoli che le migliori competenze in termini di azioni operative di carattere preventivo sono presso i  Servizi ASL, “pur nelle differenze regionali e di risorse dedicate”; sono inoltre definite, sulla base del Piano di prevenzione nazionale e regionale,  le priorità per la programmazione dei controlli da attuare  in agricoltura, edilizia, amianto, rischio chimico e cancerogeno, rischio muscolo-scheletrico, stress lavoro-correlato, etc. Vanno inoltre ricordate le attività svolte dai Servizi  relativamente a:

  • Piani mirati territoriali,
  • ricerca attiva delle patologie professionali
  • sostegno alla partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori (RLS),
  • sostegno alle iniziative di formazione scolastica.
Le proposte sindacali in sintesi
  • Formazione come diritto universale ed esigibile da ogni lavoratore e lavoratrice
  • Inserire nei programmi scolastici, almeno delle scuole superiori, la materia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
  • Migliorare le ispezioni in qualità quantità frequenza
  • Investire tramite Inail risorse nella ricerca
  • Generalizzare e rafforzare la rappresentanza
  • Valorizzazione della contrattazione come misura prevenzionale
  • Qualificazione e patente a punti

Va infine sottolineato un punto di vista diverso tra Organizzazioni sindacali e Consulta in merito alla patente a punti su cui sarebbe necessario un confronto approfondito di merito.

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